TVBOY AL CUPRA GARAGE MILANO

TVBOY, uno dei più importanti street artist contemporanei, con creazioni e installazioni popolarissime e virali che compaiono in tutte le grandi città europee, è CUPRA Ambassador dal 2021. Ieri, 18 gennaio 2024, è stato ospite del CUPRA Garage Milano in Corso Como 1, per la mostra a lui dedicata GARAGE TAKEOVER visitabile fino all’8 febbraio, 2° tappa di un tour europeo, che, partito da Lisbona, avrà come successive tappe Barcellona, Berlino, Parigi e Madrid.

TVBOY CUPRA
Il totem con le tappe della mostra GARAGE TAKEOVER in collaborazione tra TVBOY e CUPRA

L’opening event ha visto la partecipazione di TVBOY con la realizzazione live di un’opera che entrerà a far parte della collezione temporanea: la decorazione di un totem itinerante che riporterà le sedi di tutte le città che visiterà.
In questa occasione abbiamo avuto l’opportunità di intervistare l’artista.

«Spesso passeggio per la città. Mi piacciono le grandi città ma ancora a misura d’uomo, come Milano e Barcellona, dove posso perdermi tra la folla, ma che al contempo possono ancora ispirare, perché sedi di avvenimenti e storie fuori dal comune»

Cosa fa TVBOY in una giornata tipo, come si articola la tua quotidianità?

Prima volta in assoluto che mi viene posta questa domanda (sorride)! Si immagina noi artisti come individui sregolati, complice un certo immaginario bohémien che ci insegue come un’ombra da almeno 200 anni. In realtà la mia routine è piuttosto ordinata, raggiungo presto il mio studio e lavoro fino a tardi. In genere cerco di tenermi informato sulle notizie e da lì traggo le maggiori ispirazioni, avendo il mio lavoro una forte vocazione politica, intesa nel senso più lato del termine come partecipazione alla sfera della collettività.

E quando sei stanco oppure sovviene l’ineluttabile blocco dell’artista?

Mi piace vagare e mi piace viaggiare. Spesso passeggio per la città. Mi piacciono le grandi città ma ancora a misura d’uomo, come Milano e Barcellona, dove posso perdermi tra la folla, ma che al contempo possono ancora ispirare, perché sedi di avvenimenti e storie fuori dal comune. Le grosse metropoli sono troppo caotiche e l’individualità finisce per essere assorbita in dinamiche di massa. Viaggio anche, e molto spesso. Amo la natura e la campagna, ma quando opto per queste mete in genere il mio pensiero non è orientato alla creazione e al lavoro. Piuttosto è una maniera di staccare totalmente.

«Nasco da una scena di centri sociali, di condivisione, dove il concetto di proprietà privata è un nemico e dove vige la filosofia estetica e di vita del no logo»

Qual è il tuo rapporto con gli oggetti?

Il mio rapporto con il possesso e con gli oggetti è molto mutato nel corso del tempo.
Nasco da una scena di centri sociali, di condivisione, dove il concetto di proprietà privata è un nemico e dove vige la filosofia estetica e di vita del no logo. Col tempo, crescendo e maturando, mi sono reso conto che determinate cose mi piacciono, e mi piace farle mie. Credo sia un bisogno inalienabile degli uomini avere una saccoccia piena di oggetti personali e che hanno un valore per l’individuo, al di là dei beni di prima necessità.

Ti ho fatto questa domanda perché la tua arte si configura, almeno inizialmente, come effimera e ad alto grado di virtualità. Il supporto è ciò che, in definitiva, fa sì che l’arte sopravviva.

E infatti ad un certo punto della mia carriera ho sentito la necessità di produrre, oltre a street art, anche su supporti e con medium più duraturi. L’arte per strada ha vita breve ed è anche questo che ne aumenta la portata poetica e la diffusione. Però per un artista è necessario anche avere una memoria del proprio lavoro, che si incarni in un archivio. Questo evento nello spazio milanese di Cupra sintetizza perfettamente queste necessità e queste due anime: è presente una performance live, ma sono anche esposte delle riproduzioni di alcune delle mie opere più celebri.

TVBOY CUPRA
L’opera Im-possible di TVBOY
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