La Scozia nel bicchiere: il viaggio tra whisky e gin di Rinaldi 1957

Cosa vi viene in mente, immaginando la Scozia? Distese verdi a perdita d’occhio, scogliere sul mare in tempesta, una natura rigogliosa e aspra? Oppure antichi manieri pieni di segreti e isole spazzate dal vento? È arrivato il momento di conoscere l’isola di Raasay, incastonata nella costa nord-occidentale, che ospita una distilleria dalla storia affascinante. I suoi gin e i suoi whisky sono arrivati in Italia grazie a Rinaldi 1957, che li ha presentati con una cena esclusiva a Milano insieme a Whisky Club Italia. Ma le bottiglie di Raasay erano in ottima compagnia, affiancate dai single malt dell’isola di Arran, la ‘Scozia in miniatura’ con le sue distillerie.

Gli esterni della distilleria Lagg, in Scozia
La distilleria Lagg in Scozia

La distilleria è il cuore pulsante dell’isola di Raasay

A cercarla sulle mappe quasi si perde: Raasay, ‘l’isola dei caprioli’ in antico norreno, è un piccolo angolo di terra a 25 minuti di traghetto dall’isola di Skye. Qui, una morfologia unica ha permesso la combinazione ideale per creare il perfetto dram di whisky (non chiedete mai un bicchiere di whiskey oltremanica, ma un dram!).

Dopo secoli di distillazione illegale, Bill Bobble e Alasdair Day hanno co-fondato la distilleria The Isle of Raasay, che ha creato il suo primo distillato nel 2017. Tre anni dopo è arrivato il primo scotch legale: un nuovo inizio per l’isola, incoronata “miglior destinazione turistica” e “miglior distilleria scozzese” agli Scottish Whisky Awards 2022.

Una bottiglia di Isle of Raasay Single Malt Whisky
Il whisky Single Malt Isle of Raasay, distribuito da Rinaldi 1957

Oggi Raasay è distribuita in Italia da Rinaldi 1957. Il fiore all’occhiello della distilleria in Scozia è il Whisky Single Malt, leggermente torbato con sentori di frutti rossi. Una menzione speciale merita il Gin artigianale di Raasay, racchiuso in una bottiglia che nel design evoca la geologia dell’isola, incluso il ginepro raccolto a mano e impresso nel vetro. La ricetta combina dieci componenti botaniche scelte con cura, tra cui ginepro, scorza d’arancia dolce e di limone.

Una bottiglia di gin scozzese Isle of Raasay
Il gin Isle of Raasay, distribuito da Rinaldi 1957

L’isola di Arran, la ‘Scozia in miniatura’

Da diversi anni in Scozia è emerso il fenomeno delle microdistillerie. Pioniera è stata Isle of
Arran, distilleria dell’omonima isola a due ore da Glasgow, famosa per il paesaggio così ricco e variegato da farle guadagnare la fama di ‘Scozia in miniatura’. Il fondatore della distilleria, Harold Currie, ha avviato la produzione nel 1995, in un momento storico in cui gli alambicchi si spegnevano, uno dopo l’altro. Ma sapeva di poter contare su un asso: la vicinanza con una delle fonti più pure dell’intera Scozia. L’acqua di Loch na Davie viene purificata da sette cascate naturali e dall’azione del granito rosso. Quando arriva in distilleria, quindi, non ha bisogno di alcuna correzione.

La scommessa ha pagato: oggi Isle of Arran accoglie oltre 60mila visitatori ogni anno. Alla prima distilleria si è aggiunta, nel 2019, anche quella di Lagg, che ha aperto i battenti nel sud dell’isola. L’etichetta ha rilasciato le prime bottiglie l’anno scorso: un whisky ricco, forte, creato con malto scozzese torbato a 50ppm.

La distilleria Lagg sull’isola di Lagg

L’evento di Rinaldi 1957 alla Milano Fashion Week

La selezione è stata presentata attraverso una ‘whisky dinner’, cena-degustazione ideata da Gabriele Rondani di Rinaldi 1957. La cena è stata accompagnata dal racconto (e dai suggerimenti) di Claudio Riva, fondatore di Whisky Club Italia. L’evento si è svolto nella sala di Oblio (il Cellar Bar di Prima, sui Navigli). Con i suoi mattoni rossi, gli specchi e l’atmosfera retrò, Oblio è noto per essere uno dei secret bar più ricercati di Milano: quale migliore cornice per presentare bottiglie che arrivano da un’isola che vanta una lunga storia di distillazione pirata?

L’esperienza vuole anche suggerire che sì, il whisky può essere portato a tavola e abbinato alle pietanze: il menù della serata proponeva un amusebouche con mousse di chevre, lampone e nocciole, una pizza al padellino con salmone, creme fraîche al lime e mizuna (da gustare insieme a un sorso di Raasay whisky) e un filetto di Black Angus con composta di cipolle rosse, da accompagnare al Single Malt Lagg Kilmory. Infine, degustazione di formaggi e dessert con Arran Quarter Cask.

Non è un caso che l’evento sia stato organizzato proprio durante la Fashion Week milanese, sempre più aperta a contaminazioni tra moda, arte e cucina. Insomma, di quell’arte del fine living in cui l’Italia è da sempre maestra. Dal Belpaese alla Scozia, giusto il tempo di versare un buon dram di whisky.

Le bottiglie di Arran e di Lagg alla cena degustazione di Rinaldi 1957 e Whisky Club Italia. Foto di Studio Maigiu
La cena degustazione di Rinaldi 1957 e Whisky Club Italia, foto di Studio Maigiu
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