50 anni di Bic, l’accendino che abbiamo avuto tutti in tasca

Forse non c’è scoperta più decisiva, nella storia dell’umanità, di quella del fuoco. Il miracolo della scintilla – prodigioso e terribile insieme – capace di accendere un fuoco è stato poi addomesticato dall’uomo, controllato e incanalato nei suoi strumenti, fino ad arrivare in tutte le case. E in tutte le tasche. L’accendino Bic, che ha appena compiuto 50 anni, è stato una rivoluzione tascabile (letteralmente): economico, pratico, colorato. Ha popolato i nostri cassetti, i nostri zaini, i nostri jeans, è comparso al cinema e in tv, ha conquistato un posto d’onore al MoMa di New York e non ha ancora finito di scrivere la sua storia.

Gli accendini Bic compiono 50 anni
L’accendino della BIC

Come è stato inventato l’accendino Bic

L’idea di un accendino usa-e-getta, per tutte le tasche, venne a Marcel Bich, l’imprenditore torinese ( naturalizzato francese) famoso per un’altra invenzione che porta il suo nome: la penna a sfera Bic. La vita di Marcel Bich è materiale da romanzo: un barone prestato all’industria capace di rendere democratici oggetti che fino ad allora costituivano un lusso: penne, rasoi, accendisigari.

Non fu Bich ad inventare l’accendino (così come non inventò la penna a sfera, che infatti porta ancora oggi il nome di Lazlo Birò) ma trovò il modo di renderlo più sicuro, più compatto e più economico. Nel 1974 Bich acquisì la Flaminaire, una fabbrica di accendini francese, e modificò leggermente il prodotto per renderlo in grado di assicurare al cliente tremila accensioni.

L’accendino che entrava nel palmo di una mano (perfetto per essere conservato in tasca) entrò nelle vite di milioni di consumatori, e lo confermano i 4,5 milioni di accendini venduti ogni giorno.

L'imprenditore Marcel Bich, inventore dell'accendino Bic
L’imprenditore Marcel Bich

Dalla moda ai musei: le collaborazioni d’autore dell’accendino Bic


Lo teniamo in tasca, lo perdiamo, lo prestiamo, lo ricompriamo. Ci costringe a tastarci le tasche chiedendoci dove l’abbiamo messo. Ci fa compagnia nelle pause sigaretta, in campeggio, in una cena a lume di candela o alle feste di compleanno, quando di fronte alle candeline sulla torta qualcuno chiede: “Chi ha un accendino?”. Piccolo, pratico, economico, affidabile, discreto: Bic ha fatto parte e continua a far parte della vita di tutti noi. Ma è proprio la sua semplicità che lo ha reso un’icona del design contemporaneo, tanto da meritare un posto nella permanente del MoMa di New York (accanto all’omonima penna a sfera).

I famosi accendini Bic in tutti i colori
Gli accendini Bic colorati

Semplice, sì, ma sempre creativo: negli infiniti cambi d’abito, tra stampe e reinterpretazioni d’autore, non possiamo non ricordare Miss BIC Love Therapy (2013) un accendino popolato dai colorati nanetti dell’universo Fiorucci.

Certo, negli anni l’accendino Bic ha fatto qualche piccolo aggiustamento: in un mondo che guarda con sospetto all’usa-e-getta ha provato a diventare più green. Non è un vezzo solo da tabagisti poi: come conferma il rapper Snoop Dogg nel nuovo spot con Martha Stewart, come fai a accendere una rilassante candela profumata per meditare senza un accendino Bic?

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