L’ONU riconosce il valore terapeutico della cannabis: non è più stupefacente!

A distanza di 50 anni, la cannabis non è considerata più una sostanza stupefacente dall’ONU. È stato infatti riconosciuto il valore terapeutico della pianta! Il 2020 è stato senza ombra di dubbio un anno importante anche per ciò che concerne l’aspetto legale relativo alla cannabis. Dopo 50 anni, infatti, si registra la sua uscita dalla tabella ONU relativa agli stupefacenti. Ne consegue quindi che, finalmente, si è destinati ad andare incontro al tanto atteso riconoscimento del valore terapeutico della pianta. Anche la normativa in Italia è un po’ confusa ed è necessario fare un po’ di chiarezza in merito alla canapa legale. Non è azzardato sostenere, quindi, che con il passare del tempo, step by step, la cannabis possa essere considerata esattamente come l’olio di CBD. Come puoi leggere in questo interessantissimo articolo, dove viene fatta chiarezza sulla canapa legale, è bene sottolineare che quest’ultimo prodotto alimentare ha una miriade di vantaggi non solo per la salute dell’uomo (contro lo stress, contro le malattie della pelle, contro i lievi attacchi di depressione e di panico, come antidepressivo e antidolorifico, nel sostegno alla lotta contro la dipendenza dal fumo), ma anche per coccolare cani, gatti e altri animali domestici.

Si aprono nuove prospettive in rapporto alla ricerca medico-scientifica

Esulta il mondo della ricerca medico-scientifica, perché con la decisione di non classificare più la cannabis come sostanza stupefacente a maggiore pericolosità, con ogni probabilità ci saranno nuovi scenari. La novità riguarderà diciotto Paesi su diciannove tra quelli appartenenti all’Unione Europea. L’Ungheria è l’unica nazione ad aver espresso parere contrario.

E nel breve periodo cosa ci si deve aspettare?

I cambiamenti effettivi, però, saranno solo in ottica di medio-lungo termine. Nel breve periodo, infatti, le cose non cambieranno più di tanto, per il semplice motivo che i vari governi dei Paesi dell’Unione Europea avranno ancora giurisdizione circa le modalità di catalogare la suddetta sostanza.

E nel medio lungo-termine cos’è che con ogni probabilità cambierà?

Con questa importante decisione si dovrebbe facilitare la tanto desiderata legalizzazione della cannabis a scopo terapeutico. D’altronde, di ricerche e di studi circa i suoi benefici contro il dolore cronico, i forti attacchi d’ansia, la sclerosi, il morbo di Parkinson ce ne sono davvero a iosa. Da notare che numerosi Paesi reputano le convenzioni globali come una mera guida. Di fatto, il riconoscimento dell’ONU relativo al valore terapeutico della pianta costituisce una vittoria simbolica in rapporto al cambiamento della politica, finora francamente disastrosa, sulle droghe.

Rimossi gli ostacoli del controllo internazionale

Nel 1961, la Convenzione Unica sulle sostanze narcotiche aveva imposto diversi ostacoli inerenti al controllo internazionale per ciò che concerneva la produzione di cannabis a scopi di natura medica, orientati alla ricerca scientifica. Con quest’ultima decisione, gli ostacoli del controllo internazionale vengono di fatto rimossi.

Trattasi quindi di un passaggio politico internazionale davvero degno di nota, visto che la sfida dei prossimi anni sarà tutta incentrata sullo sdoganamento della cannabis. Sarà importante segnalare a livello internazionale tutte le sue proprietà. Inoltre, bisognerà prestare massima attenzione all’uso ricreativo di questa sostanza. Se numerosi Paesi facenti parte dell’Unione Europea sono sempre stati progressisti a riguardo, l’Italia avrà finalmente tutte le carte in regola per uscire dagli schemi del proibizionismo e delle restrizioni vessatorie che, ancora adesso, purtroppo, impediscono a tanti malati di coltivare la cannabis a scopo terapeutico.

Dovrebbe venire fuori finalmente una prospettiva diversa: non “se legalizzare”, ma “quando legalizzare”

Se nel Nord America, la cannabis legale è la regola e non l’eccezione, come si evince dai controlli non vessatori sulle sostanze, nei Paesi appartenenti all’Unione Europea solo l’Olanda ed il Lussemburgo hanno da diversi anni a questa parte bypassato i numerosi e tanto criticati tabù proibizionisti.

Più che discutere di sé legalizzare la cannabis, sarebbe forse maggiormente opportuno cominciare a parlare sin da subito di quando iniziare a farlo, perché ad emergere sarebbe un business miliardario che rientrerebbe di fatto nell’economia legale e quindi sarebbe soggetto a tassazione. Questo aspetto, spesso sottovalutato, non dovrebbe mai essere dimenticato.

Insomma, l’uscita della cannabis dalla tabella Onu degli stupefacenti rappresenterà dagli anni venturi un importante spartiacque. Anche l’economia legale dovrebbe trarne tanti vantaggi.

E tu cosa ne pensi in riferimento all’approvazione della raccomandazione dell’OMS per la cannabis ad uso medico? Il fatto che l’ONU abbia deciso di rimuovere la marijuana dall’elenco dei narcotici più pericolosi è per te cosa positiva?

Sono attese novità nell’ambito dei consumi

Nell’ambito dei consumi, quindi, ci si aspetta importanti novità. I cambiamenti, in realtà, si sono registrati sin da quando diversi portali su internet hanno iniziato a ricoprire un ruolo sempre maggiormente strategico nell’acquisto di cannabis legale. Già adesso sono numerosi i consumatori che optano per l’acquisto online. Cercare shop professionali e seri, però, non è affatto semplice. Non è solo un fatto di concorrenza, ma di assistenza e di know-how di un settore altamente specializzato.

In tal senso, Justbob.it si conferma da anni come il punto di riferimento di numerosi utenti per ciò che concerne l’acquisto di cannabis legale e di tutta una serie di kit e di prodotti, quali ad esempio l’olio ad alto contenuto di CBD. In molti, oramai, lo ritengono il sito di e-commerce migliore in Italia ed in Europa, anche per la gamma assortita e variegata di prodotti a catalogo e per la tracciabilità delle migliori coltivazioni nel nostro Paese. Il fatto che tutte risultino assolutamente biologiche è un valore aggiunto che non deve assolutamente passare inosservato. Zero sostanze chimiche e diserbanti per quanto riguarda il trattamento della canapa sativa light. Questi, infatti, si rivelerebbero assolutamente dannosi per la salute del consumatore.

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