UN MONITO ALL’UMANITÀ: MAX PAPESCHI E LA MOSTRA “EXTINCTION. CHAPTER ONE”

Cosa accadrebbe se la specie umana a un tratto si estinguesse? E quale traccia di sé lascerebbe sul nostro pianeta? Una riflessione profonda; domande apparentemente lontanissime, ma che in realtà permettono di aprire questioni fondamentali riguardo l’evoluzione e lo sviluppo della nostra società. Un tema su cui si potrebbe discutere all’infinito quello alla base di un progetto allestito nel capoluogo meneghino; più precisamente al Terminal 1 dell’Aeroporto di Milano Malpensa. Parliamo di Extinction, una mostra tra arte e intelligenza artificiale firmata dal genio creativo di Max Papeschi e curata da Stefania Morici. Organizzato da Arteventi in collaborazione con SEA, Aeroporti di Milano, supportato da MI HUB Agency e ArTI, il progetto in tre capitoli si apre con il Chapter One, visitabile dal 12 febbraio all’11 aprile 2024.

Extinction. Chapter One
Extinction. Chapter One

Zwergen Dämmerung: l’installazione parodistica di Max Papeschi

Esercito formato da ben cinquantaquattro sculture in terracotta, alte 1.80 metri, accompagnato da un video realizzato con l’intelligenza artificiale, cattura l’occhio dell’osservatore. Non un semplice schieramento, ma una compagine in cui i guerrieri mostrano il corpo fiero dei soldati di terracotta di Xi’an e la testa di un banale nano da giardino. Tramite questa installazione, intitolata Zwergen Dämmerung, letteralmente “Il crepuscolo dei nani”, l’artista Max Papeschi descrive in forma parodistica il tema della guerra e dell’impoverimento culturale, cause che potrebbero portare all’estinzione della specie umana. Se queste due belve riuscissero a dominare l’uomo, esso assumerebbe inevitabilmente le sembianze di un soldato dell’esercito esposto presso la mostra milanese: questo lo scenario che, secondo la visione di Max Papeschi, si prospetterebbe agli occhi di entità aliene collocate al di fuori della nostra Terra.

Zwergen Dämmerung. Exception. Chapter One
Zwergen Dämmerung

Il messaggio di Extinction risuona ancor più forte all’aeroporto di Milano Malpensa

Non casuale poi lo spazio in cui il progetto è stato allestito: l’aeroporto. Il luogo non luogo per eccellenza, crocevia di storie e relazioni, incrocio tra passato, presente e futuro. Proprio qui, in un momento di grandi conflitti come quello attuale, il messaggio dell’artista riguardo l’estinzione della specie umana acquisisce un’importanza ancor più profonda e significativa.

«Lanciare questo invito proprio dall’aeroporto di Milano Malpensa – una frontiera moderna che elimina le linee di confine tra luoghi, identità, storie e relazioni- renderà questo messaggio decisamente più forte e universale». Così ha dichiarato la curatrice della mostra Stefania Morici. «Desideriamo far sì che le persone si riapproprino di concetti e valori più alti che ci aiutino a superare qualsiasi barriera e ostacolo; vogliamo stimolare a riflettere su tutti gli errori e ipocrisie della nostra società».

Max Papeschi, artista ideatore della mostra Extinction
Max Papeschi, artista ideatore della mostra Extinction

Mostra Extinction: un invito alla consapevolezza

«Il nostro intento – continua la curatrice – è quello di diffondere il più possibile, attraverso l’arte, la cultura della pace e il rispetto dei diritti umani. E la guerra è senza dubbio la più assurda, aberrante, intollerabile violazione dei diritti umani. Extinction. Chapter One affronta il tema dell’estinzione della razza umana. Dei rischi reali che stiamo correndo, evidenziando i paradossi e la complessità del nostro vivere; i punti deboli delle società moderne. Un incubo collettivo dal quale l’artista ci esorta a uscire e ribellarci, mettendoci davanti a scenari futuri – conseguenza di quelli attuali – e lanciando un monito sul nostro avvenire. Un invito alla consapevolezza e a un cambio reale di direzione».

Max Papeschi ci guida quindi in una riflessione complessa, dove a essere protagonista è l’essere umano. Un avvertimento contro la stupidità e l’imbarbarimento culturale perché, come affermato dal celebre scrittore austriaco Karl Kraus, «quando il sole della cultura è basso all’orizzonte, anche i nani hanno l’aspetto di giganti».

Extinction. Chapter One
Extinction. Chapter One
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