Talent meets Fashion: Gianmarco Saurino

I giovani talent del cinema italiano interpretano una selezione di marchi emergenti e non

Photographer Davide Musto

Grooming Davide Carlucci using Kemon

Backstage photo ITM srl

Special thanks to NH Collection Roma Palazzo Cinquecento

Dolce Green

Roma, NH Collection Roma Palazzo Cinquecento. Pochi giorni dopo che la settimana della moda has been gone ON DIGITAL, Manintown incontra i giovani interpreti più promettenti del panorama nazionale per dar vita a un contenuto il cui focus sono le anteprime del prossimo AI 21-22. Li riconoscerete mentre indossano l’esclusivo guardaroba, che non vede solo la presenza dei brand mainstream ma anche quella dei designer emergenti. Dedicato a coloro che, nonostante tutto, continuano ad alimentare di nuove visioni e di nuovi stimoli il Belpaese nell’ambito della creatività a 360 gradi.

Gianmarco Saurino nasce a Foggia con una forte passione per la recitazione, la musica e lo spettacolo. Sin dagli esordi si trasferisce a Roma dove consegue il diploma al Centro Sperimentale di Cinematografia. Con trascorsi da attore teatrale è diventato noto al grande pubblico per ruoli televisivi e anche come doppiatore. Molti lo ricordano nelle fiction Rai “Doc Nelle Tue Mani”, in “Che Dio Ci Aiuti“ e in “Non dirlo al mio capo 2“.

Lockdown e semi lockdown, a cosa ti stai dedicando in questo particolare momento storico in cui tutta la collettività è particolarmente colpita?

Per fortuna non ho mai smesso di lavorare e non ho mai avuto modo di fermarmi, salvo durante il primo lockdown. Durante questa fase, ad esempio, ho “imparato a respirare” perché di solito sono un iperattivo. Mi sono sentito libero di dire “bene, il mondo è fermo e ora puoi godertela”. Una parte di me, alla ripresa del tran tran, ha portato con sè questa affermazione per affrontare al meglio la quotidianità.

La moda e il costume. Un frangente creativo al servizio del mondo dello spettacolo dalla notte dei tempi. Come ti approcci agli abiti/outfit e come scegli di dargli vita nei personaggi che interpreti?

Ho sempre avuto un grande rapporto con i costumi perché lavorando in teatro ti viene insegnato il rispetto degli stessi. Sono fondamentali perché riescono a farti avere dimestichezza con il ruolo e diventano parte integrante di te.

E nella vita privata sei un fashion addicted focalizzato sull’outfit più instagrammabile oppure un cultore della nicchia, alle prese con il vintage e la sartorialità?

Quando sono sul set impazzisco per ciò che esteticamente è impattante mentre nella vita privata ho uno stile minimal che aiuta a neutralizzarmi e a muovermi nel pieno confort. Pensate che la palette cromatica nel mio armadio si direziona solo sul nero e sul bordeaux!

Il contenuto editoriale che stiamo scattando da voce ai BIG ma anche agli EMERGING della moda che, come il settore dello spettacolo è stato particolarmente penalizzato negli eventi fisici per dar vita alle forme di interazione digitale. Lo stesso nasce proprio con la necessità di comunicare in mancanza degli happening e dell’esperienza tattile. Cosa sta avvenendo, invece, nel tuo mondo?

E’ una domanda bellissima che cade a pennello con ciò che sto promuovendo. Da poco ha debuttato il mio ultimo spettacolo on demand nato dalla fusione tra cinema e teatro. In questo periodo è stato necessario trovare forme alternative, non sostitutive ma surrogate. Il lancio dell’iniziativa “Come a teatro”, di cui sono promotore, ha visto l’attivazione di una campagna social che ha entusiasmato tutti gli appassionati rendendoli protagonisti di attività interattive. Il teatro continuerà ad essere vissuto dal vivo ma basta pensare che anche il National Theatre di Londra ha creato una piattaforma degna di Netflix per vedere le più svariate piece comodamente da casa.

La riapertura dei luoghi della cultura e il ritorno ad una normalità che non sarà mai più la stessa, cosa è previsto nella tua carriera per i prossimi mesi? 

Stiamo girando le ultime battute di “Che Dio Ci Aiuti” e contestualmente uscirà in streaming “Maschile Singolare”, opera prima di Matteo Pilati e Alessandro Guida. Cito inoltre la diffusione europea di “Doc Nelle Tue Mani” che sta ricevendo apprezzamenti anche al di fuori del confine italiano.

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