Mr. Rain, una forte fragilità

Trent’anni compiuti a novembre, età cruciale. Nato nel ‘91 a Desenzano del Garda, provincia di Brescia, quando ha iniziato a far musica nel 2011 Mattia Balardi ha scelto un nome d’arte che racconta già molto di lui: Mr. Rain. Noi due però ci sentiamo al telefono in un giorno di sole, e la prima cosa che mi dice è che sta vivendo un periodo luminoso, ancora scorre l’emozione per l’uscita dell’ultimo album, Fragile. Poi osserva anche che mentre parliamo c’è un tempo pazzesco: «Sembra il primo giorno d’estate». Ma come gli ricordano sempre tutti, lui è l’uomo della pioggia. «Esatto, e infatti oggi scapperò».

Nonostante l’aura cinematografica che aleggia sull’elemento “pioggia” e su di lui, dietro lo spettacolo non c’è retorica: «Davvero io scrivo bene solo quando piove – mi racconta – e questa cosa non cambia. Non sono mai riuscito a capire il perché. Mi sento più malinconico e allo stesso tempo più cosciente della persona che sono e di quello che ho vissuto. Se non ci credi, sappi che quando ho provato a scrivere con il sole poi ho sempre buttato tutto».

Fragile è il suo quarto album in studio, arriva dopo lavori già amati dal pubblico e promossi dalla critica, Memories (2015), Butterfly Effect (2018), Petrichor (2021). Questo però è un progetto diverso, prodotto in modo insolito rispetto agli altri. Nato letteralmente tutto d’un fiato. E nei famosi due giorni in cui ha scritto di fila otto dei dieci brani presenti nel disco, me lo giura: pioveva.

Mr Rain rapper
Total Look Ferrari

Fragile è uscito da qualche settimana: come va il primo bilancio?

Ti confesso che inizialmente ero un po’ teso, perché sono uscito molto dalla mia zona di comfort. Questo è un disco vario, meno omogeneo degli altri, è un insieme di mondi. Ma sentire la gente contenta mi stimola. Ho deciso di sperimentare, e dai feedback che mi arrivano forse ho fatto bene.

Lo hanno raccontato anche come «un album che dispensa forza all’umanità». Una definizione importante. Senti di meritarla?

Sicuramente è una cosa gigantesca, quindi mi mette un po’ di ansia. Se però dovessi guardarla dall’esterno, considerando quello che mi scrivono le persone, in effetti ogni canzone le ha colpite in modo particolare. Parlo di argomenti molto privati, cosa che non ho mai fatto in passato. Ho cercato di cambiare il mio approccio alla musica, è stata una liberazione. Ho riscoperto la sensazione che provavo ai tempi in cui scrivevo le primissime canzoni.

Anche il ritmo produttivo è stato insolito per te. Sei passato da periodi di blocco al produrre otto brani in due giorni: tutto vero? Come è successo?

Tutto verissimo. In genere per fare un disco, essendo sia il produttore che quello che scrive i brani e i videoclip, ci metto circa due anni. A questo giro invece è partito tutto da Crisalidi e Neve su Marte (feat. Annalisa), ma dopo un mesetto ho scelto di fare una session in studio di un paio di giorni. Volevo ritrovare quel senso di divertimento e spensieratezza nel fare musica. E lì mi sono uscite otto canzoni, una cosa che ha spaventato anche me. Ovviamente nei mesi successivi ho fatto un gran lavoro di produzione, ma l’anima dei pezzi è nata così, tutta insieme.

Mr Rain Sanremo 2022
Total look Ferrari, shoes JordanLuca

Penso a frasi come: «Poco importa se entrambi saremo lontani / Finché avremo i pensieri intrecciati», oppure «i ricordi fanno male quando il presente non è all’altezza del passato». Nel disco c’è il tipico mal di pancia da fine di una grande storia d’amore, possibile?

Tutto l’album raccoglie piccoli pezzi di puzzle di varie esperienze. Più storie, più persone. In quei due giorni ho concentrato tutti questi ricordi, e quando ripenso a qualcosa che mi ha segnato ho la fortuna di saper rivivere esattamente quell’istante. C’è un bagaglio di esperienze che ho tirato fuori, in questo disco.

Racconti spesso che il nome Mr. Rain nasce dal fatto che riesci a scrivere solo durante i giorni di pioggia. Molto cinematografico, ma è sempre così? O negli anni è cambiato qualcosa?

È esattamente lo stesso. Anzi, io ti dico che veramente scrivo solo quando piove. E non sono mai riuscito a capire fino in fondo il perché.

Quindi pioveva, in quei famosi due giorni di session?

Pioveva, giuro. Per le basi è diverso, riesco a produrne tutto l’anno. Sole, pioggia, è indifferente. Ma la scrittura è una cosa molto intima, e credo che la pioggia mi aiuti a scavare meglio dentro di me. Mi sento più malinconico e allo stesso tempo più cosciente della persona che sono, di quello che ho vissuto. Ho provato a scrivere anche nelle giornate di sole, ma poi ho sempre buttato tutto.

Non è che espatri a Londra?

(Ride, nda) È possibile che prenderò una seconda casa lì.

Mr Rain cantante
Total look Lanvin

In realtà la tua musica ha un legame costante anche con altri elementi atmosferici, direi con la natura nella sua versione più prorompente. Da dove arriva?

Io amo la natura, i viaggi più belli che ho fatto mi hanno portato da lei, come quello in Islanda. Amo i paesaggi fuori dal mondo perché mi sembrano un mondo che non è la Terra. Anche nei videoclip cerco spesso di inserire posti che mi trasmettono queste sensazioni, sono andato sull’Etna per girare Meteoriti. In Crisalidi invece ho girato quasi tutto in interni, ed è stata un’eccezione.

A proposito di cinema, so che ti piacerebbe comporre colonne sonore, ma tu scrivi e dirigi anche molti dei tuoi videoclip. A un esordio alla regia ci hai pensato?

Prima di fare musica ero un grandissimo appassionato, fino a I Grandi Non Piangono Mai ho girato e montato tutti i miei video. La regia è qualcosa che mi piacerebbe fare in futuro, magari partendo da un cortometraggio, perché un film sarebbe un sogno. Mi incuriosisce come la musica.

Rap con archi, orchestre e chitarre elettriche. Sicuramente una scelta produttiva dettata dal gusto, ma è anche una presa di posizione?

Guarda, io non ho mai seguito il trend. Andava la trap? Mai fatto trap. Andava un mood? Facevo il contrario. In questo disco ho cercato di dare priorità ai musicisti, agli strumenti e ai suoni veri. Ho preso batteristi, chitarristi, un quartetto d’archi, un’orchestra intera solo per Crisalidi. Credo sia un valore aggiunto che incide molto sul risultato complessivo. Si sente se c’è un musicista vero, perché arricchisce tutto. Fragile è un album suonato al 99%, pensa che ai pianoforti ci siamo io e un mio amico. Quello di circondarmi di strumentisti era un mio grande sogno e penso che continuerò a farlo.

Mr Rain Fragile album
Total look Ind Fashion Project, shoes Acne Studios

Tra i tuoi colleghi che come te si autoproducono, c’è qualcuno che stimi particolarmente?

Che io sappia, un pazzo come me non c’è. Intendo un altro che suona tutto, che si produce, si scrive i testi e si gira pure i videoclip, non credo ci sia. Ma forse meglio così, eh, perché io faccio una brutta vita. Amo la musica, amo il mio lavoro, ma sono schiavo di me stesso. Perennemente in sfida.

Dormi poco?

Pochissimo. E mentre dormo sogno quello che devo fare il giorno dopo. Tutto questo perché sono sempre stato convinto che nessuno possa rappresentarmi meglio o realizzare esattamente quello che ho in testa. Perciò anche se ci metto il doppio degli altri, non mi interessa. Io stesso, quando cerco di collaborare con qualcun altro, mi sento sempre distante nell’approccio, nei gusti, nel metodo.

Alcuni trovano punti in comune tra te, Coez e anche Fedez, parlando di timbro. Ti infastidisce essere associato ad altri?

Non mi fa impazzire. Io sono molto obiettivo e non vedo reali somiglianze tra quello che faccio io e altri artisti. Ognuno è libero di pensare e dire ciò che vuole, ma trovo che non sia così. Sono molto easy nel risponderti. Se uno invece dovesse dirmi: «Mi ricordi molto lo stile di Macklemore» gli darei completamente ragione. Sono un fan, cerco di fare quella roba lì e sono molto in linea con il suo percorso.

Siamo sempre noi giornalisti a decretare i testi migliori di un disco. Proviamo a scambiarci il ruolo?

A me ovviamente piacciono tutti, ma credo che Crisalidi sia scritta davvero molto bene. Ogni volta cerco di superarmi, ci sbatto la testa per ore di fila, ma forse è quella più accurata dell’album, con più tecnicismi e frasi anche molto pesanti.

Mr Rain canzoni
Suit Vìen, long sleeve shirt Çanaku

Sei andato al Liceo De André di Brescia per confrontarti con gli studenti sul tema della fragilità. Due cose: credi che le loro paure siano anche quelle di noi adulti? E soprattutto, un artista sovraesposto (nel tuo caso oltre 300k tra Instagram e TikTok) può ancora spogliarsi di fronte a una platea di fan e azzerare le differenze per parlare tra esseri umani?

Io credo proprio che sia una questione di dovere morale, per le persone nella mia posizione. Avendo così tanta potenza mediatica anche tra i giovanissimi, bisogna provare a dare un buon esempio o quantomeno a non darne uno sbagliato. Sensibilizzare è fondamentale. Quella al De André è stata una delle più belle esperienze dell’ultimo periodo, era la prima volta per me. Abbiamo parlato dei nostri punti fragili, loro all’inizio erano un po’ spaventati. Ma lo ero anch’io, perché non è mai facile raccontare quello che ci fa paura: cioè le stesse cose. Le abbiamo segnate su un cartellone, e in quella classe tutti avevano le mie stesse debolezze, a prescindere dall’età. L’unica cosa che cambia è che crescendo capisci che parlandone puoi esorcizzarle, conviverci e accettarle per vivere meglio.

Curiosità personale sul mio pezzo preferito: Carillon in versione acustica. Che rapporto hai oggi con quella canzone?

È quella a cui sono più legato. L’ho scritta in un momento particolare, e lei ha scelto il mio cammino. Mi ha fatto capire che genere dovevo fare, cosa scrivere e raccontare, il modo di produrre. È stata la mia prima canzone orchestrale, e da lì si è aperto tutto il mio mondo cinematic-pop. E poi è il pezzo che mi ha fatto esplodere ovunque, il mio primo disco d’oro da indipendente. La canto sempre, ad ogni live, perché anche i miei fan sono legatissimi a Carillon. E io le devo tanto.

Mr Rain Mattia Instagram
Total look Kids Of Broken Future, shoes JordanLuca

Ti emoziona ancora cantarla?

Molto. È una di quelle che, nonostante siano passati anni, continua a farmi sentire i brividi quando la canto.

Cos’è che oggi rende fragile Mattia, e cosa invece rende fragile Mr. Rain?

Eh, bella domanda. Credo che la cosa che rende fragile Mattia sia proprio Mr. Rain. Per tutto quello che ti ho raccontato prima: soffro molto il non sapermi vivere il presente, essere sempre proiettato nel futuro. Ossessionato da questa sfida che ho con me stesso e dal tentativo di superarmi. Purtroppo il più delle volte trascuro le persone che ho intorno e la mia vita privata per il mio vero grande amore, che è la musica.

Credits

Talent Mr. Rain 

Editor in Chief Federico Poletti

Text Chiara Del Zanno

Photographer Filippo Thiella

Stylist Caterina Michi, Davide Turcati

Photographer assistant Bryan Durante

Grooming Francesco Avolio @W-MManagement

Nell’immagine in apertura, Mr. Rain indossa total look Ferrari

FacebookLinkedInTwitterPinterest

© Riproduzione riservata