Coco a Londra, 100 anni dopo: la prima mostra di Chanel nel Regno Unito

Tutto profuma di Chanel N°5 al Victoria & Albert Museum a Londra: Gabrielle Chanel è sbarcata su suolo inglese per la prima volta con una mostra di moda da tutto esaurito. Attraverso le sale, Oriole Cullen, curatrice della mostra Gabrielle Chanel. Fashion Manifesto, svela 200 look tra i più iconici già esposti nel 2020 al Palais Galliera.

Il legame tra Coco Chanel e la moda britannica

La storia che ci racconta Cullen è quella di Gabrielle Chanel, alias Coco, che dagli inizi del 900 fino al 1971 (anno della sua morte) ha disegnato e creato look inconfondibili. Una stilista sempre al passo con i tempi, capace di attraversare due guerre mondiali e di reinventarsi lungo 60 anni di carriera.

Gabrielle Chanel ha sempre avuto un rapporto molto stretto con la moda inglese e creò per il jet set britannico e non solo abiti e accessori assolutamente unici.

Una foto della mostra mostra Gabrielle Chanel. Fashion Manifesto a Londra
Una foto della mostra Gabrielle Chanel. Fashion Manifesto

I pezzi più iconici della mostra di Chanel a Londra

Una sezione della mostra Gabrielle Chanel. Fashion Manifesto è dedicata al celebre profumo N°5, un’altra agli abiti da sera e una alle celebri silhouette di gonne e giacche, per l’epoca rivoluzionarie. Si alternano poi le collezioni dei gioielli, le celebri borse con la doppia C e le calzature.

Il gran finale The Timeless Allure è il salone degli specchi dove la couture si riflette all’unisono, creando un senso di infinito ed eterno. Nella mostra si incontrano attualità e passato, modernità e storia, attraverso 200 abiti dove si fondono i colori, l’iconico bianco e nero, i look delle dive di Hollywood, e abiti ispirati dalle monache che ospitarono Gabrielle Chanel.

I codici di lui ripensati per lei si declinano nelle creazioni che attraversano la storia della Maison e della sua designer. I pezzi più famosi si svelano attraverso le stanze finemente illuminate e ordinatamente disposte. C’è il petit robe noir, le décolleté bicolori, il tweed Made in UK ordito per i celebri tailleur, la 2.55 che non necessità di introduzioni e spiegazioni.

Un abito della mostra Gabrielle Chanel. Fashion Manifesto
Un abito in esposizione nella mostra Gabrielle Chanel. Fashion Manifesto

La curatrice Oriole Cullen: «Coco Chanel sapeva essere giocosa e divertente»

Una mostra a tratti totalmente inedita: 122 look non sono mai stati esposti, ma trovano qui la loro casa momentanea fuori dall’immenso archivio della Maison. «Alcuni pezzi – ha spiegato la curatrice Oriole Cullen – appartengono a collezioni internazionali e non sono mai stati mostrati, mentre altri hanno più di cent’anni».

La curatrice ha scovato capi sopravvissuti a guerre, come la camicia marinière in jersey di seta del 1916, ispirata alle divise dei marinai, il tailleur della doppia C rosa in tweed, definito da Vogue “l’uniforme più bella del mondo”. In esposizione anche la 2.55, ovvero la prima borsa a spalla della storia, i pantaloni dal taglio maschile, “gli accessori invisibili”, cioé profumi e skincare, passando poi per l’analisi imprenditoriale della sezione Closing the house che ci riporta alla seconda guerra mondiale.

Piano piano l’oro e il lamé si fanno strada nei disegni di Coco e, nella mostra, il colore si affianca al bianco e nero. «Ci sono così tanti pezzi meravigliosi in lamé, modelli fuori dall’ordinario e tante altre cose che normalmente non si associano a lei. La gente pensa a Coco come a una persona piuttosto seria, ma lei aveva un grande occhio per i colori e le stampe audaci. Sapeva essere giocosa e divertente».

Gli abiti della mostra mostra Gabrielle Chanel. Fashion Manifesto a Londra
I tailleur di Chanel esposti a Londra

Moda e storia si intrecciano

Prima di arrivare alla celebre sala degli specchi, la mostra ci riporta nel vissuto di Gabrielle Chanel attraverso foto del jet set internazionale che indossò i suoi abiti. C’è perfino una lettera della regina Elisabetta II che, ricevendo in dono una bottiglietta di Chanel N°5, ne definì il valore scrivendo: «Come al solito, lei ha scoperto proprio la cosa che desideravo in particolare». E ancora: «Lo sto già usando e, spero, ho un profumo ancora migliore!!».

Poco prima troviamo invece una sala buia e silenziosa, in cui si racconta la chiusura della Maison da parte di Chanel durante la Seconda Guerra Mondiale. I nazisti parlavano di Gabrielle come di una preziosa fonte di informazioni tuttavia moltissimi sono i documenti che dimostrano la sua partecipazione alla Resistenza francese nel 1943. «Ci sono ancora tante ricerche da fare su questo fronte», ammette Cullen. «Quest’ultima scoperta non fornisce risposte, ma complica ulteriormente le cose».

Questa esposizione ci fa attraversare un secolo denso di storia, di moda, di eventi che si intrecciano alla vita privata e pubblica di Gabrielle Chanel e di tutta la società, creando e dipanando fili fitti e contorti, riportando alla luce la carriera di un’artista e di una couturier sensazionale, che tutt’oggi ispira lo stile e le tendenze.

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