Pacifik Poke: un format dai gusti esotici ed influenze oltreoceano

www.pacifikpoke.com

Pacifik Poke è un’esperienza imprenditoriale nata dalla voglia di 3 ragazzi torinesi di sperimentare in Italia un modo diverso di fare business nel F&B. Era il 2018 e, dopo solo due anni, Pacifik Poke approda a Milano nella sua duplice forma: take away e ristorante. Una novità nel mondo dei “Poke” che generalmente si limitano ad offerte take away. Pacifik Poke sposta il concetto un po’ più in là e si trasforma in un luogo dove la convivialità e l’immersione nelle atmosfere hawaiane diventano i protagonisti nel segno dell’instagrammabilità.

La formula di Pacifik Poke consiste nella fusione di ingredienti eccellenti nella loro semplicità: pesce o tagli di carne freschissimi che incontrano una base di riso o cavolo “kale” e una serie di dettagli golosi che vanno dall’avocado agli anacardi, passando per le cipolle rosse, mango, peperoni, edamame e tanti altri. 
Le ricette Pacifik Poke, analizzate anche in collaborazione con la nutrizionista Martina Donegani, sono in grado di adattarsi ad ogni esigenza: ci sono bowl dalle spiccate proprietà toniche e depurative, quelle pensata per le esigenze degli sportivi e per la protezione della salute cardiovascolare, oppure la bowl interamente veg o ancora quella in grado di aumentare il buonumore e contrastare lo stress.
La nascita del format è stata fortemente voluta da Stefano Zenga, Pierfranco Masera, Andrea Garavoglia, tutti classe ‘84. Il team è stato arricchito recentemente anche dalla figura di Ezio Salce. Quest’ ultimo vanta un’esperienza di franchisee per Autogrill, Rossopomodoro e Jv Partner di McDonald (con cui ha aperto 14 pdv).




Alla base dei loro intenti c’è la ricerca dell’equilibrio, che passa però da un viaggio gastronomico curioso e curato in ogni dettaglio, dalla mise en place al packaging, fino alle proposte che vanno oltre i poke, tra tartare di pesce fresco, zuppe, bagel, tapas e dolci senza dimenticare la cantina vini. 

Pacifik Poke è, inoltre, eco-friendly, ponendosi l’obiettivo di ridurre il consumo di materiali non biodegradabili e lo spreco di cibo con notevole costanza.

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