IDROSOMMELIER, L’ASSAGGIATORE DI ACQUE MINERALI

LE ACQUE NON SONO TUTTE UGUALI. Se riconoscere il vino o l’olio extravergine di oliva è diventata prassi ormai ben nota a tutti, l’assaggiatore di acque minerali o Hydrosommelier è una figura che da qualche tempo sta muovendo i primi passi nel mondo del Food & Beverage, riscuotendo una crescente attenzione.
Si è da poco conclusa la kermesse fiorentina Vinoè dove, infatti, i vini hanno fatto da protagonisti, ma anche la sezione delle acque minerali ha preso ampio campo e ha interessato il pubblico e gli addetti ai lavori. Con la partecipazione dei più grandi Maître Water Sommelier italiani, Giuseppe Amati e Mario Celotti, la manifestazione ha puntato a riconoscere le differenze e i punti di forza delle acque che consumiamo e che rappresentano una imprescindibile ricchezza, spesso data per scontata, alla base della nostra alimentazione. Nasce quindi la figura dell’Idrosommelier ( o Hydrosommelier) che cura ed investe nella scelta e nella identificazione delle varie acque minerali, abbinandone il gusto e le diverse composizioni con i cibi giusti e più adeguati. Un buon abbinamento può valorizzare un piatto, esaltandone le qualità e rendendo l’insieme del sapore ancora più armonioso. Da cosa dipende, quindi, il gusto dell’acqua? La mineralizzazione, il ph e la percentuale di anidride carbonica fanno certamente la differenza tra le numerose varietà esistenti. Quattro sono i gusti base che possiamo identificare: tendente al salato, al dolce, all’amaro e all’acido. Nel nord Italia, ad esempio in Friuli, possiamo trovare acque che vengono definite dolci, mentre in Toscana o nelle Marche vengono imbottigliate quelle con qualità più dure. Importante è la distinzione tra acqua frizzante e acqua naturale. L’etichetta che indica “Acqua naturale” significa che essa è stata imbottigliata direttamente dalla sorgente e che, in realtà, può avere al suo interno una minima quantità di gas, senza influire sulla classificazione. Un esempio?  Se la ben nota acqua Ferrarelle si sposa perfettamente con i primi di carne, la Sant’Anna è perfetta con i secondi di pesce alla griglia; se con i formaggi freschi possiamo abbinare la Valverde, quelli stagionati prediligono l’abbinamento con la Boario. E con il dessert cosa dobbiamo bere? L’acqua perfetta è Goccia di Carnia, leggermente effervescente, che lascia un buon sapore in bocca, senza coprire la gustosità del dolce.
L’acqua, quindi, proprio come il vino si sceglie, si abbina e si degusta attraverso veri e propri percorsi sensoriali, classificandone le qualità ed imparando a leggerne le etichette con le relative caratteristiche:  versarla, osservarla, odorarla ed assaporarla esattamente come un rosso pregiato o un bianco frizzante può renderci consapevoli che essa rappresenta la vita e che è alla base di ogni ciclo vitale.

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