MODA, CINEMA, INCLUSIONE: IL Milano FASHION FILM FESTIVAL CELEBRA IL TALENTO 

Il 19 giugno 2023 si è svolta la premiazione della nona edizione del Fashion Film Festival Milano, che ha visto partecipare rappresentanti da sessanta nazioni diverse, provenienti da ogni angolo del globo. Duecentosettanta sono i film in concorso: tutti sono resi disponibili, prima gratuitamente dal 12 al 19 giugno, e ora nella versione digital. La piattaforma streaming è infatti una delle novità di quest’anno, insieme al fatto che il FFFM è approdato nel Metaverso. Non possiamo parlare di questo Festival, il più importante a livello internazionale, senza parlare della sua founder: Constanza Cavalli Etro, argentina trasferita in Messico, dove ha fondato la Mexico Fashion Week. Nel 2006, per amore, è arrivata in Italia. È la moglie del noto imprenditore Kean Etro. Constanza è una forza della natura, uno tsunami di energia. L’abbiamo conosciuta a una cena per la premiazione di giovani designer emergenti e ci sono bastati trenta secondi per percepire la sua forte personalità. Cinque minuti di chiacchiere e abbiamo capito che di affinità ne avevamo tante. È genuina e la sua voglia di fare è travolgente. Oltre al FFFM Constanza è anche la founder del Latin American Fashion Awards. E chi la ferma?

Milano Fashion Film Festival
Sorelle Toledo e Constanza Cavalli Etro by Gianluigi Di Napoli

Tornando al nostro FFFM: la serata della premiazione si è svolta presso l’iconico e indimenticabile Odeon, storico cinema fondato nel 1929. È stato il primo multisala di Milano dal 1986. Purtroppo è stato chiuso il primo agosto per fare spazio a negozi e uffici, motivo per cui abbiamo deciso di fotografare i vincitori e alcuni concorrenti del festival all’interno di questo posto meraviglioso. Abbiamo voluto onorarlo e ringraziarlo per tutti questi anni di servizio, ma soprattutto di bellezza. Milano perde un luogo storico e unico, ma, se può servire come consolazione, l’evento ha fatto da sipario conclusivo delle sue attività e ha celebrato l’arte ed il talento delle nuove generazioni. Constanza ha messo in piedi una giuria internazionale di peso, con autorevoli esponenti di diversi ambiti creativi: Barnaba Fornasetti, Francesco Carrozzini, Elisa Sednaoui, Emma Hakansson, Michelle Francine Ngonmo, Sarah Basset, Stefano Tonchi, Koto Bolofo, Massimo Giorgetti, Ben Cobb, Stefania Rocca, Daniel Sannwald, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo e Miss Fame. 

Milano Fashion Film Festival
Ph. Gianluigi Di Napoli

Credo che ciò che accomuna tutti i concorrenti è una grande voglia di comunicare le proprie idee, voglia di condivisione. Mentre scattavamo riuscivo a percepire chiaramente l’energia frizzante di questi artisti. Lo spirito del Festival è quello di scoprire e promuovere i giovani talenti e anche in questa edizione la maggior parte dei vincitori è under 30, tra i quali Marco Celotti (Italia), che ha vinto nella categoria Best New Italian Designer/Brand con il suo film per Sara Battaglia; il giovanissimo regista del film El Patio, Esteban Avila (Costa Rica), che ha vinto nella categoria Best Documentary; Ya Yi (USA), direttrice creativa e stilista che ha vinto nella categoria Best Styling per il film It Is Not Spring Until All Flowers Blossom, la quale ci racconta: «It Is Not Spring Until All Flowers Blossom è la prima collezione del mio brand YA YI. È anche un progetto multidisciplinare che coinvolge moda, cinema, performance e la collaborazione di oltre 50 creativi asiatici e americani con sede negli Stati Uniti. La collezione è una risposta alla mia personale esperienza di lavoro a fianco degli immigrati cinesi che compongono le fabbriche di abbigliamento di New York, i cui nomi sono scarsamente citati dall’industria e dagli stilisti più famosi. Attraverso questo progetto cinematografico, io e i miei collaboratori desideriamo reinterpretare lo spazio della fabbrica di abbigliamento e ritrarre le mani invisibili dei lavoratori come omaggio alla storia dell’immigrazione asiatica americana».

Alcuni sono giovanissimi, agli inizi, altri esperti e affermati, come Alasdair McLellan (UK), Best Director con il suo film per Calvin Klein & Palace, purtroppo non presente alla premiazione, così come Cristian Hunter e Martin Gatti (USA) vincitori nella categoria Best Fashion Film per Nick Fouquet, bloccati all’aeroporto di Barcellona per l’improvvisa cancellazione del volo che li avrebbe portati a Milano. Anche il vincitore per Best Photography e Best New Director Vic Guan (Cina) non è riuscito a partire dalla Cina, ci teneva ad essere presente con la sua troupe ma le autorità cinesi purtroppo non gli hanno concesso il visto. Gli altri vincitori sono Ian Cheibub, Marina Zabenzi e Vitoria de Mello Franco (Brasile) per Saskia Lenaerts per la categoria Best Music, Matei Octav (Italy) con LJSF (Les Jeux Sono Fait)! per À Part Magazine per Best Experimental Fashion Film, Nono Ayuso e Rodrigo Inada (UK) per Karma Foundation vincitori nella categoria Best Green Fashion Film, Tal Maslavi (Israele) vincitore per Best New Designer/Brand con Autonomous Sensory Meridian Response diretto da Asaf Einy. «Come giovane designer, è importante per me spiegare la storia e la fantasia che c’è dietro ognuno dei pezzi che ho disegnato – spiega lo stilista a margine dell’evento – Il cinema mi ha dato la possibilità di esprimere meglio le mie idee. C’è una grande differenza tra una sfilata e un film o una campagna, penso che il linguaggio del video ti dia molto spazio per esplorare te stesso e il tuo lavoro nei minimi dettagli».

L’elenco prosegue con Amanda Trom (Sudafrica) con Origin AW 23, premiata nella categoria Best New Fashion Film. Fabrizio Narcisi, vincitore nella categoria Best Editing con Present Tense per NR Magazine, racconta: «Avevo in programma di girare un cortometraggio sulla gioventù, tema centrale della mia produzione artistica, quando Jade Removille, redattrice di NR Magazine, mi ha contattato per inserirmi in un numero della rivista informandomi che il tema era la “celebrazione”. Collegare i puntini è stato facile. La mia era una chiara dichiarazione poetica ai giovani in chiave poetica e cruda».
Per Best New Italian Fashion Film invece ha vinto Andrew Superview (Italia) per Caterina Moro con Utopia FW 22/23. «Volevo rappresentare al meglio la collezione che aveva come tema la natura: mi sento molto legato alla natura e alle sue sfumature – spiega Andrew Superview – Le due ragazze protagoniste diventano parte di quel contesto, un’estensione degli alberi, delle foglie cadute a terra in autunno… simboleggiando la rinascita, il ciclo della vita che non smette mai di rigenerarsi». 

Fabrizio Narcisi, ph. Gianluigi Di Napoli

Nella categoria Best Italian Fashion Film invece vincono con La Vacanza di Versace Salvatore Delle Femmine e Federico Scaglia (Italia) che abbiamo intervistato. «Il progetto è nato due anni fa con l’idea di diffondere un ritrovato senso di leggerezza e di comunità, dopo essere stati separati per un lungo periodo», spiega Federico Scaglia. «Abbiamo sentito la necessità di essere onesti e sinceri… troppo spesso le rappresentazioni che ci vengono proposte sono distanti e scollegate. Volevamo creare qualcosa in cui potessimo vederci riflessi». « Quanto spesso ci convinciamo di aver vissuto cose migliori di quelle che in realtà sono successe? – aggiunge Salvatore Delle Femmine – Questo film ci ricorda le contraddizioni che viviamo ogni giorno e ci incoraggia a non averne paura, perché è ciò che ci rende umani e, in quanto tale, va accettata». Last but not least, Reiki Zhang (Cina) ha vinto nella nuova categoria Best Metaverse Fashion Film con il suo The Digital Rituals

Salvatore Delle Femmine e Federico Scaglia, ph. Gianluigi Di Napoli

C’è anche chi non ha vinto, ma ha comunque voluto essere presente alla premiazione come The Angelito Collective (USA) finalista nella categoria Best Editing con Ción, Mami diretto da Miss Kam per Syro & The Sinn City. «Cíon, Mami è una storia d’amore – ci racconta Miss Kam – volevamo comunicare la necessità dell’amore e il potere della famiglia scelta. Avere una comunità e una sorellanza ci ha permesso di espanderci oltre i confini delle nostre strutture sociali e di prosperare al di sopra delle nostre circostanze». Angelito è un collettivo di talentuosi film maker che hanno voluto condividere la percezione della loro quotidianità come persone trans queer di colore. Rappresentatività e inclusione non sono mai state così necessarie: chapeau al Festival che non ha fatto altro che accogliere e seguire il naturale corso della storia, purtroppo non ancora ovvio e scontato in tutti gli ambiti. Per noi è stato un grande piacere avere avuto modo di respirare l’energia ed entusiasmo di questo internazionale gruppo di creativi e di collaborare con Costanza Etro e il suo braccio destro, nonché impeccabile e instancabile (nonostante sia incinta) direttrice creativa Teresa Oschmann. Tra le mura di questa iconica e indimenticabile location l’arte è stata celebrata, senza barriere o confini, e il talento è stato senz’altro il denominatore comune.

The Angelito Collective, ph. Gianluigi Di Napoli
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