Con Fabio Canino è sempre fiesta!

Fabio Canino, ha fatto la cosa giusta che tutti quanti ci aspettavamo, è tornato a teatro con il suo spettacolo effervescente nonché bandiera gay: Fiesta, dedicato al suo ed al nostro idolo Raffella Carrà.

Proprio nel celebrare i vent’anni dal debutto teatrale, Fabio è tornato in pompa magna alla Sala Umberto di Roma, con un parterre da urlo, da Pippo Baudo che ha ricevuto una standing ovation ad Alessandro Zan, una platea entusiasta che si è scorticata le mani per gli applausi e le mandibole dalle risate, proprio quello che ci voleva in questo momento storico.

Come hai fatto a radunare tutta la royalty dello show biz e non solo in un’unica serata all’anteprima di fiesta.

Beh, diciamo che molti sono amici e sono anche persone che frequento e che stimo tantissimo, sono molto contento e riconoscente dell’affetto che mi hanno dimostrato, quindi diciamo che è stato abbastanza semplice.

Poi c’è da dire che Fiesta erano in molto chiedermi quando lo avrei rifatto di anno in anno, quindi c’era una vera e propria aspettativa.



Primo vero spettacolo a teatro dopo le chiusure, che emozione è stata?

Esattamente così, noi ci siamo fermati a Marzo 2020 proprio alla Sala Umberto con “La piccola bottega degli orrori” con Giampiero Ingrassia, che fortunatamente riprenderemo a Dicembre subito dopo Fiesta, e poi proseguiremo con la tournee in tutta Italia fino a Maggio.

Stavamo lavorando al ritorno di fiesta sin dalla primavera, poi purtroppo Raffaella è venuta a mancare ed abbiamo avuto un momento di titubanza nel proporlo, invece proprio per questo il pubblico ce lo chiedeva ancora di più, perché è proprio l’omaggio giusto.

Lo spettacolo è stato completamente rinnovato nei testi, anche perché le battute di vent’anni fa non tutti le avrebbero comprese.

E si abbiamo dovuto aggiornarlo, un po’ perché deve essere attuale, ed anche per chi lo aveva già visto prima.

Abbiamo scoperto proprio facendolo, nella parte finale, che il pubblico aveva bisogno di questo tipo di messaggio, ci voleva una cosa leggera dove il pubblico si sentisse coinvolto con simpatia, facendo arrivare a teatro persone che magari avevano ancora paura a tornare in sala.

Come ti era venuto in mente di fare questo tributo a Raffa vent’anni fa.

Quando ci abbiamo pensato a suo tempo con Paolo Lanfredini e poi coinvolgendo anche Roberto Biondi, ci prendevano tutti per matti, dicendoci ma figurati un omaggio alla Carrà non sei mica Almodovar, ma io mi son detto se in ogni locale da ballo quando parte una sua canzone la gente si scatena, deve funzionare per forza.

Così è stato, e poi da quando lei stessa ci fece la Carrambata con le telecamere della sua trasmissione il livello di interesse si era triplicato, e da tre settimane che dovevamo fare siamo rimasti sei mesi a teatro con il tutto esaurito e poi una tournee di tre anni senza mai fermarci.



È stato commovente avere Alessandro Zan in sala proprio il giorno dopo della sconfitta della sua proposta di legge al senato.

La cosa buffa è che io non lo sapevo che ci sarebbe stato, e poi quando son rientrato in camerino ho visto il suo messaggio che mi diceva sto arrivando!

In quanto lui mi aveva detto che sarebbe stato in Sardegna per la presentazione del suo libro, poi invece è saltata ed è venuto.

Mi è spiaciuto non averlo salutato, anche perché in questo momento Fiesta è una bandiera gay, è un mettere i puntini sulle i.

Però dopo mi ha detto che si è emozionato nel vedere un pubblico attento a sentir parlare di questi temi con leggerezza.

Hai anche ristampato il libro “Raffa Book”, tu davvero l’hai sempre celebrata.

Si mi sembrava quasi necessario in quanto anche quelli che magari prima l’hanno snobbata ora si informano e vogliono sapere tutto su di lei, ed il libro è la risposta giusta, dove si racconta tutto, da come è nata a chi l’ha aiutata a diventare il mito che è, e che rimarrà per sempre.

Photographer: Davide Musto

Styling: Alessia Caliendo

Styling assistant: Andrea Seghesio & Laura Ronga

Grooming: Chiara Corsaletti Agency

Fabio Canino indossa Levi’s

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