La Sad, tra punk, amore e protesta: dalla musica alla rivoluzione culturale

Il loro ultimo album, Odio La Sad, è uscito ad aprile. «Non ascoltatelo, il disco più brutto dell’anno», ci dice ironico Plant, uno dei tre componenti – assieme a Theø e Fiks – de La Sad, il collettivo nato nel 2020 che si distingue nel panorama musicale italiano per le sonorità e l’immaginario punk, di cui si fa portavoce. Attraverso questo nuovo lavoro prosegue il percorso musicale e artistico del trio di musicisti provenienti da tre diverse regioni italiane (Lombardia, Puglia e Veneto), tra chitarre distorte, testi dal significato immediato e la loro attitudine indiscutibilmente punk.

La Sad
Plant: Coat A Better Mistake, Polo Tommy Jeans
Fiks: Jacket Hugo, Skirt Simon Cracker, Pants Laboratorio Riciclo Pelle
Theø: Total Look Laboratorio Riciclo Pelle

Raccontare l’odio per esprimere l’amore

Odio La Sad, titolo potente e provocatorio, ricorda che spesso gli attacchi alle debolezze e alle fragilità individuali possono trasformarsi, al contrario, in uno strumento di forza per gestire il presente e affrontare il futuro. «Non rappresenta solo l’odio e la discriminazione che abbiamo ricevuto noi tre, ma è un discorso molto più grande. Rappresenta la discriminazione che tutti vivono sia per il loro aspetto fisico, che per le loro scelte», prosegue Plant, capelli blu e un background nel panorama trap ed emotrap. Per questo album, i tre hanno collaborato con vari artisti italiani come Pinguini Tattici Nucleari, Rose Villain, Articolo 31, Bnkr44, Naska e Donatella Rettore. «Sono tutte collaborazioni con persone che conosciamo, artisti con cui abbiamo stretto un rapporto umano prima di tutto», ci confida Theø, cantante ed ex chitarrista dai capelli verde smeraldo. 

Con questo disco, La Sad torna a raccontare l’odio, ma per parlare di amore, e riporta l’attenzione sul tema della salute mentale, a loro molto caro. Il trio infatti, fin dagli esordi, si fa portavoce delle difficoltà di un’intera generazione: «La repressione della società verso i giovani è una delle prime cose che ci fa essere cosí incazzati e ci fa venir voglia di cantare la loro protesta e il loro disagio» commenta Fiks, cresta color rosa Barbie e un’attitudine molto punk. «Urlare il dolore è una maniera per avvicinarci ai nostri fan, avvicinarci a persone che hanno problemi come i nostri, per conoscerci e superarli insieme».

La Sad
Coat A Better Mistake, Top Leonardovalentini, Pants Laboratorio Riciclo Pelle, Earrings Sunnei

L’esperienza de La Sad al Festival di Sanremo

Dal loro secondo album (quello d’esordio, Sto nella Sad, del 2022, è stato certificato Disco d’Oro da FIMI/GfK Italia) è tratto anche Autoditsruttivo, il singolo con cui la band ha partecipato all’edizione 74 del Festival di Sanremo. «Avevamo paura che la gente, vedendoci così strani, potesse pensare che eravamo dei fenomeni da baraccone. Invece, sia per la canzone che ha un tema super deep, sia per le immagini forti che abbiamo portato in scena, anche le persone che si erano fermate davanti all’idea di “tre pazzi che saltano sul palco” ci hanno rivalutato, capendo che abbiamo qualcosa di serio da dire» dichiara Fiks. Autodistruttivo è la storia di un ragazzo, ma potrebbe essere la storia di qualsiasi persona che fa fatica a farsi accettare: «Questo ragazzo alla fine siamo noi, siamo noi tre unendo tante esperienze. Abbiamo formato questa persona che in realtà poi rispecchia molti dei bimbi La Sad che ci seguono» spiega Plant.

La Sad
Fiks: Total Look A Better Mistake, Sunglasses Gentle Monster, Shoes Dr. Martens
Plant: Fur Coat A Better Mistake, Top & Pants Leonardovalentini, Shoes Dr. Martens
Theø: Coat A Better Mistake, Top Leonardovalentini, Pants Laboratorio Riciclo Pelle, Shoes Marsèll, Earrings Sunnei

Spirito sovversivo e anima ribelle, ma energia positiva e straripante,  i La Sad sono portatori di una subcultura che ha influenzato moltissimo il mondo della moda con la sua estetica distintiva, quella punk. Tra le loro principali ispirazioni ovviamente, colei che ha plasmato l’estetica e definito i simboli di questo genere, Vivienne Westwood. Anche se: «A volte ci sentiamo di vestire più punk stile Londra, altre più skater», afferma Theø.

Da giugno, i La Sad sono in giro per lo stivale con il Summersad tour (che prende il nome dal loro primissimo singolo): «Vogliamo vedere anche gli anziani ballare e lanciarsi dal palco; quest’anno sarà un vero show, non sarà solo musica ma anche tanto divertimento, gioia e sorrisi» conclude Fiks.

Con il loro tour, i tre artisti non diffondono solo musica ma, come una scarica adrenalinica pura e incontrollabile, offrono un invito a vivere ogni attimo come un inno alla ribellione, all’allegria e alla condivisione oltre i confini generazionali o stilistici. Perché, in fondo, l’essenza del punk non è solo rottura, ma anche una proiezione verso la vita vissuta al massimo.

La Sad
Plant: Total Look Simon Cracker, Sunglasses Swarovski, Shoes Neil Barrett
Fiks: Total Look Vivienne Westwood, Shoes Dr. Martens
Theø: Jumpsuit Vivienne Westwood, Sunglasses Gucci, Shoes Neil Barrett
La Sad
 Theø: Total Look Hg/Lf, Boots Neil Barrett, Necklace A Better Mistake
Fiks: Coat Hg/Lf, Boots Neil Barrett, Earrings Sunnei
Plant: Top & Skirt Hg/Lf, Gilet & Pants Laboratorio Riciclo Pelle, Shoes Gianvito Rossi

Credits

Photographer Luca D’amelio

Stylist Luigi D’elia

Producer Jessica Lovato

Videomaker Gabriele Compagni

Make Up Revlon

Hair Revlon Professional

Photographer Assistant Silvio Cuofano

Stylist Assistants Erica Fierro & Raphael Isola

Videomaker Assistant Sara Bisello

Location Studio 41 Milano

Catering Brothering Milano

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