Kutnia, il punto d’incontro tra ieri e domani

I confini che separano due orizzonti culturali distinti – Oriente e Occidente, passato e presente – sono in realtà una sottile traccia, composta da una serie di elementi comuni messi in fila e fatti propri in due direzioni opposte. Il tema stesso del riuso, che oggi assoceremmo all’appropriazione, alla sostenibilità o al vintage, attribuisce un nuovo senso alle cose nel mettere insieme oggetti connotati da un determinato tempo e da una determinata storia, così da generare nuovo senso. Compiendo quest’esercizio, quasi per gioco, si scoprirà che esistono degli elementi che tagliano trasversalmente le culture, rappresentandole un po’ tutte, perché tutte allo stesso tempo hanno voluto dare un nuovo senso a quell’elemento.

Pensiamo alla pizza, che con un fatturato stimato di 60 miliardi di dollari l’anno e centinaia di migliaia di ricette in tutto il mondo, è diventata una saporita e filante ricetta che tiene insieme la variante partenopea e il Lahmacun turco, una prelibatezza originaria di Gaziantep, cittadina nell’Anatolia sud-orientale della Turchia. A prima vista, appare come una magica spolverata di abitazioni di un bianco iridescente lungo la fiancata di una collina.

Kutnia collection
Capi della collezione FW 2022 di Kutnia

Una storia che affonda le sue radici nei tessuti tradizionali della Turchia

Situata lungo la storica Via della Seta, Gaziantep rappresenta un necessario punto di ispirazione e di passaggio, che lascia presagire altri innumerevoli (e mirabolanti) punti di incontro, confluiti tra l’altro all’interno della storia dei tessuti Kutnia, brand nato da un gioco di derivazione, il cui nome richiama il tessuto tradizionale turco Kutnu – radice araba della parola cotone, creato per la prima volta nel XVI secolo. Il Kutnu, che era stato quasi dimenticato, il misterioso gusto del Lahmacun – potremmo immaginare – e una terra in costante prosperità sono componenti culturali che miss Julide Konukoğlu, che di Kutnia è fondatrice, ha ben chiari in mente. Lungo la principale via di commercio della storia umana antica, ecco che la storia delle sue stoffe, che contiene l’eredità del suo paese, traccia un vettore verso l’Occidente, conquistando nel giro di pochi anni piazze internazionali come Tokyo, Francoforte, Doha e Londra.

Un marchio che esalta la pregevolezza del tessuto simbolo dell’élite turca

Il marchio, nato nel 2017, impiega una forza lavoro locale di circa 100 dipendenti, che vanno dagli artigiani più anziani, per i quali fare il tessuto Kutnu è l’unico lavoro conosciuto, per arrivare alle giovani generazioni, che ravvivano il centro di progettazione e logistica situato in un edificio storico, splendidamente ristrutturato. Il valore qualificante è proprio la preziosità del tempo necessario a ottenere un drappo di stoffa – un artigiano qualificato ne produce 40 metri al giorno, fermando le lancette del tempo per riportarle indietro a quando il consumismo sregolato e la regola del consumo divergevano; un tempo in cui il valore di un prodotto era intrinseco alla materia che lo componeva, e da qui il Kutnu come “tessuto di palazzo”, in segno di riconoscimento della sua qualità lussuosa, della brillantezza, dei colori ricchi che lo hanno reso il tessuto preferito dell’aristocrazia turca.

Traspirante, privo di tracce di fibre sintetiche, il Kutnu è una maglia di seta in ordito e cotone leggero in trama, che dalla sua città natale, passando per Istanbul, ha raggiunto il mondo, solleticando l’interesse di big del lusso come Dior, che ha incluso alcuni tessuti Kutnia nella sua collezione S/S 2022-23 Man RTW; per l’occasione, la maison francese ha scelto la variante Değerli Taşlar. Il tessuto, inoltre, è creato con una gamma di colori, strisce e motivi distintivi, prodotti con diversi gradi e densità di numeri di ordito (da 2000 a 5000).

La ribalta di Kutnia, dalle maison del lusso alla collaborazione con la Gaziantep University

Essere giunti nel gotha della moda implica saper anche sfruttare la ribalta, per lanciare un messaggio forte di attivismo e favorire la promozione di centri della moda decontestualizzati, lontani dalle città canoniche del settore. Anche in questo, Kutnia occupa un ruolo preminente, come afferma Julide Konukoğlu: “Abbiamo anche donato un tradizionale telaio per la tessitura del Kutnu alla Gaziantep University per svolgere studi congiunti con loro, istituendo un laboratorio di produzione che ha consentito lo sviluppo di nuovi prodotti in questo filato.

Kutnia ha preso gli elementi tradizionali e li ha aggiornati, per dare vita a un look contemporaneo, incorporando anche nuovi colori per ogni stagione, com’è possibile vedere con la collezione donna F/W 2022-23, in grado di fondere l’avanguardia della lavorazione tessile con un certo sentore nostalgico, dato da modelli a quadri ispirati alla sartoria vintage europea degli anni ‘20; tutto ciò per attribuire un nuovo senso alle cose, che passa dal mettere insieme oggetti connotati da un determinato tempo e storia per generare nuovo senso.

Gaziantep bazar
Il bazar di Gaziantep, inesauribile fonte d’ispirazione per le creazioni del brand

Kutnia FW 2022
Kutnia F/W 2022

Nell’immagine in apertura, outift della collezione FW 2022 di Kutnia

FacebookLinkedInTwitterPinterest

© Riproduzione riservata