Le migliori collezioni viste ad AltaRoma 2021

In un contesto dall’alto impatto scenografico, gli Studios di Cinecittà nell’omonimo quartiere romano, si è svolta AltaRoma, che tra le sue manifestazioni principali annovera Whos on next? in collaborazione con Vogue Italia, una fucina di talenti emergenti, che hanno la possibilità di presentare il proprio lavoro a una giuria composta da elementi di spicco del fashion system.
Nell’edizione di quest’anno predomina una moda consapevole, che sposa i valori dell’ecologia, del rispetto sociale e dell’inclusività, ormai non più appannaggio solo dei no global; la rivoluzione, se così la possiamo chiamare, tocca oggi il design e il settore del lusso, sdoganando il concetto di un’eco sensibilità diventata “cool”. 

Apre lo show Alessandro Vigilante, con il suo rigore e sensualità perfettamente equilibrati. Lo stilista vanta un’esperienza di 12 anni all’interno di maison luxury, messa al servizio in questo caso di una collezione dalle forti linee grafiche, nella quale la sua mai sopita passione per la danza si intreccia al design, accompagnando il corpo senza costringerlo in forme innaturali, come dimostrano i volumi e fit relaxed dei suoi tailleur. Una collezione matura, che è valsa al designer (pronto senz’altro a rivolgersi ad un mercato internazionale) la vittoria del Premio Manteco, sostenuto dall’azienda tessile eponima.


Alessandro Vigilante

Si prosegue con Atxv di Antonio Tarantini, una bella scoperta: la parola chiave è fluidità, da riferirsi non solo al genere ma anche al linguaggio e agli abiti, usati come forma d’espressione da chi li indossa, senza categorie o regole. La collezione è caratterizzata da un senso di pulizia, protagonista è il jersey, a ribadire il concetto di trasversalità. La purezza di tagli e colori, unitamente all’ottica di totale sostenibilità del brand, riflette un punto di vista libero e sussurrato, non urlato, caratteristico di una generazione che vuole sentirsi a proprio agio nella sua pelle, eludendo le etichette.
Tarantini ha vinto l’edizione 2021 del concorso Wion insieme a Niccolò Pasqualetti (label di gioielli) e Alfredo Piferi. Quest’ultimo, nella presentazione statica della collezione del marchio che porta il suo cognome, mostra di aver abbracciato la scelta vegana a tutto tondo. Forte dell’esperienza pluriennale come head designer per Jimmy Choo, riesce a coniugare design elevato e materiali vegan, apportando una visione rivoluzionaria nell’industria della scarpa femminile haute de gamme. Le calzature della griffe, dotate di tratti distintivi forti, che rivelano l’interesse quasi architettonico del fondatore per gli accessori, sono già presenti in alcuni prestigiosi department store.


Atxv di Antonio Tarantini, Piferi

Il duo di Kids of broken future Elbio Bonsaglio e Marta Sanchez (marito e moglie, unitisi in matrimonio al Burning Man), invece, declina in chiave irriverente il concetto di sostenibilità e rispetto dei lavoratori: la critica sociale all’indifferenza delle masse e alle storture del mondo contemporaneo si trasforma in un modo di esprimersi, ricorrendo a codici e citazioni propri dell’estetica e degli ideali delle subculture di fine anni 90, con sperimentazioni non comuni nel panorama italiano. 

Per quanto riguarda il progetto Showcase, vanno segnalate le borse rigorose dall’effetto opacizzato di Caterina Zulian, Caterina Moro con la sua collezione ispirata a un murales (in particolare il trench in seta grezza effetto plissé sovrastampato), le gonne a ruota e gli abiti con stampa foulard, coloratissimi, di Poupine, perfetti da mettere in valigia per l’estate.


Kids of broken future, Caterina Zulian, Caterina Moro, Poupine

FacebookLinkedInTwitterPinterest

© Riproduzione riservata