L’ “uniforme” della moda no gender tradotta nel design di quattro giovani brand

“Uniforme” dal latino uniformis che ha una medesima forma, un medesimo aspetto, appartenente ad un’uguaglianza espressiva senza confini e limiti di genere. Il maschile e il femminile si includono e, talvolta, si escludono l’un l’altro, per diventare una moda neutrale, super partes, un’identità fluida estranea a schemi e a rigori distintivi. Forme semplice, scambievoli e modulari, senza estremismi di androgenizzazione ma improntati ad un mutuo minimalismo. Una nuova rilettura dell’unisex che si conferma essere il segmento dell’industria della moda che, negli ultimi anni, sta mostrando una maggiore vivacità creativa e un’ottimistica lungimiranza nelle previsioni future. Sulla scia dei corsi e ricorsi di una storia del costume non estranea a questo fenomeno di parità e cavalcando le onde di un trend già in voga negli anni ’60, molti giovani brand stanno lavorando su una nuova ri-definizione di abbigliamento genderless in aperta sfida agli stereotipi di genere e a un vestire funzionale, basico e sostenibile legato ad una mono-estetica maschile/femminile.



CHELSEA BRAVO

“Il mio desiderio è lavorare come un artista” e i suoi abiti diventano le sue tele. Quello di Chelsea Bravo, la stilista dal DNA ispano-caraibico divisa tra la nativa New York e l’adottiva Londra, è un design improntato su un approccio moderno alla vestibilità, fatto di costruzioni, materiali sostenibili e silhoutte sciolte che coniugano forma e funzionalità. Stoffe morbide, sovrapposizioni leggere, dettagli a contrasto che disegnano un’estetica che guarda all’oggi e al domani dando agli abiti, concepiti con uno scopo, un’intenzione e un significato, una continuità nel tempo oltre i trend. Una collezione tra arte e design fatta di tute drop crotch (che ieri come oggi restano un simbolico messaggio di parità di genere, come ci ha insegnato Thayaht), maniche a taglio kimono, pantaloni a gamba larga realizzati con l’antico tessuto della canapa, Miki cap, ritagli incisi, ricami fatti a mano, superfici invase da motivi lineari hand painted, visi astratti tradotti su tessutoispirati al dipinto “Head of a Boxer” dell’artista cubista Henri Laurens.



COLD LAUNDRY

Cold Laundry è un brand streetwear fondato nel 2019 dalla coppia London-based Ola e Cerise Alabi. Un marchio dall’anima etica, filosoficamente distante dalle dinamiche del fast fashion e costruito su un senso di rispetto e gentilezza verso le persone e il pianeta. La sua caratteristica dominante balza subito all’occhio ed è metaforicamente riassunta nel motto di introduzione “Escape the Noise”, “Rifuggi dal Frastuono”. Perché lontana da texture ridondanti, surplus di dettagli e forme stravaganti, l’estetica di Cold Laundry è pulita, minimale, un infuso esperienziale che richiama ad una calma imperturbabile a partire dai toni pacati delle palette monocromatiche, alle linee morbide e dolci degli abiti fino ai peaceful landscape scelti per gli scatti del loobook da Los Angeles a Scottsdale, dalla Sicilia a Milos a San Pedro. La sostenibilità fa da fondamento a una rilettura del guardaroba maschile (hoodie, completi, trench, puffer jacket) che in una vestibilità gemellare coniuga il comfort ad un design attento allo stile. “Crediamo che la moda dovrebbe essere senza confini. Tutti noi dovremmo essere liberi di indossare ciò che vogliamo e come vogliamo, per questo siamo orgogliosi di contribuire a cancellare questa linea di confine”.



I AND ME

I And ME è un brand di abbigliamento denim season-less, sostenibile e unisex fondato nel borgo londinese di Hackney dalla designer Jessica Gebhart (per anni Denim Buyer per Topshop) e da suo marito David. Gli abiti sono semplici, pratici e funzionali nelle forme, ideati per assecondare le linee interscambiabili di corpi maschili e femminili e creati sulla mentalità del “Buy Less Buy Better”. Ogni collezione racconta una storia che parte da un’ispirazione o da un viaggio vissuto (come “One Thing Well” che parla del Giappone o “As Daydreams Go” ispirata al workwear vintage francese), e si traduce in tessuti di alta qualità, artigianalità e collaborazioni come quella, tra le tante, con l’azienda italiana Candiani. La robustezza e la resistenza di questo tessuto, ereditato e tramandato, diventano una sfida e un gioco di versatilità in un design contemporaneo che aspira alla longevità.



CARTER YOUNG

Carter Young è un brand newyorkese fondato dal suo giovane direttore creativo, Carter Altman. Gli abiti sono caratterizzati da una vestibilità non convenzionale, dove gli opposti si sintetizzano in uno stile unisex che prende forma e ispirazione dall’estetica del guardaroba maschile classico. Parole d’ordine: sovvertire il tradizionale e ricontestualizzarlo. I tagli sartoriali si modernizzano su linee dal minimalismo casual, mentre la bellezza dell’artigianalità classica si fonde allo spirito contemporaneo dei codici dello street-style per un abbigliamento in grado di infondere a chi lo indossa un “sense of confidence”, una sensazione di fiducia e sicurezza.



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