NARTIST: l’Arte a portata di mouse

Quali sono gli altri attori di questa iniziativa e perché?
Vorrei innanzitutto precisare che si tratta d’interlocutori che, ancora prima di essere partner e quindi stakeholders, sono caratterizzati da un modo di sentire e vedere la vita simile al mio. Oltre già citato Gruppo Doimo, il network ha potuto contare sulla collaborazione del Prof. Enzo Cannaviello, presidente per tre mandati dell’Associazione Nazionale Gallerie d’Arte Moderna Contemporanea, che supporta il progetto attraverso il coinvolgimento degli artisti dello suo Studio d’Arte, garantendone la qualità artistica. Luca Borriello, direttore ricerca INWARD Osservatorio sulla Creatività Urbana, che assicura il valore artistico dei talenti presenti nelle gallerie digitali NARTIST inerenti al campo della creatività urbane e della Street Art.

Quali traguardi vuole raggiungere con Nartist?
Sono principalmente due. Da una parte vorrei che la piattaforma diventasse un vero e proprio modello di riferimento, tanto come forma di mecenatismo contemporaneo quanto di network della creatività collettiva e dell’arte. Dall’altra, si vuole arrivare – anche grazie a nuove partnership con aziende sia dei settori arredo sia moda – a rivoluzionare il mondo dell’industria, che normalmente propone prodotti come espressione di una creatività non nostra e rende l’atto d’acquisto un’esperienza sterile. Invece, vorrei trasformarla in una esperienza emozionale, unica e di valore. Attraverso il brevetto NARTIST, la creatività e l’arte entrano nella vita quotidiana e diventano esperienze sia personali sia condivise e democratiche.

Lo step successivo?
Far crescere la start up attraverso la definizione di nuove partnership strategiche, industriali e accademiche. Investire in attività di comunicazione e anche in iniziative artistiche, legate in primis al territorio italiano e poi sui mercati internazionali, magari coinvolgendo come ambasciatrice di questo progetto un personaggio come la fashion blogger Chiara Ferragni.

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