Sulla tavola di Natale non può mancare il passito di Pantelleria: i segreti e gli abbinamenti consigliati da Pellegrino



Impegnati dal 1880 nella coltivazione delle migliori uve siciliane, la famiglia Pellegrino ha acquisito una profonda conoscenza del territorio, dei metodi di coltivazione dei vitigni autoctoni e delle migliori tecniche di vinificazione delle uve. La loro storia si distingue per rispetto, amore, cura e dedizione: senza dubbio una delle più grandi famiglie del vino siciliano. I vigneti sorgono nel lembo più occidentale della Sicilia con una grande varietà di microclimi. L’area presenta infatti la più elevata superficie vitata d’Italia dove luce intensa, clima secco e asciutto, terreni freschi e venti provenienti da sud favoriscono le condizioni ideali per vini di eccellente qualità.
Nei vigneti ad alberello, oggi patrimonio dell’umanità dell’Unesco, si coltiva l’uva zibibbo, da cui nasce un eccezionale Moscato di Pantelleria. Dalle stesse uve essiccate al solleone su graticci di canne nasce il passito di Pantelleria con il “Nes” che ne rappresenta la versione più pregiata. Abbiamo avuto il privilegio di intervistare il Presidente Benedetto Renda che ci ha presentato la realtà di Pellegrino raccontandoci la sua storia e i prossimi progetti. E, visto il periodo natalizio alle porte, ci ha dato qualche consiglio sulle bottiglie da portare in tavola durante le feste di Natale 2023.

Una bottiglia di Pellegrino (foto via Instagram @cantinepellegrino)
Una bottiglia di Pellegrino (foto via Instagram @cantinepellegrino)

«Il territorio per Pellegrino non è solo un luogo di produzione, piuttosto un’eredità che abbraccia la passione per il vino tramandata attraverso le generazioni»

Dottor Renda, che tipo di azienda possedete? A quanto ammontano produzione annuale e numero di etichette?

La nostra azienda rappresenta un capitolo importante nella storia della viticoltura siciliana che inizia nel 1880 qui, nella parte occidentale dell’isola. Lo specifico perché questo territorio per Pellegrino non è solo un luogo di produzione, piuttosto un’eredità che abbraccia la passione per il vino tramandata attraverso le generazioni della nostra famiglia e che ha plasmato in modo significativo la nostra identità.

Pellegrino è caratterizzata da una presenza vinicola radicata in tre cantine distintive. A Marsala, sede delle Cantine storiche, produciamo l’omonimo vino fortificato che è parte integrante della nostra eredità. Nella zona di Cardilla ci dedichiamo alla produzione di vini bianchi e rossi, mentre a Pantelleria creiamo vini bianchi secchi, passiti e moscati.

Per quanto riguarda la produzione, lo scorso anno abbiamo superato le 5.500.000 bottiglie. Attualmente il nostro portafoglio conta 58 etichette tra vini bianchi, rossi, Marsala, passiti e moscati. Ciascuna riflette la varietà e l’autenticità delle nostre radici.

⁠In vista delle festività natalizie avvierete delle iniziative particolari?

Per il secondo anno consecutivo abbiamo proposto “Pantesco”, un progetto di Pellegrino che celebra il territorio, l’arte e l’ambiente e tutto il nostro amore per Pantelleria. Da sempre sosteniamo la viticoltura dell’isola acquistando le uve zibibbo dai produttori locali. Con “Pantesco” promuoviamo l’utilizzo dell’uva passa di Pantelleria anche nell’alta pasticceria. Nasce da questo progetto il panettone “Pantesco” creato dai maestri pasticceri Lo Faso della Pasticceria “Delizia” di Bolognetta che presenta una confezione ecologica, sostenibile e riutilizzabile realizzata dalla stamperia siciliana “Colori del Sole” ed altresì un ottimo abbinamento con il nostro passito “Giardino Pantesco”.

«Il Passito di Pantelleria è un vino naturale straordinario, che richiede un processo di produzione curato nei particolari in maniera ancora totalmente artigianale»

Quale vino consigliereste in modo particolare per le feste in arrivo?

Suggerisco di scegliere il Nes, passito naturale, un vino straordinario che si distingue per il suo carattere avvolgente e persistente prodotto in maniera artigianale e 100% naturale da uve zibibbo. È ideale per essere degustato in compagnia, magari in abbinamento ad un dolce della tradizione siciliana.

Come si produce il Passito di Pantelleria?

Il Passito di Pantelleria è un vino naturale straordinario che richiede un processo di produzione curato nei particolari in maniera ancora totalmente artigianale. Le uve zibibbo, coltivate ad alberello, vengono raccolte a mano. È un processo lungo che generalmente comincia dopo il 10 agosto di ogni anno. Una parte viene raccolta e lasciata appassire al sole su stuoie di canne per concentrare i suoi zuccheri.

Successivamente, dopo circa 40 giorni, si raccolgono le uve surmature, trasferite subito in cantina, diraspate e successivamente lavorate per consentire l’inizio della fermentazione.

L’uva passa, a questo punto, va aggiunta al mosto per aumentare naturalmente la gradazione zuccherina e per ottenere alla fine un grande passito che sia 100% naturale. La magia è compiuta!

Il Passito di Pantelleria di Pellegrino (foto via Instagram @cantinepellegrino)
Il Passito di Pantelleria di Pellegrino (foto via Instagram @cantinepellegrino)

Che differenza c’è tra Zibibbo e Passito?

Lo Zibibbo è il nome del vitigno da cui otteniamo le uve per il Passito ed il Moscato ma anche per i grandi vini bianchi secchi come “Isesi”. 

Il Passito è il risultato del processo di produzione dalle uve Zibibbo surmature e appassite. L’utilizzo di tali uve conferisce al vino una dolcezza naturale ed una meravigliosa complessità aromatica.

Il Moscato, invece, rappresenta il risultato del processo di produzione dalle uve Zibibbo surmature senza l’aggiunta di quelle appassite. Il risultato conferisce una gradazione alcolica e un residuo zuccherino inferiore.

In questo caso, quale abbinamento cibo – vino consigliereste?

Ogni vino della nostra selezione ha le sue peculiarità di degustazione e di abbinamento. Il Nes passito naturale di Pantelleria Doc, ad esempio, si sposa splendidamente con i dolci tradizionali alla ricotta e al cioccolato, come la cassata siciliana o la torta Sacher. Si rivela altrettanto straordinario in abbinamento a formaggi erborinati e piccanti. Per assaporarlo al meglio andrebbe servito alla giusta temperatura (in questo caso compresa tra i 12°C ed i 14°C).

«Attraverso una continuativa ricerca, miglioriamo costantemente la qualità delle varietà di uve coltivate per ottenere vini che siano un’esperienza autentica per i consumatori»

Cosa rende i vostri vini così iconici? Ritiene sia solo un fattore determinato dal terroir o crede ci sia altro?

La nostra filosofia di produzione si fonda su una combinazione armoniosa di tre elementi fondamentali: terroir unico, varietà di uve eccellenti e la dedizione del nostro team.

In primo luogo, abbiamo la fortuna di possedere un terroir unico che conferisce al nostro vino una personalità distintiva. Esso rappresenta il complesso delle caratteristiche geografiche, geologiche e climatiche di un determinato luogo che influenzano in modo significativo la coltivazione delle viti.

Inoltre, selezioniamo con cura le varietà di uve che coltiviamo scegliendo solo quelle che si adattano meglio al nostro terroir consentendoci di ottenere eccellenti risultati. Ogni varietà di uva, con le sue caratteristiche particolari, garantisce una gamma diversificata di aromi, sapori e strutture nei nostri vini. Attraverso una continuativa ricerca e sperimentazione, miglioriamo costantemente la qualità delle varietà di uve coltivate, al fine di ottenere vini che siano un’esperienza autentica per i nostri consumatori.

Infine, il nostro team è profondamente impegnato nella produzione del vino. Ogni membro infatti è appassionato, competente e dedito al suo lavoro garantendo che ogni fase del processo di produzione, dalla coltivazione delle viti alla vinificazione, avvenga con cura e attenzione ai dettagli. Ci impegniamo giornalmente per preservare le tradizioni vinicole secolari rimanendo sempre aperti ad adottare tecniche ed approcci innovativi per anticipare le aspettative dei nostri consumatori offrendo loro un prodotto finale di alta qualità.

Cantine Pellegrino

«L’unicità dei nostri vini è il risultato di un connubio tra il terroir, le caratteristiche del vitigno e l’ingegno umano che guida il processo di produzione»

⁠Il terreno ha un’importanza fondamentale per la riuscita di un buon vino, ce lo conferma?

Certo! Il terreno svolge un ruolo cruciale nella definizione delle caratteristiche dei nostri vini. Pellegrino conta sei tenute dislocate tra la provincia di Trapani e Pantelleria. Ognuna è testimonia la diversità del terroir siciliano, caratterizzato da terreni talvolta aridi, talvolta ricchi di minerali, dalla vicinanza al mare e da altre peculiarità. Essi si configurano come un perfetto equilibrio tra suolo, esposizione al sole, altitudine e microclima, creando le condizioni ottimali per la maturazione delle uve. Questo si traduce in vini che riflettono totalmente l’autenticità e l’unicità del nostro ecosistema.

Crediamo che l’unicità dei nostri vini sia il risultato di un connubio tra il terroir distintivo di ciascuna delle nostre tenute, le caratteristiche del vitigno e l’ingegno umano che guida il processo di produzione. Tale combinazione di fattori contribuisce a conferire ai nostri vini una personalità distintiva e iconica che amiamo condividere soprattutto con gli appassionati del settore.

«Promuoviamo pratiche agricole responsabili e sostenibili che preservino il nostro ricco terroir per le generazioni future»

In che modo vi distinguete rispetto ai vostri competitor?

La nostra distinzione risiede in un impegno concreto che va oltre la produzione dei vini. Siamo orgogliosi di porre particolare attenzione alla sostenibilità ambientale, unendo la nostra tradizione vinicola con un profondo rispetto per la terra che coltiviamo. Promuoviamo pratiche agricole responsabili e sostenibili che preservino il nostro ricco terroir per le generazioni future.

Il nostro attaccamento al territorio della Sicilia Occidentale non è solo un punto di forza ma una parte integrante della nostra identità. Ogni bottiglia che produciamo è una celebrazione della cultura, delle tradizioni e della bellezza di questa terra straordinaria.

Inoltre, ci distinguiamo per la componente femminile che da generazioni caratterizza Pellegrino e che contribuisce in modo significativo alla nostra visione e all’approccio adottato nella produzione del vino.

Pensa che una terra come Pantelleria abbia raggiunto il suo climax nella produzione di vini o ritiene ci sia ancora del margine di crescita?

Credo che Pantelleria abbia appena iniziato ad esprimere il suo potenziale nella produzione di vini. L’unicità del territorio offre molteplici opportunità. Per questo ci siamo impegnati ad esplorare nuove frontiere nella produzione vinicola pantesca, grazie all’acquisto della Tenuta Sibà e alla produzione di “Isesi”, vino bianco prodotto da uve zibibbo, Pantelleria DOC, unico nel suo genere.

Una latta Pellegrino The New Vintage
Una latta Pellegrino The New Vintage

«Il mercato mondiale dei vini liquorosi sta attraversando una fase interessante di evoluzione in quanto i consumatori apprezzano sempre di più la diversità»

Esportate i vostri vini anche all’estero? Quali sono i più richiesti e apprezzati?

Oggi l’estero rappresenta una quota importante ovvero quasi il 35% del nostro fatturato totale con una distribuzione su oltre 50 Paesi (tra cui Germania, UK, USA, Svizzera, ecc…). Il 60% delle esportazioni sono caratterizzate dai vini fermi, seguite da Marsala e Passito di Pantelleria.

Riscontriamo un generale interesse crescente per i vitigni autoctoni (che fortemente caratterizzano la nostra produzione) ma le preferenze cambiano da Paese a Paese in base al gusto dei consumatori.

Come crede si stia evolvendo il mercato mondiale dei vini liquorosi? In un panorama dominato dalle multinazionali, crede ci sia ancora spazio per le selezioni e le distillerie indipendenti?

Faccio dapprima una doverosa premessa: con “vino liquoroso” si intende un vino in cui è stata aggiunta una parte alcolica. Si tratta, quindi, di un vino prodotto generalmente in quantità e a un costo medio.

Il mercato mondiale dei vini liquorosi sta attraversando una fase interessante di evoluzione in quanto i consumatori apprezzano sempre di più la diversità e soprattutto l’autenticità e l’originalità che le piccole produzioni possono offrire. Viene ripagata la qualità dell’offerta, più che la quantità, data dai prodotti naturali ed originali.

La nostra dedizione alla qualità ci posiziona in modo favorevole in questo contesto, grazie ai nostri Passiti di Pantelleria.

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