I vini Ca’ Bolani: sorsi di genius loci

Al palato, un vino ha molte cose da dire. In primis, parla del territorio di cui è la quintessenza. Racconta delle persone che ci vivono, con il loro temperamento, le loro passioni, la loro cultura. Ciò è particolarmente vero per i vini di Ca’ Bolani. La Tenuta è una gemma immersa in uno scenario naturale irripetibile, che, con una superficie totale di 890 ettari, è la più importante estensione a vigna del Nord Italia. In quest’oasi incontaminata, a una lunga storia di sapiente know-how oggi fa da contrappunto l’innovazione più avanzata, il tutto in maniera seamless. Un connubio di tradizione e modernità, difesa dei ritmi lenti della natura e sensibilità contemporanea a tematiche come quella della sostenibilità. Roberto Marcolini, Enologo e Direttore della Tenuta, lo ha raccontato a MANINTOWN.

Intervista a Roberto Marcolini

Com’è stato possibile il rinnovamento della tradizione?

Il lascito della tradizione è profondamente legato al territorio. Ca’ Bolani sorge in Agro di Aquileia, celebrata per la qualità dei suoi vini già all’epoca dell’antica Roma: nel I secolo d.C., Plinio il Vecchio considerava il vino “Pucinum” come uno dei più pregiati del tempo e dalle sicure qualità terapeutiche, propizie alla moglie dell’Imperatore Augusto, Livia, vissuta fino a 86 anni. Fu però nel Cinquecento, ai tempi della Serenissima, che Ca’ Bolani raggiunse la celebrità. Allora era di proprietà della nobile famiglia omonima, il cui più famoso esponente fu il Vescovo Domenico Bolani, procuratore in Friuli della Repubblica di Venezia, che commissionò all’architetto Andrea Palladio l’Arco Bolani eretto a Udine.

Così, quando negli anni ‘70 la Famiglia Zonin ha acquisito Ca’ Bolani, ha avviato un lungimirante processo di rinnovamento della Tenuta nel rispetto dell’heritage ereditato dal passato, con l’intento di valorizzare la cultura vitivinicola locale e il savoir-faire tramandato per secoli in questi territori. Del resto, la cultura enologica del nostro Paese è un patrimonio senza eguali, che è ricevuto in custodia dalle generazioni precedenti e interpretato per quelle future. Una simile cultura non può essere posseduta come un bene materiale, ma bisogna prendersene cura e diffonderla attraverso l’educazione al vino, in modo da accrescerne sempre più il valore.

«…Ca’ Bolani sorge in Agro di Aquileia, celebrata per la qualità dei suoi vini già all’epoca dell’antica Roma…»

Tenuta Ca’ Bolani

L’attività della Cantina si inserisce nel più assoluto rispetto della Natura e della crescita sostenibile. Quali sono le iniziative più significative in tal senso?

La cura per l’ambiente e il rispetto per le tradizioni vitivinicole locali costituiscono un valore fondamentale nella filosofia della nostra azienda. Ci assumiamo la responsabilità di restituire alla Natura le risorse che ci ha fornito, poiché un territorio è un patrimonio che non possediamo mai per davvero, in quanto lo custodiamo per le generazioni future. Inoltre, solo un’attenzione scrupolosa a tutti i dettagli in ogni fase della lavorazione del vino – dalla vigna alla bottiglia – produce vini di alta qualità.

Ecco perché a Ca’ Bolani ci impegniamo molto per difendere sia la biodiversità che quei piccoli, grandi accorgimenti nelle nostre attività in cantina e in campagna che ci hanno permesso di raggiungere una maggiore sostenibilità. Le buone pratiche che da sempre seguiamo ci permettono di aprire i portoni della Tenuta e mostrare con soddisfazione un ambiente integro, ricco di fauna e di flora in perfetto equilibrio.

L’inerbimento dei filari, il sovescio, l’utilizzo di agrofarmaci a bassa carenza e non dannosi per gli insetti benefici, la recente adesione al progetto La Carta del Mulino (protocollo nato per favorire la diffusione degli insetti impollinatori e sostenere la biodiversità in agricoltura), il mantenimento di aree verdi incolte per favorire il ripopolamento della fauna selvatica, la prevenzione dell’inquinamento puntiforme in agricoltura grazie a strumenti come il Phytobac sono solo alcune delle pratiche che il nostro team di agronomi mette in atto con orgoglio da quasi vent’anni. Inoltre, anche l’innovazione tecnologica è fondamentale, perché molto spesso va di pari passo con lo sviluppo sostenibile, attraverso l’integrazione di macchine e tecniche, che da un lato garantisce prodotti qualitativamente migliori, dall’altro riduce la complessità del lavoro in vigna e nei differenti processi di produzione.

«…La cura per l’ambiente e il rispetto per le tradizioni vitivinicole locali costituiscono un valore fondamentale nella filosofia della nostra azienda…»

Tenuta Ca' Bolani
Tenuta Ca’ Bolani

Il territorio di Ca’ Bolani, da generazioni vocato alla coltivazione della vite, produce vini prestigiosi, apprezzati e premiati in tutto il mondo. Quali sono i più rappresentativi?

Chi ha la fortuna di visitare Ca’ Bolani può attraversare un vasto parco di vigne, costituito da un magnifico mosaico di oltre dieci varietà di vitigni sia autoctoni che internazionali, come il Refosco dal Peduncolo Rosso, il Glera (dal quale si produce un’eccellenza del Made in Italy come il Prosecco), il Friulano, lo Chardonnay, il Pinot Grigio e il Pinot Bianco.

Il Sauvignon Blanc è di sicuro uno dei vini che mi appassionano di più, in quanto è uno dei vitigni più rappresentativi tanto della nostra cantina, quanto del nostro territorio. In particolare, il nostro Sauvignon è frutto di un progetto di studio e lavoro durato anni. Questo vitigno è presente da sempre in azienda, ma dal 2009 abbiamo iniziato a collaborare con il compianto Prof. Dubourdieu per la messa a punto di un protocollo in vigna e in cantina finalizzato al raggiungimento delle massime potenzialità di questo vino, culminato con la creazione del nostro cru di Sauvignon, Aquilis. Sono particolarmente legato a questo vino, proprio perché è frutto di un progetto corale, al quale sia io che tutti gli agronomi ed enologi di Ca’ Bolani ci siamo dedicati con passione e dedizione per anni.

Nell’ambito di questo progetto abbiamo scoperto di avere in azienda un vecchio vigneto, quello che in gergo agronomico viene definito una “selezione massale”. Ci siamo presi cura di queste antiche piante insieme a un vivaista locale per riprodurle e moltiplicarle. Così, oggi, le loro uve conferiscono al nostro Sauvignon sfumature e profumi davvero unici. Il nostro Sauvignon combina tradizione locale, territorio, competenza e tenace lavoro dell’uomo. Per questo motivo, trovo che ci rappresenti in modo straordinario e distintivo.

«…Il Sauvignon Blanc è di sicuro uno dei vini che mi appassionano di più, in quanto è uno dei vitigni più rappresentativi tanto della nostra cantina, quanto del nostro territorio…»

Tenuta Ca' Bolani
Tenuta Ca’ Bolani

L’armonia di questo territorio unico è un punto di forza non solo dei vostri vini eccezionali, ma anche dell’indimenticabile accoglienza di Ca’ Bolani. Quali tesori aspettano il visitatore?

La Tenuta è percorsa da 999 cipressi che proteggono una straordinaria biodiversità: proprio come all’interno di un parco naturale, qui la flora e la fauna prosperano in perfetta sintonia. Le verdeggianti vigne si estendono a vista d’occhio. In tal modo, donano al visitatore – giunto fin qui per degustare vini con la sua famiglia o i suoi amici – un immediato effetto di pace e armonia con la Natura. Non per nulla Ca’ Bolani è stata soprannominata “Parco della Vite”: visitare la Tenuta significa immergersi in un parco di vigne con oltre 10 varietà di vitigni sia autoctoni che internazionali. Grazie ai tour, alle degustazioni e alle esperienze che proponiamo, i visitatori possono assaporare un buon vino, passeggiare con serenità all’interno della Tenuta circondata da alberi centenari e ammirare la bellezza suggestiva del laghetto di Molin di Ponte, alimentato da freschissima acqua pura di risorgiva. L’esperienza paradisiaca di una natura incontaminata.

L’amore per la terra e la cultura del vino emergono fortemente dal suo background. Del resto, quella che Ca’ Bolani ha intrapreso è una sorta di missione, come quella degli antichi romani: un tempo i vini di Aquileia erano trasportati in tutto l’Impero, oggi conquistano il mondo intero, ambasciatori del Made in Italy. Quali valori associano gli stranieri alla cultura enologica italiana?

Il Made in Italy affascina, o meglio, continua ad affascinare per l’eccellenza qualitativa, la costante innovazione tecnologica e di prodotto, la capacità di interpretare una tradizione millenaria. Se a questo aggiungiamo la forte attenzione nei confronti del territorio e la tutela della cultura locale, custodita per le prossime generazioni, comprendiamo il grande valore dell’enologia italiana.

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