Eugenio Mastrandrea: “Amo l’imprevedibilità della vita”

Incontro con il nuovo volto italiano che si sta guadagnando la fama internazionale: c’entrano la miniserie Netflix From Scratch accanto a Zoe Saldana e un ruolo in The Equalizer 3 con Denzel Washington

Il suo cognome ha assonanza con quello di un altro attore italiano, ma non c’è parentela con Valerio Mastandrea. Non ha ancora trent’anni, eppure ha alle spalle una carriera di tutto rispetto soprattutto in campo teatrale, dopo essersi diplomato all’ Accademia Nazionale d’arte drammatica “Silvio D’amico”. Il suo esordio sul grande schermo avviene nel film cult A.C.A.B. per la regia di Stefano Sollima nel 2012. Ha recitato in molti spettacoli teatrali lavorando per registi come Robert Wilson in Hamlet Machine e Emma Dante in Le Baccanti.

La svolta avviene grazie alla serie Rai La Fuggitiva, regia di Carlo Carlei, record di ascolti della primavera 2021. Ma la fama, anche a livello internazionale, arriva a fine 2022, dove è il protagonista maschile, al fianco di Zoe Saldana, della serie NETFLIX From Scratch – La forza di un amore, tratta dall’omonimo romanzo scritto da Tembi Locke e diretta da Nzingha Stewart. Il ruolo di Lino ha catapultato Eugenio Mastrandrea in una nuova dimensione, quella di Hollywood, dove uno chef siciliano si innamora di una turista americana a Firenze. Cliché? Non proprio, perché è una favola dolce-amara dove si mangia, si ama e si piange.

Il profilo social di Eugenio è inondato di commenti positivi, per la recitazione impeccabile, tutta in inglese e senza doppiatori, e per il ritratto encomiabile di un italiano d.o.c. che affronterà il tema dell’integrazione tra una famiglia vecchio stile siciliana e una bipoc texana. A settembre lo vedremo tra i protagonisti del film Equalizer 3 di Antoine Fuqua, al fianco di Denzel Washington. Per ora lo abbiamo incontrato per farci raccontare di più sulle sue esperienze, il suo rapporto (non ancora definito) con la moda, il cibo e i suoi sogni per il futuro.

Sono rimasta molto colpita dal tuo inglese, ho guardato la serie From Scratch e mi sono detta: “wow un attore italiano capace di recitare in inglese praticamente senza accento”. Come sei riuscito ad arrivare a un livello così alto?

Sono abbastanza facilitato nello studio delle lingue, perché ho fatto le scuole spagnole, ho studiato inglese all’estero e ascolto il rap americano da quando ho 12 anni. La parte più difficile non è stata recitare in inglese, anche perché per la caratteristica del progetto era giusto che il personaggio avesse un buon livello di inglese, ma si doveva sentire che non era esattamente anglofono, doveva esserci una sorta di retrogusto straniero. La cosa più difficile in realtà, è stata recitare in siciliano, perché il siciliano è una lingua che io ho dovuto imparare da zero, seppur facilitato dalla mia frequentazione del territorio: è stato sicuramente più difficile recitare in siciliano che non inglese.

La serie tv è una trasposizione televisiva del romanzo di Tembi Locke. Come ti sei preparato per affrontare questo ruolo così complesso?

Ho letto molto bene prima il romanzo. E poi la sceneggiatura. Per me è stato fondamentale confrontarmi con Tembi, ovvero colei che ha vissuto realmente le vicende narrate nel libro, che toccano tanti temi differenti: amore, pregiudizi, sogni e anche il dolore. Si parla di due culture che si incontrano e cercano di coesistere: hanno lingue e suoni diversi, cibi differenti, due punti di vista sul mondo. I protagonisti si amano al punto di dialogare per cercare di incontrarsi nonostante le differenze e le reciproche difficoltà.

Volevo capire bene tutte le sfaccettature del mio personaggio. Una parte consistente dello studio e della definizione del personaggio, è stata proprio lo studio del dialetto siciliano. Anche perché, in qualche modo, le sonorità della nostra lingua di origine sono strettamente connesse con la nostra identità. Io, per esempio, sono di Roma e quando mi esprimo in romanesco o comunque in romano lascio trapelare qualche cosa di me. Se parlo in un italiano un pochino più universale, invece, non trapela molto di me.

Tank top, pants and shoes Louis Vuitton, jacket Dhruv Kapoor
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Il momento più gratificante e quello più difficile di quando eri sul set con Zoe Saldana?

Nel mondo della recitazione, soprattutto in teatro, comanda il più alto in grado e Zoe è stata una straordinaria capitana della nave, una collega con cui costruire le scene in sintonia, armonia, complicità. Trovo sia un’attrice straordinaria, quindi tutto ha una riuscita spontanea quando reciti con attori di alto calibro. I momenti più gratificanti sono stati quando ho conosciuto, parlato con persone che conoscevano veramente Saro, cioè il vero Lino che, vedendomi recitare, interagendo con me, hanno avuto parole di encomio, mi sono sentito il degno prescelto per questo ruolo.  Il momento più duro è stato sicuramente quando il mio personaggio si ammala. A livello emotivo era molto pesante per tutti, sapendo che si trattava di una storia vera, in più aggiungo il malessere fisico di quasi 4 ore di trucco, colla e guaine per coprire i miei capelli e rendermi un malato terminale.

Total look Versace
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Non credo esistano uomini romantici a prescindere, ci si diventa perché in quel momento si è intraprendenti, si rischia tutto.”

Sui social i commenti sono tutti positivi, incluso uno stuolo di fan che ti ringrazia per averle fatte ricredere nella possibilità dellamore romantico. Ti piace questa definizione per Lino? Seguiresti la tua amata ovunque nel mondo?

Non so se esistono uomini romantici. Io credo che le energie si formano e si sviluppano tra due individui e quindi è frutto di quel che io e quella persona creiamo insieme, no? Dipende da quanto e come vibrano i nostri corpi insieme, cosa che può succedere tra due persone e che potrebbe non ripetersi se si lasciassero e incontrassero altre persone. Non credo esistano uomini romantici a prescindere, ci si diventa perché in quel momento si è intraprendenti, si rischia tutto.

Le nostre azioni cambiano a seconda di chi ci si trova di fronte, se è il grande amore della propria vita sicuramente si fanno delle cose, si pensa in maniera differente, si dicono delle cose che ad un’altra non diresti, altrimenti non sarebbe quello il grande amore della tua vita, no? Per rispondere alla domanda sulla mia amata, la devo amare tantissimo per seguirla in capo al mondo. A dire il vero non lo so, non mi è mai successo, magari sì.

Se dovessi scegliere una definizione per me direi che sono un’esteta maldestro, sembra che io sia vestito a caso, ma forse non proprio.

Come te la cavi in cucina, dato che nella serie sei uno chef, che tra laltro difende la supremazia della cucina italiana? Il cibo può essere un alleato in amore?

Che la cucina italiana sia la migliore al mondo è un fatto assodato, non ci sono dubbi al riguardo. A mangiare sushi mi hanno dovuto trascinare, non è che non mi sia piaciuto, ma non trovo che la cucina italiana abbia eguali. Personalmente non sono ai livelli di Lino, ma in cucina me la cavo. Diciamo che se ti invito a cena da me non andrai via da casa mia avendo ancora fame, né ti verrà voglia di cercare un baracchino di street food.

Mentre con la moda? Che rapporto hai? E con i costumi di scena?

Sul set l’abito fa il monaco. Il costume è un grandissimo alleato per l’attore, senza contare che io trovo sia molto divertente poter vestire dei panni che solitamente non vestiresti nella vita. Quindi, che ci si vesta da chef, re o regina astronauta o maestro jedi, tutto aiuta a immedesimarsi nella parte.

Non sono un grande connoisseur, diciamo che penso di possedere un senso dell’estetica, mi piace abbinare colori, equilibrando forme e toni. Se dovessi scegliere una definizione per me, direi che sono un esteta maldestro, sembra che io sia vestito a caso, ma forse non proprio.

Total look Prada
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Recitare con gli attori bravi non è semplice, ma al tempo stesso è facile perché stai giocando in squadra con uno che è bravissimo a passarti la palla a stoppare, a ripassartela, a fare goal. Denzel ha un carisma, ha un’aura veramente potentissima e influenza tutti intorno a sé, dal cast alla produzione.

Un altro grande atteso ruolo è quello al fianco di Denzel Washington, cosa puoi dirci di questo personaggio? Come è stato recitare con Denzel? Qualcosa che ti ha colpito? Esperienze di cui farai tesoro?

Diciamo che non possiamo dire molto sul film proprio per un accordo di riservatezza. Si tratta dell’ultimo capitolo della saga di Equalizer e c’è molta attesa per la conclusione della trama. Denzel, che interpreta un’ex agente della CIA, non viene mai lasciato in pace dai guai in qualche modo lo seguono perfino in Italia. All’interno delle vicende della sua vita apparentemente in esilio, io interpreto uno dei carabinieri del comando di questo paese immaginario che verrà invischiato nelle vicende della storia. Recitare con gli attori bravi non è facile perché stai giocando in squadra con uno che è bravissimo a passarti la palla a stoppare, a ripassatela, a fare goal. Denzel ha un carisma, ha un’aura veramente potentissima e influenza tutti intorno a sé, dal cast alla produzione.

Quali sono i registi e gli attori italiani e stranieri con cui ti piacerebbe lavorare e perché?

Mi sarebbe piaciuto lavorare con Monica Vitti, l’attrice del cuore, Nino Manfredi e Vittorio Gasmann. Pensando ad attori viventi: Fabrizio Bentivoglio, Colin Firth e Geoffrey Rush.

Penso che nella vita ci si debba lanciare, facendo surf nell’oceano, cercando di non sbattere la testa nella sabbia.

Cosa sogni per il tuo futuro, che obiettivi hai? Andrai a Los Angeles per lavorare a Hollywood?

Il lavoro dell’attore è imprevedibile, si naviga così tanto a vista e l’ho capito finendo a recitare in ruoli che non avrei mai immaginato di interpretare. Non avrei mai immaginato di andare a girare una serie in America, non avrei mai immaginato di dividere la scena con Denzel Washington. Questo per dire che si è pronti a tutto, tutto potrebbe essere. Al momento lo possiamo dire perché tanto ormai è uscita la notizia. Sto girando Don Matteo, sono il nuovo capitano dei carabinieri di Don Matteo 3. Ovviamente non avrei mai immaginato neanche questo, quindi se domani dovessi andare in Giappone per il mio lavoro non mi stupirei. Io rimango aperto a ogni possibilità. Penso che nella vita ci si debba lanciare, facendo surf nell’oceano, cercando di non sbattere la testa nella sabbia.

Un sogno nel cassetto?

Recitare al teatro greco di Siracusa. Perché, come vi dicevo prima, la vita è imprevedibile. A me è successo di lavorare negli studi di Charlie Chaplin, dove ha girato tutti i suoi film. Era parte dei miei sogni nel cassetto, e sono dovuto andare dall’altra parte del mondo per realizzarlo. Mentre Siracusa, che è a meno di due ore d’aereo, ancora non l’ho raggiunta come meta di traguardo professionale. Non ci sono arrivato e magari non ci arriverò mai. Ad oggi rimane un sogno, con il progetto di poterci recitare Prometeo Incatenato di Eschilo, un classico della programmazione del teatro siracusano.

Total look Prada
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Credits

Talent: Eugenio Mastrandrea

Photographer: Erica Fava

Styling: Giorgia Cantarini

Stylist assistant: Federica Mele

Photographer assistant: Sara Meconi

Make up & hair: Silvia Evangelisti @Simonebelliagency

Press: Office Woolcan @woolcan_news

Special thanks Istituto Superiore di Fotografia @stitutosuperioredifotografia

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