Business al femminile: Mena Marano e Arav Group

La CEO di Arav Group  racconta il suo percorso di imprenditrice

Nata nel 2002 come piccola impresa familiare di produzione e distribuzione di abbigliamento femminile, Arav Group ha sempre orientato le sue scelte verso il cliente con una filosofia molto chiara. “L’obiettivo per il futuro non è quello di cambiare la visione dei nostri fruitori, ma di migliorarli e renderli riconoscibili, belli e intriganti” come sostiene Mena Marano, CEO dell’azienda.

Sin da quando aveva 18 anni, Mena sognava di creare un’azienda tutta sua. Giovanissima si ritrova prima a gestire un negozio di abbigliamento donna e poi nel 1991 capisce che la moda avrebbe contraddistinto tutto il suo percorso perché affine alla sua personalità dinamica e in continuo cambiamento. Nel 2002 insieme al marito, Giuseppe Ammaturo, fonda Silvian Heach, un brand femminile dalla forte identità che si è imposto velocemente sul mercato nazionale e poi internazionale, grazie al rapporto qualità-prezzo delle collezioni e alla strategia di comunicazione molto forte, affidata a fotografi del calibro di Terry Richardon e Giampaolo Sgura che hanno firmato le campagne pubblicitarie. Nel 2009 nasce invece Silvian Heach Kids, linea di abbigliamento dagli zero ai sedici anni, presentata al Pitti Bimbo a Firenze. Il 2014 è stato l’anno del lancio delle collezioni Silvian Heach Eyewear, made in Italy e presentate alla fiera Mido di Milano. Nel 2015 nasce il brand SH, per le più giovani sempre attente alle ultime tendenze moda e con un prezzo ancora più competitivo. Nel 2016 l’inaugurazione del primo flagship store di Silvian Heach in via Dante, in pieno centro a Milano. Nel 2017 l’acquisto del brand John Richmond per il rilancio delle collezioni uomo, donna e bambino e nel 2018 l’ampliamento dello stesso con  la linea underwear e beachwear. 

Il 2019 segna due tappe importantissime, l’apertura della boutique e il quartier generale di John Richmond in Brera, a Milano e  l’acquisizione del brand Marcobologna. Infine proprio nel 2020 si ha un’altra tappa importante per il gruppo: l’acquisizione in licenza del marchio Trussardi kids. Un inizio anno davvero promettente, fino all’arrivo dell’emergenza covid-19..

Come ci racconta Mena Marano, “Fino al giorno prima del lockdown eravamo in piena fashion week per il lancio della collezione FW21 di Marcobologna, per la presentazione del denim e il lancio della linea accessori di John Richmond. Dal giorno dopo,  è stato chiuso tutto. Il covid19 ha rappresentato per noi un bollettino di guerra. Un vero e proprio scenario apocalittico dove giorno dopo chiudevano i vari Paesi e di conseguenza tutto quello che riguardava l’export si è bloccato”.

E continua: “A tutto questo è seguito una riallocazione delle produzioni, e successivamente abbiamo cercato di essere quanto più vicino possibile ai nostri clienti. Non ci siamo mai fermati e ogni unità operativa dell’azienda ha continuato a lavorare da casa supportando le varie problematiche. Abbiamo reagito con un atteggiamento proattivo, guardando al futuro e cercando di capire come riconvertire l’azienda. Oggi non bisogna non avere timore del cambiamento ma avere un occhio molto critico e pensare di rimettersi in gioco e rivedere completamente le strategie, a partire dalla digitalizzazione”. 

Il #digital è la parola d’ordine del nuovo modo di fare imprenditoria. Il mondo digitale rappresenta senza dubbio il futuro e proprio per questo la strategia del gruppo punta molto su questo aspetto. “Abbiamo ampliato il settore e-commerce con risorse specializzate e il commerciale con personale attento alle nuove tecnologie. Inoltre, abbiamo acquisito nuovi supporti per la gestione interna del b2b e del b2c” conclude la stessa Mena.

Del resto anche il sistema moda è cambiato, “noi imprenditori ci siamo dovuti fermare e ripensare ad un approccio starting from zero. Come se dovessimo ricominciare da capo e riformulare la strategia e i team dedicati ai vari dipartimenti. Ci è voluto tempo, dedizione e anche un po’ di follia per affrontare l’evoluzione del fashion system post covid19. Molte  le innovazioni come le implementazioni tra fornitori e supply chain con progetti di vendor integration e  la volontà di abbracciare nuove tecnologie e strategie a lungo raggio, anche per quanto riguarda l’assunzione di nuove risorse, coinvolgendo i migliori talenti oltre i confini geografici del nostro quartier generale, per assicurarci i migliori esperti di tecnologia 3D, campionari virtuali, e intelligenza artificiale.   L’ascesa dello showroom digitale e le nuove pratiche B2B penso che convinceranno tutti gli operatori del settore che esistono tante alternative ai campionari fisici negli showroom e nelle fiere internazionali. Idem per i virtual show e il social selling”.

Anche sulle realtà da poco acquisite ci sono dei progetti in via di consolidamento. “Per John Richmond lo scorso gennaio 2020 abbiamo lanciato a Milano la collezione accessori per completare la gamma di proposte. A oggi abbiamo le linee uomo, donna e bambino, la linea underwear e beachwear, la linea sport. Il brand John Richmond ha un potenziale enorme e rappresenta un’importante fetta di fatturato. Lo stilista, John ha dato tantissimi spunti strategici sul futuro, come ad esempio progetti di collaborazioni, drop prodotto durante l’anno e continue evoluzioni delle presentazioni di collezione. Importante è anche il futuro lancio dell’e-commerce affidato adesso a Farfetch”.

Per quanto riguarda Marcobologna invce è stata presentata la collezione FW21 durante la fashion week di Milano, con una private live performance di Achille Lauro,  poco prima che si fermasse tutto per il lockdown.  Per il futuro la fondatrice del brand vorrebbe completare la filiera, inglobando tutti i nuclei produttivi ad oggi dislocati in vari Paesi, in modo da non affidarsi a società esterne e internalizzare tutto il processo: dall’ideazione alla produzione e distribuzione delle collezioni. Una strategia molto precisa che permette al gruppo di consolidarsi, guardando al futuro di una quotazione in borsa.

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