Il connubio Passaggi/Paesaggi al centro di Parma 360 Festival della creatività contemporanea

La scena culturale emiliana, fino al prossimo 30 ottobre, trova il proprio epicentro nella “petit Paris” (com’era soprannominata in passato la città) con Parma 360 Festival della creatività contemporanea. La rassegna, inaugurata il 10 settembre e curata da Chiara Canali e Camilla Mineo, è incentrata al solito sulle espressioni più rilevanti della arti e del pensiero contemporaneo.

Passaggi/Paesaggi, il fil rouge della sesta edizione della rassegna

Al cuore della kermesse, il connubio Passaggi/Paesaggi; sebbene si parli abitualmente di “paesaggio”, ormai da tempo esso si configura come una sorta di continuum spazio-temporale che racchiude caratteri contrastanti, agli antipodi, riassumibili in dicotomie quali uomo vs natura, interno vs esterno, confine vs apertura, esistenza concreta vs immaginaria, reale vs virtuale…, elementi riconducibili in realtà a condizioni di passaggio, di evoluzione. Il ricco programma del festival tenta di analizzarle, appunto, attraverso le opere degli artisti coinvolti, tra i massimi esponenti dell’arte contemporanea nostrana, che dialogano con gli spazi espositivi parmensi, così da delineare un percorso multimediale, sinestetico, intorno all’argomento cardine della sesta edizione.

Edoardo Tresoldi
Un’opera di Edorardo Tresoldi, tra i nomi di punto di Parma 360 Festival della creatività contemporanea (ph. ©Roberto Conte)

ánemos, un’opera poli-autoriale firmata da Edoardo Tresoldi, Studio Azzurro e Max Magaldi

La città assume dunque l’aspetto di un vero e proprio museo diffuso, con luoghi sia istituzionali sia privati che si aprono a mostre e progetti espositivi.
Sugli scudi ánemos, opera site specific a più voci ospitata nello storico Palazzo del Governatore, nel cuore di Parma. Realizzata a sei mani da Edoardo Tresoldi, Studio Azzurro e Max Magaldi, fonde linguaggi espressivi differenti, un organismo unico risultato degli interventi scultorei del primo, delle proiezioni video dei secondi, delle tracce sonore del terzo; messe insieme, raccontano un fenomeno basilare, il soffio leggero (da cui il termine greco) dell’evolversi di una giornata – passaggio/paesaggio, appunto, ricreandolo in un ambiente chiuso, sottoposto a dinamiche antropiche. L’artwork prova, in questo modo, a mettere a fuoco l’interrelazione uomo-natura, legata sostanzialmente alla casualità, trasportandola in una dimensione sospesa tra realtà e virtualità.

land art Italia 2022
Cube Temple, Edoardo Tresoldi (ph. ©Roberto Conte)

Le architetture realizzate da Tresoldi, dall’aria eterea ma intricate, connotano a livello spaziale l’installazione, una Materia Assente che respira, resa cangiante dalle narrazioni visive di Studio Azzurro (Cieli d’Italia, un viaggio immaginario nel Belpaese in forma di affresco, con gli occhi all’insù, che ricrea il sospiro del cielo, il suo dispiegarsi mutevole nell’arco del tempo) e da quelle uditive di Magaldi, autore di un ecosistema in cui si mescolano variazioni sonore, climax e momenti di pausa, che ciascun visitatore, usando il proprio device, può amplificare.

Studio Azzurro artisti
Cieli d’Italia, Studio Azzurro

Max Magaldi artista
Vainglory, Max Magaldi (ph. ©Roberto Conte)

Ad accompagnare il percorso espositivo, due progetti paralleli: la mostra fotografica di Vito Frangione, che racconta coi suoi scatti il lavoro di Tresoldi; e i bloc-notes di Studio Azzurro, che permettono di approfondire spunti e idee alla base della loro pratica artistica.

Persona, la mostra di Yuval Avital completa il progetto dell’autore Bestiario della Terra

Yuval Avital
Yuval Avital (ph. by Juan Sebastian Rodriguez Mendieta)

L’exhibition di Yuval Avital, invece, è un link con Reggio Parma Festival 2022, per cui ha ideato il progetto Bestiario della Terra, in cui rientrano due mostre svelate in precedenza, dedicate  all’infanzia (Anatomie squisite) e all’adolescenza (Lessico Animale. Prologo). Con Persona, l’artista israeliano si concentra ora sulla maturità, esponendo a Palazzo Marchi le sue maschere sonore, strumenti che rimandano alla tradizione del camuffamento in uso nel teatro classico, per cui gli attori in scena “parlavano attraverso” (persona deriva dal latino personare, cioè “risuonare”) la maschera lignea indossata. Ancor oggi, è uno strumento che, celando la propria identità, consente a chiunque di tirare fuori le verità più profonde, il vero “io”, primordiale, ancestrale, animalesco quasi.

Yuval Avital opere
Le maschere di Avital in mostra a Palazzo Marchi


Le maschere di Avital, in particolare, emanano un senso di mistero, tra artificio e rito; sono esposte di fianco alla videoinstallazione Firedance, nata osservando i fuochi di San Giuseppe di Matera, nei quali l’ombra del bambino che alimentava il fuoco è stata percepita da Avital come un messaggio di purificazione, salvifico. River Icons, infine, allude al dramma dei migranti, che diventano qui co-creatori dell’opera, innescando un processo che li ri-umanizza, provando a restituire loro quella dimensione umana di cui vengono troppo spesso privati.

Yuval Avital artist
Firedance

Camminando contaminando, l’ambiente immersivo di Francesca Pasquali al Torrione Visconteo

Francesca Pasquali arte
Francesca Pasquali (ph. by Fabio Mantovani)

E ancora, il Torrione Visconteo, costruzione medievale dirimpetta al celebre palazzo della Pilotta, custodisce l’opera, realizzata ad hoc per il festival, Camminando contaminando. La firma Francesca Pasquali, nome noto della contemporary art, italiana e non, per la sua ricerca applicata ai materiali plastici; partendo dall’osservazione delle trame compositive presenti in natura, l’autrice ne ricalca forme e pattern usando però materiali tipici del nostro tempo, industriali, spesso di recupero. Plastica, setole, polistirolo e affini vengono sottoposti a procedure millenarie come tessitura o intreccio, usati per dar vita ad allestimenti articolati e complessi, che si dipanano lungo i piani della torre, insistendo sul dialogo tra ambiente e materia, opera e spettatore; quest’ultimo è invitato a immergersi nell’artwork, percorrendolo da cima a fondo, lasciandosi affascinare dall’armonia dell’insieme, dalla sua policromia e mutevolezza.

Francesca Pasquali mostra
Setole, Francesca Pasquali, 2019 (ph. ©FPA Archive/Fabio Mantovani)

Le illustrazioni protagoniste nello Spazio Vetreria di Italia Veloce e all’edicola liberty di piazza della Steccata

Lo Spazio Vetreria di Italia Veloce (storica officina parmense specializzata in di biciclette di lusso e design), invece, ospita dal 30 settembre CINEMATICA illustrazione in movimento, a cura di Mineo e della galleria Caracol. Un compendio dei lavori di quattro affermati illustratori, nello specifico Riccardo Guasco (che ha selezionato i suoi disegni più scattanti e vivaci), Fabio Consoli (le cui tavole, concettuali e poetiche, danno un’idea di sospensione), Ilaria Urbinati (che mette al centro della sua poetica soggetti femminili spigliati e curiosi) e Marina Marcolin, autrice di acquerelli sui generis che esplorano il rapporto tra uomo e natura. Le illustrazioni, in questo caso di Federica Bordoni, rivestono anche l’edicola liberty di piazza della Steccata.

Riccardo Guasco illustratore
Due ruote, Riccardo Guasco

Incontri, talk e workshop completano il programma del festival

Spazio, infine, come da tradizione di Parma 360 Festival, a una serie di incontri, talk e workshop con alcuni degli artisti in mostra, che dialogano con curatori, giornalisti, critici e altri addetti ai lavori, arricchendo ulteriormente un evento che, precisa l’assessore alla cultura del Comune di Parma Lorenzo Lavagetto, si conferma capace di «reinterpretare, con originalità, alcuni dei più suggestivi spazi culturali e luoghi del patrimonio artistico cittadino, offrendo occasioni di scoperta e arricchimento non solo ad appassionati e intenditori, ma anche a tutti coloro che con curiosità si avvicinano all’arte contemporanea per la prima volta».

Ilaria Urbinati artwork
Un’illustrazione di Ilaria Urbinati

Nell’immagine in apertura, un’opera dell’artista Edoardo Tresoldi (ph. ©Roberto Conte)

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