Edoardo Purgatori, baciato dalla dea fortuna è diventato papà

Edoardo Purgatori, figlio d’arte, nome prezioso per il teatro italiano, da un po’ di tempo oramai legato al grande maestro con cui tutti vorrebbero lavorare ovvero Ferzan Ozpetek. Infatti, tutto ebbe inizio con “La dea fortuna” lo scorso anno, subito dopo è stato chiamato per la messa in scena a teatro di “Mine vaganti”, poi bruscamente interrotta dal lockdown. Ora lo vediamo nello spot Unicredit sempre sotto la regia di Ferzan, con gli auguri di Natale che l’azienda vuole porgere ai suoi clienti.


Ph: Davide Musto


Quando c’è stato il primo lockdown tu dov’eri?

Ero in scena con “Mine Vaganti” di Ferzan Ozpeteck ed avevamo appena terminato Roma e dovevamo partire per Salerno, questo era il giovedì, e poi il sabato l’Italia ha chiuso ed è oramai storia della nostra vita.

E tu personalmente come lo hai vissuto quel periodo?

Essendo un attore sono abbastanza abituato ai tempi morti, quindi forse più facilitato rispetto ad altri, in più arrivavo da tre mesi tournee quindi l’ho vissuto bene, e poi ero con mia moglie a casa.



Però la vera novità qual è?

Beh, che proprio all’inizio di questo funesto 2020, mia moglie mi ha dato la notizia di essere incinta, infatti ero anche turbato all’idea di lasciarla da sola per tanto tempo. Così diciamo che ho avuto tutto il tempo necessario per preparare la stanza del piccolo che nel frattempo è arrivato e ci ha travolti in un fiume d’amore.


Ph: Davide Musto


Possiamo dire che oramai il tuo nome è legato a quello di Ferzan?

Per me già solo il fatto che tu me lo stia dicendo, mi fa commuovere dalla gioia; posso dirti che quasi mi do i pizzicotti per capire se è reale quello mi sta succedendo professionalmente con lui, ho trentun anni e sono cresciuto con i suoi film. Ha promosso una generazione di attori che stimo alla follia. Quando eravamo sul set di “La dea fortuna”, mi prendeva anche in giro dicendomi che non ero credibile come omosessuale, e nella mia testa girava quella vocina: ”oddio adesso mi caccia”.

Poi è arrivato il teatro..

Esattamente dopo la promozione del film mi è arrivata la telefonata per la tournee di “Mine Vaganti”, che è stato sold out immediatamente, e siccome siamo stati interrotti, riprenderemo non appena possibile, nel frattempo è in onda il nuovo spot di Unicredit per gli auguri di Natale, sempre per la regia di Ferzan, che rientra nella categoria di short film per la pubblicità, infatti sono sei minuti di racconto.

Il momento più divertente sul set dello spot?

Ovviamente girare è sempre difficile con una pandemia e devo dire che avevamo quasi cento, comparse tutte con mascherina. Poi a un certo punto una voce diceva:” togliete le mascherine è tutto finito, siate felici”. Per quanto surreale oramai è così, anzi mi fa strano guardare un film con tante persone insieme nella stessa scena e non dirmi che stranezza che non siano distanziati e con mascherina.

Com’è essere papà in un periodo come questo?

Devo dire che son stato tranquillo fino ad una settimana prima che nascesse, poi è arrivata l’ansia, ma l’aiuto di mia moglie è stato fondamentale ricordandomi che stavo diventando come mio padre, che io ho soprannominato” Ansio”, ecco, mi son dato una calmata. Ed ora faccio la cosa più bella del mondo, il padre.

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