FARE DI UNA PASSIONE UNA VERA PROFESSIONE: IL RACCONTO DI GIOVANNA SANNINO

A pochissimi giorni dall’uscita della nuova stagione di Mare Fuori, abbiamo avuto l’occasione di fare due chiacchiere con Giovanna Sannino, nei panni di Carmela nella tanto amata serie. La giovane attrice napoletana, fin da piccola appassionatissima di teatro, interpreta un personaggio complesso, una madre e moglie intrappolata in un garbuglio di situazioni complicate. Dal difficile rapporto con il marito, Edoardo Conte, incarcerato presso l’IPM di Napoli, alle varie dinamiche camorriste in cui si trova inevitabilmente incastrata, Carmela rappresenta il perfetto esempio di donna costretta a sottostare alle logiche della malavita.  

Appassionata di letteratura e sempre curiosa di scoprire quello che tra i banchi di scuola non ti insegnano, Giovanna Sannino si divide tra la carriera da attrice e gli studi umanistici all’università. Brillante e determinata, la «classica ragazzetta del Vomero», come lei stessa si definisce, non pensava minimamente che un giorno la sua passione per la recitazione sarebbe diventata un vero lavoro. Poi la svolta. Mare Fuori è la prima serie che la vede coinvolta tra i suoi protagonisti; un’occasione sconvolgente per l’attrice che si prepara a un 2024-2025 pieno di progetti e aspettative.

Giovanna Sannino
Ritratto di Giovanna Sannino, ph. Pepe Russo

«Non pensavo che il mio amore per la recitazione sarebbe poi diventato una vera professione; credevo rimanesse solo una passione che mi avrebbe accompagnata nel corso di tutta la vita»

Hai frequentato il liceo classico per poi intraprendere un percorso di studi in Lettere Moderne. Cosa ti ha spinto in seguito verso il mondo della recitazione?

Con questa domanda mi cogli proprio in flagrante (ride ndr). In questo momento sto studiando per preparare un esame della magistrale, quindi il mio percorso di studi e la mia carriera nel mondo della recitazione continuano a viaggiare parallelamente. La Giovanna bambina non immaginava minimamente di voler fare l’attrice. All’età di 5 anni mi sono avvicinata al teatro, a 13 poi ho iniziato a lavorare. Non pensavo che il mio amore per la recitazione sarebbe poi diventato una vera professione; credevo rimanesse solo una passione che mi avrebbe accompagnata nel corso di tutta la vita.

Inizialmente, quando mi sono ritrovata a dover scegliere cosa fare dopo il liceo, mi sono iscritta alla facoltà di Biologia; ben presto però ho capito che non era la mia strada. Decido quindi di intraprendere un percorso di studi in Lettere e nel frattempo maturo l’idea di voler fare l’attrice. La recitazione, a un certo punto, si trasforma per me in un vero lavoro; nonostante ciò scelgo di portare comunque avanti il mio percorso umanistico perché di base in me vive una secchiona. Ho sempre amato studiare, perdermi nella letteratura e in tutte quelle cose che magari a scuola non ti insegnano. Proprio per questo non ho voluto abbandonare i miei studi; poi dal momento che sono ancora molto giovane ho pensato “ma perché no”. In ogni caso non nascondo che sia veramente complicato combinare università e lavoro (ride ndr). Quando ho iniziato il mio percorso in Lettere puntavo sempre al massimo, al 30; poi con il passare del tempo ho smesso di interessarmi ai risultati. Gli studi che sto portando avanti sono importanti per la mia cultura, non per una media numerica. 

Giovanna Sannino
Giovanna Sannino, ph. Imma Petricciuoli

Giovanna Sannino e Carmela: due donne agli antipodi

In Mare Fuori interpreti una tra le protagoniste femminili, Carmela. Ti rivedi un po’ in questo personaggio? Se sì, in quali aspetti?

Secondo me la cosa interessante è proprio la diversità abissale tra me e il personaggio di Carmela. Interpretare questo ruolo nella serie ha rappresentato una vera sfida, a partire dal tipo di linguaggio che, ancora adesso, cerco sempre di migliorare e arricchire. Paradossalmente, nonostante io sia di Napoli, tanti termini napoletani non mi appartengono. Grazie a Mare Fuori ho quindi avuto l’occasione materiale di conoscere meglio e sperimentare la mia lingua. Ho inoltre avuto modo di cimentarmi in una realtà totalmente diversa dalla mia. Io sono la classica ragazzetta del Vomero che, in confronto con la Carmela della serie, è cresciuta sotto una campana di vetro.

È stato bello “imparare a sporcarmi” e non porre distanza tra me e un’altra anima completamente differente. Io e Carmela non condividiamo tratti di somiglianza, ma ci sono stati punti di contatto che mi hanno legata a lei. Negli anni, approfondendo sempre più il mio personaggio, ho sviluppato un vero amore e una totale empatia per lei. E questo è il bello della serialità; con il passare del tempo ti permette di approfondire sempre più il tuo personaggio. Quando ti sembra di averlo conosciuto a pieno, un nuovo tassello si aggiunge. Il percorso di crescita “finto” del personaggio è esattamente identico a quello di una qualsiasi persona comune: la persona comune cambia negli anni; il personaggio si modifica con lo scorrere delle pagine.

ph. Pepe Russo
Ritratto di Giovanna Sannino, ph. Pepe Russo

«Il fatto che Mare Fuori sia un prodotto napoletano per me è un grande orgoglio»

Qual è stato il tuo primo pensiero nel momento in cui ti sei resa conto della risonanza e del successo incredibile ottenuti dalla serie?

Parlando di successo riscosso, io ancora stento a crederci; non riesco a realizzarlo bene. Mi fa strano, ma soprattutto mi inorgoglisce, il fatto che Mare Fuori sia un prodotto napoletano. Spesso la mia città viene criticata e denigrata; proprio per questo, vedere (con numeri alla mano) che siamo riusciti a conquistare anche gli Stati Uniti è bellissimo, surreale. Quel fuoco napoletano che noi cittadini di Napoli in primis percepiamo, e che troppo spesso non è stato compreso, è riuscito a divampare ovunque. Grazie a una narrazione vincente e a una buona coordinazione di tutta la macchina Mare Fuori, una storia proveniente dagli anfratti più bui della città ha saputo sprigionare una luce talmente potente da conquistare tutti. E questo per me è motivo, più che di vanto, di grande orgoglio.

Come è stato lavorare con il regista Ivan Silvestrini e con il resto del cast?

Il cast della serie è una scoperta continua. Noi tutti ci troviamo in un periodo delicato della nostra vita; il passaggio dall’adolescenza all’essere adulti. Ogni anno, quindi, si cambia come persone. Per ciascuno, però, è stato chiaro fin da subito il fatto di avere delle responsabilità sul lavoro da non deludere. Quando ti ritrovi colleghi che sanno distinguere vita privata e lavorativa allora hai vinto, e io ho avuto questa fortuna.

Ivan per me è stato un capitano e una guida sinceramente indispensabile. In un progetto così importante, avere una persona che ti accompagna per mano, senza però limitare la tua sfera creativa, è fondamentale. Non ha mai messo paletti all’istinto giovane del cast; ha guidato tutti in maniera delicata e professionale. Io ho instaurato con lui un rapporto di stima e di fiducia, e questo, da quanto mi hanno raccontato alcuni colleghi, è molto raro. Ivan è diventato un punto di riferimento fisso e importantissimo per la mia carriera.

ph. Imma Petricciuoli
Giovanna Sannino, ph. Imma Petricciuoli

«Non avevo mai pianto, non mi ero mai distrutta psicologicamente per un ruolo o per un provino. Toccare quelle corde molto delicate che io tendo spesso a nascondere è stato molto complicato ma anche di fondamentale importanza, da un punto di vista umano e soprattutto lavorativo»

Nel corso delle diverse stagioni, c’è stata una scena che ti ha messa particolarmente alla prova?

Sicuramente tutta la terza stagione per me è stata una grande sfida. Ho dovuto rielaborare cosa Giovanna avesse imparato riguardo il suo personaggio durante questi anni e cosa ci fosse ancora da imparare. Non avevo mai pianto, non mi ero mai distrutta psicologicamente per un ruolo o per un provino. Toccare quelle corde molto delicate che io tendo spesso a nascondere è stato molto complicato ma anche di fondamentale importanza, da un punto di vista umano e soprattutto lavorativo. Mi sono sempre chiesta: “Se per caso mi capitasse un provino in cui devo piangere e tirare fuori tutto il dolore, come faccio? Da dove inizio?”. In questo senso la terza stagione di Mare Fuori per me è stata vera scuola più che lavoro.

Per i nuovi episodi che vedrete dal mese di febbraio, ho dovuto invece attuare un processo inverso: Carmela verrà privata di tutta quell’esagerazione e di quel fuoco che da sempre l’hanno contraddistinta. Tutto sembra venir quasi soffocato in lei. Alla fine, quindi, anche la quarta stagione ha rappresentato per me una nuova scuola e una nuova sfida. Se negli episodi precedenti la mia missione nei panni di Carmela consisteva nell’esternare anche in modo spropositato diversi stati d’animo; nella quarta stagione la vera prova è stata il reprimere tutto dentro al personaggio.

Nei nuovi episodi della serie, disponibili dal mese di febbraio, vedremo un’evoluzione del personaggio di Carmela rispetto alle stagioni precedenti? Se sì, in che modo?

Nella quarta stagione Carmela diventa più silenziosa. Per i nuovi episodi io sinceramente mi sarei aspettata fuoco e fiamme, invece tutto il fuoco sarà interno e quasi soffocato. Si assisterà, come spiegavo prima, a un rovesciamento nel suo modo di comportarsi, dall’esternare al reprimere. Al tempo stesso, però, si vedrà anche un’evoluzione di Carmela. La ragazza istintiva, gelosa, che ha sempre messo in secondo piano questi sentimenti, nella quarta stagione non cederà al voltare la faccia agli avvenimenti ma li affronterà a petto pieno.

Giovanna Sannino
Giovanna Sannino, ph. Imma Petricciuoli

«Quella che sta per uscire sarà la stagione delle consapevolezze. Mai come in questa, i personaggi saranno messi di fronte a un bivio»

Come definiresti il tuo viaggio in Mare Fuori in tre aggettivi?

Introspettivo, sconvolgente e sicuramente esplosivo; un po’ come Carmela in alcuni momenti della serie (ride ndr).

I fan della serie non vedono l’ora di scoprire cosa la nuova stagione avrà in serbo per loro. Potresti fornirci alcune piccole anticipazioni a riguardo?

Con l’uscita del trailer, le varie paure e i diversi miti sul proseguimento della storia sono stati sfatati. Quella che sta per uscire sarà la stagione delle consapevolezze. Mai come in questa, i personaggi saranno messi di fronte a un bivio e, inevitabilmente, la loro scelta porterà delle conseguenze. Quasi sempre, trattandosi di ragazzi che vivono la vita all’insegna dell’istinto, gli effetti a cui andranno incontro si scaglieranno su di loro. Si assisterà a una sorta di resa dei conti sia con l’altro sia con sé stessi.

Il mio personaggio, come si è potuto vedere dalle anticipazioni mostrate al Festival del Cinema di Roma, si troverà un’altra volta a dover fare i conti con la questione tradimenti. Tradimenti che le verranno palesemente spiattellati davanti agli occhi. A un certo punto vedremo una Carmela stanca che verrà messa con le spalle al muro. Tutto questo a causa di varie situazioni in cui si trova incastrata, da Edoardo a Rosa Ricci, da Don Salvatore all’amante Teresa.

ph. Imma Petricciuoli
Giovanna Sannino, ph. Imma Petricciuoli

Tra teatro e televisione, i progetti futuri di Giovanna Sannino

Si parla già di una quinta e una sesta stagione della serie. Ti ritroveremo ancora tra i protagonisti?

Nella quinta stagione Carmela ci sarà, non so effettivamente in che misura. Siamo in fase di lavorazione quindi nulla è ancora definito al 100%. Io comunque, insieme alla mia agente, ho espresso la volontà di includere Carmela fino a quando si sarà trovata una conclusione al suo percorso. Secondo me questa conclusione non si è ancora raggiunta; finché quest’anima ha luce io voglio portarla avanti. A proposito della sesta stagione, invece, non so se il mio personaggio ci sarà, è ancora troppo presto per parlare.

Puoi svelarci qualcosa riguardo tuoi progetti futuri e sogni nel cassetto per la tua prossima carriera lavorativa?

Per quanto riguarda sogni nel cassetto, spero che alcune attese del momento si concretizzino. Dicembre è stato un mese molto florido dal punto di vista delle proposte e mi auguro che al più presto diventino realtà. Parlando di progetti futuri, invece, sarò sicuramente molto presente a teatro, la mia prima casa, la realtà che più mi appartiene e che non intendo abbandonare. Il 2024-2025 sarà in generale un anno molto pieno e diversificato dal punto di vista teatrale; lavorerò con un bellissimo gruppo spaziando dalla tragedia greca alla commedia dell’arte. Spero di potermi esibire in tutta Italia; se non sarà possibile mi vedrete nei teatri campani.

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