Alessandro Egger: poliedrico e talentuoso

Alessandro Egger, serbo di nascita e milanese d’adozione, è da poco tornato dai red carpet della Mostra del cinema di Venezia. Modello, attore, musicista, è passato dalle sfilate di Versace e Dolce&Gabbana alla serie The Band, in cui recitava ancora minorenne. Una figura poliedrica che, costruendo il proprio successo partendo da zero, vuole essere di ispirazione per chi crede ancora d’avere ‘sogni troppo grandi’. Selezionato per l’ultima edizione di Pechino Express si racconta su queste pagine, tra un preparativo e l’altro, lo vedremo nel viaggio che lo porterà ad attraversare Filippine, Taiwan e Giappone, in compagnia della mamma Cristina (gli #Egger).

Attore, modello e paroliere: molti talenti, alcuni anche diversi fra loro. Come sei riuscito a coltivarli tutti?
Hai ragione, sono molti! La musica è stato il primo che ho coltivato, perché era la forma di comunicare e narrare storie, sogni e ambizioni dell’ambiente in cui mi trovavo che prediligevo. Facendo rap il modo di muoversi e costruire lo “show” diventa scenografico a tal punto da trasformarsi quasi in uno sketch che va oltre la musicalità e lirica dei testi. Da lì sono arrivati i primi suggerimenti degli amici: “Dovresti andare a Hollywood” o “Sei nato per fare l’attore”. Prendendo con serietà l’opinione sincera delle persone, mi sono trasferito da Como a Milano, rischiando e ottenendo i primi ruoli. Dopo i 20 anni divenne complesso trovare un ruolo adatto, a causa dei drastici cambiamenti fisici che portarono ad un forte contrasto tra l’altezza (189cm) e il volto, lontano dallo stereotipo del comune ragazzo italiano. Dovevo trovare una soluzione perché non potevo star fermo. Mentre lavoravo in una showroom, arrivarono (quasi) inaspettatamente i primi lavori nella moda, un colpo di fulmine che travolse completamente la mia vita. Con gli anni ho imparato a fare convivere le mie passioni, utilizzandole come mezzo comunicativo anche nella vita quotidiana. A settembre, ad esempio, ho un pezzo in uscita con Laioung. La canzone si chiamerà “Ginger”

I tuoi ricordi in Serbia. Qual è l’essenza del tuo Paese?
E’ un Paese che ha subito molti squilibri a causa della guerra e dei bombardamenti ma la sua essenza è nel legame con le persone, una grande sinergia che agisce in maniera pura e forte allo stesso tempo. Nel quartiere si cresce grazie agli adulti, che insegnano a rispettare i genitori, la famiglia e la propria terra. Se non impari, ci pensano i fratelli maggiori, quelli ‘acquisiti’, a farti capire le cose. Usano i metodi più duri che sono anche i più efficaci. (Ride). Cresci rispettando gli anziani e la famiglia, apprezzando la vita, i soldi, la scuola, l’aria che respiri. E’ gente che ha un storia da raccontare, molta tristezza negli occhi, ma anche una grande voglia di rivincita.

Raccontaci del tuo percorso come attore e dei primi successi con la serie The Band.
‘The Band’ è stato il mio primo grande amore, una serie che ho amato da tutti i punti di vista e in ogni momento, dal camerino, alla sala costumi, dall’unica e sola Silvia Gandolfi (che mi ha scoperto), donna che rimarrà sempre nel mio cuore, ai miei compagni di set, con i quali ho condivo così tanto. Mi ricordo che il successo fu così incredibile che ogni mattina c’erano gruppi di ragazze ad aspettarmi davanti casa e io uscivo senza rendermi nemmeno conto di cosa stesse accadendo.

Quali sono i registi con cui hai avuto il piacere di lavorare e quali quelli con cui vorresti farlo?
Ho lavorato con Brizzi, Genovese e Samen, il duo esplosivo che sono sicuro realizzerà grandi cose, ma quello con il quale adoro lavorare di più è Angelo Guarracino. Siamo amici da 10 anni e abbiamo sempre coltivato la nostra passione cercando di creare dei prodotti video emozionanti e quest’anno abbiamo collaborato per produrre e dirigere video per Rocco Hunt, Laioung, Gue Pequeno. In futuro mi piacerebbe lavorare in America, magari con Scorsese o con uno dei miei compaesani più illustri, Kusturica, facendo da spalla a Jim Carrey o a Leonardo di Caprio, che adoro e stimo. Forse sogno in grande, ma i sogni sono fatti per questo!

Com’è nata la tua carriera da modello? Quali sono gli aspetti che ami di questo lavoro?
La mia carriera da modello è nata per caso. Avevo lasciato un curriculum da Versace candidandomi come venditore, cameriere o per qualsiasi altra posizione e invece venni visto dallo ufficio stile e dal casting director, che mi diede la possibilità di lavorare con loro. Ho quindi cercato un’agenzia che mi rappresentasse e da lì è iniziata la mia ascesa. Della moda mi piace tutto, dalla creazione di un capo alla sfilata stessa, ma la cosa che amo di più è la possibilità che offre di viaggiare molto e scoprire posti meravigliosi! Amo viaggiare, è un’esperienza che mi arricchisce molto!

Qual è la tua idea di stile e cosa porti sempre con te in valigia?
Lo stile è prima di tutto è saper sdrammatizzare l’eleganza con l’attitudine. Ovviamente l’abito non manca mai. Tagli sartoriali, pelle ricamata: voglio che l’outfit abbia un colore deciso e racconti una storia.

L’ultimo libro o brano musicale che ti ha regalato un’emozione.
L’ultimo libro che ho letto è di Charles Bukowski, ‘Post Office’, una gran storia sui cambiamenti e gli stravolgimenti della vita. Vivo constantemente su Spotify, quindi musicalmente seguo tutte le ultime tendenze. Tra i brani più ascoltati ci sono ‘Thunder’ degli imagine Dragons e ‘Young Dumb’ di Khalid.

Alessandro Egger e i social media: come li usi, cosa ti piace postare e cosa no.
Cerco di impostare i social su quello che i miei follower amano di più, comunicando con loro e postando le principali notizie che mi riguardano. Le foto sono principalmente quelle di shooting professionali, pochi selfie. Per me è fondamentale dare un messaggio positivo e spronare chi ne ha bisogno a raggiungere i propri sogni, spesso sfruttando la mia stessa storia, essendo anche io partito da zero.

Una o più luoghi dove vorresti andare e dove ti ricarichi quando non lavori.
Mi piace andare in posti incontaminati, immergermi nel silenzio e nella natura. Pratico la meditazione, fa benissimo.

Ti piace scrivere canzoni… quali gruppi e cantanti segui? Con chi ti piacerebbe collaborare?Prediligo gli artisti che riescono a comunicarmi qualcosa intensamente come R Kelly, Beyoncé, Otis Redding, Jamie Foxx. Sono cresciuto con la musica Black. Presto uscirà un pezzo in collaborazione con Laïoung, artista con il quale sfogo tutta la mia energia. Mi piacerebbe collaborare con Pharrel Williams o William Adams, meglio noto come Will.i.am.

Una o più luoghi che sono per te ricchi di ispirazioni?
Qualunque luogo può essere d’ispirazione se si vive pienamente!

®Riproduzione Riservata

Photographer| Fabrizio Cestari
Stylist| Stefania Sciortino
Grooming| Emanuela Di Gianmarco using Sisley Paris

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