MARCO PALVETTI: IDENTIKIT DI UN ATTORE

È stato Salvatore Conte in ‘Gomorra’. Carismatico, garbato e introspettivo Marco Palvetti, classe 1988, è uno degli interpreti più interessanti della scena italiana e internazionale.
MANINTOWN ha cercato di esplorarne la ricca personalità.

Lei è stato de nito la rivelazione del cinema italia- no nel 2014. Come ci si sente a ricevere un simile riconoscimento?
Quando si fa il proprio mestiere con amore come me ricevere un tale riconoscimento è non solo un privilegio, ma anche una responsabilità: ci si sente un po’ un esempio per tanti nuovi aspiranti attori.

Lei ha de nito Gomorra, ‘cinema’. Ci può far capire in che senso Gomorra supera i limiti della ction televisiva per diventare Cinema?
Ha un potenziale qualitativo molto alto, appun- to da cinema. È infatti serialità cinematogra ca. Ormai oggi questa è una realtà e rappresenta una modalità espressiva diversa da quella di un lungometraggio e le differenze riguardano sia la possibilità narrativa che l’impatto sul mercato.

Quanto c’è della sua preparazione teatrale nella sua elaborazione del personaggio di Salvatore Conte e in generale nella preparazione di qualunque ruolo da lei affrontato?
In realtà tutto parte dall’esigenza espressiva dell’attore di confrontarsi con diversi mezzi di comunicazione, che siano essi il teatro, il cinema o la ction. Quindi é una questione di sensibilità dell’attore. Personalmente amo molto sia il teatro che il cinema, quando recito posso vivere la vita di qualcun altro, ed è straordinario.

Dopo un ruolo così incisivo come quello di Conte in Gomorra ha già in cantiere nuovi progetti? Se sì potrebbe anticiparci qualcosa?
Sto valutando diversi progetti e sceneggiature ed è ancora prematuro parlarne. Mi piacerebbe lavorare con Paolo Sorrentino e Matteo Garrone ma anche con Tim Burton e Steve Mc Queen, sono talenti visionari.

Lei ha un aspetto molto curato sia sul set che fuori. Quanta importanza riveste il look nella sua attività artistica e perché a suo avviso?
Il look di scena è la somma di tanti fattori espres- sivi ed è importante in quanto racconta molto del personaggio. Per me un personaggio va rispettato e non ha mai un solo colore ma è vivo e, come la vita è carico di controsensi.

Qual è l’elemento che non può mai mancare nel suo guardaroba? Perché?
La giacca perché è un capo che mi accompagna e mi fa stare bene. Ma mi concedo sempre la libertà di poter scegliere senza uno schema prede nito.

Ci può parlare delle sue passioni maschili (viaggi, sport, hobby, ecc.)?
Amo molto leggere, scrivere e mi alleno ogni gior- no in palestra con un coach per tenermi in forma.

Un luogo del corpo e uno della mente che le appar- tengono in modo speciale?

Il luogo dell’anima è il mare, mi scuote dentro, mi fa paura e insieme mi affascina: mi tiene vivo. Il luogo sico è qualunque nuova destinazione di viaggio perché implica una crescita e vivere nuove emozioni.

Qual è l’esperienza artistica o esistenziale che l’ha segnata di più e dalla quale ha tratto il più profondo insegnamento?
Sicuramente il mio trasferimento a Roma a 18 anni per frequentare l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” ha segnato la mia ‘svolta fondamentale’. Vivevo un momento molto delicato e proprio allora ho iniziato un percorso che mi ha dato tanto, soprattutto in termini di co- noscenza, per far germogliare dentro di me quella ‘pianta’, quel fuoco, quell’esigenza diabolica, intima e fragile che l’attore coltiva dentro di sé.

Lei ha un aspetto molto curato sia sul set che fuori. Quanta importanza riveste il look nella sua attività artistica e perché a suo avviso?
Il look di scena è la somma di tanti fattori espres- sivi ed è importante in quanto racconta molto del personaggio. Per me un personaggio va rispettato e non ha mai un solo colore ma è vivo e, come la vita è carico di controsensi.

Qual è l’elemento che non può mai mancare nel suo guardaroba? Perché?
La giacca perché è un capo che mi accompagna e mi fa stare bene. Ma mi concedo sempre la libertà di poter scegliere senza uno schema prede nito.

Ci può parlare delle sue passioni maschili (viaggi, sport, hobby, ecc.)?
Amo molto leggere, scrivere e mi alleno ogni gior- no in palestra con un coach per tenermi in forma.

Un luogo del corpo e uno della mente che le appar- tengono in modo speciale?
Il luogo dell’anima è il mare, mi scuote dentro, mi fa paura e insieme mi affascina: mi tiene vivo. Il luogo sico è qualunque nuova destinazione di viaggio perché implica una crescita e vivere nuove emozioni.

Qual è l’esperienza artistica o esistenziale che l’ha segnata di più e dalla quale ha tratto il più profondo insegnamento?
Sicuramente il mio trasferimento a Roma a 18 anni per frequentare l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” ha segnato la mia ‘svolta fondamentale’. Vivevo un momento molto delicato e proprio allora ho iniziato un percorso che mi ha dato tanto, soprattutto in termini di co- noscenza, per far germogliare dentro di me quella ‘pianta’, quel fuoco, quell’esigenza diabolica, intima e fragile che l’attore coltiva dentro di sé.

Photography | Roberta Krasnig
Stylist | Stefania Sciortino
Grooming | Ilaria Di Lauro
Photography Assistant | Chiara Filippi
Post-production | Giovanna Di Lisciandro
Location | M3 Studio

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