Caiarossa, la cantina che coniuga geodinamica, feng shui e agricoltura biodinamica

A Riparbella, nella Maremma toscana, sorge dal 1998 Caiarossa, realtà d’eccellenza che unisce i principi della geodinamica e del feng shui (in cantina) con quelli dell’agricoltura biodinamica per la coltivazione dei vigneti.

I principi del feng shui

Letteralmente feng shui significa “vento e acqua”; si tratta di un’antica arte cinese che studia come l’energia vitale del cielo e della terra (Chi, o Oi) influisca e interagisca con l’uomo, per creare ambienti in cui ritrovare benessere, equilibrio e armonia. Non indica quindi uno stile architettonico, bensì un modo di vivere, un insieme di pratiche e interpretazioni del paesaggio, dei materiali, dei colori, delle forme, delle costruzioni, degli spazi interni agli edifici. L’obiettivo è quello di rendere favorevoli le energie di un luogo attraverso la ricerca dell’equilibrio, costruendo così un ambiente sano, bello e sereno. Non vi sono evidenze scientifiche sull’efficacia del feng shui nel raggiungimento dello scopo; in Cina è una pratica piuttosto diffusa, in Italia non ancora, ma chi segue i suoi principi assicura che non ne potrebbe più fare a meno.

Caiarossa cantina
Botti usate dall’azienda nel processo di vinifcazione

La tenuta Caiarossa

Caiarossa, situata a due passi dal mare, in provincia di Pisa, si estende per 110 ettari, dei quali circa 38 rappresentati da un mosaico di vigneti con dieci varietà diverse, selezionate per interpretare al meglio l’eterogeneità dei suoli del territorio. Il resto è dedicato a olivi e bosco. Il nome venne coniato per rendere omaggio ai terreni, che si caratterizzano per la presenza di diaspro, un insieme di rocce e ghiaia dal colore rosso intenso.

Mentre la biodinamica regna tra i filari, in cantina l’ispirazione viene dall’architettura geo-biologica e dalla disciplina del feng shui, che ne definiscono forme, cromie, luci, materiali, anche l’orientamento. Realizzato nel 2001 da Isabella Monteforte con la consulenza di Michaël Bolle, esperto di geodinamica e feng shui, la composizione dello spazio è stata eseguita nel rispetto dei canoni architettonici dello stile toscano, le cui linee essenziali richiamano la semplicità e austerità che ben rappresentano le costruzioni agresti del luogo.

“Il vino è materia viva, beneficia delle influenze energetiche di chi lo tratta”

«La scelta di aderire ai principi del feng shui per la costruzione dell’azienda è stata fatta per creare un ambiente salutare e positivo per coloro che vi lavorano. E siamo certi che questo venga trasmesso anche al prodotto finale. Il vino è materia viva, beneficia delle influenze energetiche di chi lo tratta, dall’enologo al cantiniere a tutti gli operai, dalla vigna alla barricaia», racconta Alexander van Beek, direttore generale di Caiarossa.

La costruzione è orientata da nord-est a sud-ovest, ha una forma rettangolare e si sviluppa su quattro livelli, per una superficie complessiva di circa 2500 mq.  Progettata sfruttando la pendenza naturale del versante della collina e in funzione del ciclo di produzione a gravità, prevede il posizionamento delle varie fasi di vinificazione su quattro piani e a diverse quote; in questo modo, le uve fanno il loro ingresso in cantina al piano superiore dove, dopo un’attenta selezione, riempiono per caduta le vasche in cemento e legno, attraverso le bocche poste sul ballatoio. Al termine della fermentazione alcolica i vini, sempre per caduta, sfruttando la forza di gravità, vengono spostati al piano sotterraneo, dove si trova la barricaia.

Caiarossa tenuta
Vigneti e cantina dell’azienda Caiarossa, a Riparbella

I materiali

I materiali utilizzati per la costruzione sono principalmente il legno, che caratterizza la struttura a vista del tetto a capanna, e il cemento di cui si compongono anche le vasche nella zona di vinificazione, dove la luce entra naturalmente attraverso grandi finestre a nord e sud. 

Le scelte cromatiche dell’azienda

I colori giocano poi un ruolo fondamentale nell’estetica della cantina, il giallo aumenta la luminosità degli spazi interni mentre il rosso dell’esterno, oltre a richiamare la tipica sfumatura delle case cantoniere e richiamare la tonalità del terreno, bilancia il suo complementare, il verde dei vigneti e del bosco tutt’intorno.
Definire Caiarossa la cantina dei colori non è esagerato, tra il blu del vicino mare, il rosso della cantina all’esterno, il verde delle vigne che la circondano e la sorpresa del giallo dominante all’interno, una nuance densa che, nella zona vinificazione, corre su tutte le superfici delle vasche in cemento e comunica un senso di energia vitale.

Caiarossa degustazioni
La sala degustazione di Caiarossa

Le caratteristiche della vigna

La cantina è costruita proprio in funzione di come si svolge la vendemmia. Si tratta di un doppio volume che al piano superiore (a forma di grande ballatoio) funziona da locale di arrivo delle uve, cernita e diraspatura degli acini che poi, per effetto della gravità, si trasferiscono al livello inferiore, dove in serbatoi di varie dimensioni iniziano la fase della vinificazione, separata per vitigno e particella. Qui, infatti, la priorità assoluta è che l’uva raggiunga la perfetta maturità, per questo la vendemmia è organizzata vigna per vigna, varietà per varietà. Ogni tipologia di uva viene vinificata separatamente e questo richiede la disponibilità in cantina di un gran numero di vasi, anche di piccole dimensioni.
In vinificazione la luce naturale è assicurata per tutto l’arco del giorno da grandi finestre ai lati nord e sud della stuttura: non si tratta solo di una scelta di buon senso, ma della volontà progettuale di applicare i criteri dell’architettura feng shui e geobiologica, che ha i suoi riferimenti imprescindibili in criteri che possono generare energie positive. Quindi luce naturale ma anche forme, colori, materiali.

“Le etichette di Caiarossa non sono destinate solo agli appassionati di vino, ma a tutti coloro che ricercano la bellezza”

Quando poi si scende nella cantina di maturazione, al piano inferiore, l’aspetto filosofico trova nuove implicazioni: per non disperdere l’energia del sottosuolo una sonda di rame, di cui affiora una punta nel centro della stanza, è conficcata nel terreno per metri e metri, un carotaggio questa volta alla ricerca della forza vitale della terra. Sotto il profilo enologico, invece, la temperatura controllata e il livello di umidità sempre monitorato accompagnano la lunga maturazione dei vini nei legni, tonneaux (da 500 litri), barrique (da 225 litri) e anche botti di dimensioni minori. 

Ad animare l’azienda toscana è un modo diverso di guardare il mondo del vino, e non solo quello. «Le etichette di Caiarossa – dice van Beek – non sono destinate solo agli appassionati di vino, ma a tutti coloro che nella vita ricercano la bellezza. A donne e uomini affascinati da ciò che è unico, sia esso un bicchiere di vino, un oggetto d’arte o la vetta incontaminata di una montagna. Quello che la famiglia Albada Jelgersma vuole offrire nel bicchiere è l’energia pura della natura, che l’uomo contribuisce a esprimere».

I vini

I vini di Caiarossa configurano una gamma di etichette che rispecchiano fedelmente il territorio.
Caiarossa Bianco è un vino elegante ed equilibrato, ha l’ampiezza del mare che guarda le sue vigne; interpreta le varietà Viognier e Chardonnay, coltivate sui terroir più calcarei dell’azienda.
Pergolaia è una moderna interpretazione della tradizione toscana, attraverso il suo vitigno principe: il Sangiovese.

Aria di Caiarossa è la migliore espressione dei vigneti più giovani dell’azienda, collocati nel vigneto di Nocolino. Il nome trae ispirazione dalla lirica, preludio dell’Opera Maestra Caiarossa.
Caiarossa è l’espressione perfetta della complessità del terroir presente in questo affascinante areale. Un blend originale, composto da una selezione delle sette varietà coltivate originariamente.

Caiarossa vino
Un interno della struttura

Nell’immagine in apertura, gli interni della cantina e della barricaia di Caiarossa

FacebookLinkedInTwitterPinterest

© Riproduzione riservata