Direttamente da “Amici”, la musica di Andrea Mandelli dà voce alla solitudine

Nella vita di Andrea Mandelli, in arte Andre, il canto è stato più di una semplice passione, un vero baluardo contro la solitudine. Nato in Ucraina e adottato in Italia, ha trovato nella musica un rifugio, un modo per esprimere le emozioni e per dare voce ai propri sogni. Il suo viaggio ha avuto inizio con umiltà e dedizione, trascorrendo ore interminabili studiando e affinando la tecnica vocale. 

Il punto di svolta è stato il trionfo al Tour Music Fest all’età di 19 anni, seguito dalla partecipazione ad Amici nel 2022, che lo ha portato sotto i riflettori nazionali, permettendogli di condividere la sua musica con un pubblico ancora più vasto.

Andrea è un artista poliedrico, con una grande passione per il pianoforte, il pattinaggio sui roller e lo sci. Ma è la sua storia personale che continua a guidarlo, una storia di ricerca delle proprie radici, delle domande senza risposta che alimentano la sua creatività. Per il giovane la musica è un potente strumento di condivisione e comunicazione, il mezzo per plasmare connessioni profonde e durature con il pubblico. Con un nuovo brano in arrivo, intitolato Amanti delle Maschere, e il desiderio di collaborare con artisti di fama internazionale, il futuro di Andrea brilla di promesse e potenzialità.

Andrea Mandelli
Andrea Mandelli

«I miei genitori adottivi mi hanno permesso di studiare canto. Questa opportunità si è rivelata una preziosa via d’espressione»

Come è nata la tua passione per la musica e quando hai capito che volevi farne una carriera?

La mia passione per la musica nasce a causa della solitudine. Sono nato in Ucraina, in un orfanotrofio. Ho vissuto lì per dieci anni, e per sfuggire alle maestre mi rifugiavo nel canto, nascosto. Successivamente sono giunto in Italia, dove i miei genitori adottivi mi hanno permesso di studiare canto. Questa opportunità si è rivelata una preziosa via d’espressione per me.

Hai progetti musicali in uscita? Quali sono i tuoi obiettivi nel breve termine?

Sì, ho in programma un brano che farò uscire verso i primi di luglio, non so ancora in quale data precisa. Si tratta di un inedito che racconta la verità e falsità di tante cose, di varie situazioni nel quotidiano, evocando l’immagine di maschere che ognuno di noi indossa, nascondendo il proprio vero essere. Il pezzo si intitola Amanti delle maschere, l’ho realizzato con Simon Antler, un produttore dell’Umbria.

Andrea Mandelli vince la sfida ed entra ad Amici
Andrea Mandelli vince la sfida ed entra ad Amici

«La musica è sempre condivisione, no? E anche comunicazione, riuscire a trasmettere un qualcosa attraverso la musica per me è il più grande risultato raggiungibile»

C’è stato un momento durante la tua esperienza ad Amici che ti ha particolarmente segnato o insegnato qualcosa di importante?

Sono stati più momenti; in primis il fatto di essere entrato nel programma è stato per me una sorpresa, ero veramente molto entusiasta di partecipare. Ho vissuto senza dubbio momenti intensi, soprattutto con i vocal coach all’interno della produzione, che sono veramente bravissimi. Sono rimasto molto affascinato dal loro metodo d’insegnamento, dalla loro disponibilità e gentilezza nell’accogliere gli studenti dell’edizione. È stato tutto molto, molto bello, oltre che un’importante esperienza di formazione.

Da quali fonti trai principalmente ispirazione per la tua musica?

Talvolta trovo ispirazione per scrivere canzoni adattando il mio stile alla gamma di emozioni che provo, siano esse di gioia o di tristezza. Spesso scrivo brani sull’amore, in chiave sottile o satirica. Prediligo testi autobiografici, cercando di empatizzare con gli altri. Il mio obiettivo è condividere messaggi che possano toccare chi ne ha più bisogno, sia in momenti di solitudine che in fasi cruciali della vita. La musica è sempre condivisione, no? E anche comunicazione, riuscire a trasmettere un qualcosa attraverso la musica per me è il più grande risultato raggiungibile.

Andrea Mandelli
Andrea Mandelli

«Per me Andrea Mandelli è una sorta di ricerca evolutiva»

Oltre alla musica, hai altre passioni o interessi?

Sì, suono il pianoforte, la maggior parte delle volte scrivo proprio con la tastiera. Poi ho altre passioni che vanno al di là del mondo musica, per esempio lo sci e il pattinaggio sui roller e sulle rampe. Lo praticavo spesso qualche annetto fa, andavo a Loano, in questo paesino della provincia di Savona, in Liguria. C’era una grandissima pista con le rampe e io tutte le mie estati le trascorrevo lì, dal pomeriggio fino a sera tardi. E mentre pattinavo cantavo. Piccole cose.

Chi è Andrea Mandelli per te oggi?

Per me Andrea Mandelli è una sorta di ricerca evolutiva. Sono sempre sulle tracce di cose nuove e sempre alla scoperta di realtà che possano aiutarmi a crescere a livello artistico. Quello che influenza Andrea Mandelli è la curiosità: che sia attraverso le parole o le espressioni, più cose nuove ci sono, più Andrea Mandelli è curioso di poter conoscere e crescere in questo aspetto.

Andrea Mandelli
Andrea Mandelli

«Sarebbe stato un sogno collaborare con Prince. Guardando allo scenario attuale, invece, mi piacerebbe poter lavorare, o almeno incontrare, Jennifer Hudson»

In tre parole, come ti definiresti?

Emotivo, sensibile e dinamico.

Al giorno d’oggi, ti senti ancora legato al tuo Paese d’origine e, se sì, in che modo le tue radici influenzano la tua musica?

Mi sento ancora legato alle mie origini, soprattutto dopo quello che sta succedendo attualmente in Ucraina. Anche se ho vissuto per dieci anni in un istituto di bambini abbandonati, ho ancora una forte curiosità riguardo i miei genitori biologici e le loro scelte. Quella parte della mia vita, quella mancanza che sento dentro di me, talvolta influenza anche il mio stile musicale. Mi pongo spesso mille domande: cosa sarebbe successo se avessi avuto un’altra vita? E se fossi rimasto all’interno dell’orfanotrofio, avrei potuto comunque realizzare il mio sogno nel mondo della musica? Insomma, tantissime domande che influenzano molto anche l’aspetto musicale.

Immaginando grandi collaborazioni, con quale artista sogni di lavorare?

Ci sono tantissimi artisti che mi piacciono; se dovessi pensare a grandi collaborazioni, allora andrei sul panorama internazionale. Sarebbe stato un sogno collaborare con Prince. Guardando allo scenario attuale, invece, mi piacerebbe poter lavorare, o almeno incontrare, Jennifer Hudson, la mia artista di riferimento nella musica black soul, r’n’b, pop r’n’b.

Rimanendo nei confini italiani, mi avrebbe fatto piacere realizzare qualcosa al fianco di Pino Daniele. Tra gli artisti odierni, invece, sarebbe bellissimo incontrare Serena Brancale.

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