Un Professore 2: Alessandro Gassmann torna in tv nei panni del docente che tutti vorremmo

Il 23 novembre torna in prima visione su Rai 1 (dal 14 novembre in anteprima su RaiPlay) la seconda stagione di Un professore con Alessandro Gassmann, Claudia Pandolfi, Nicolas Maupas, Damiano Gavino, Domenico Cuomo, regia di Alessandro Casale. Un professore è una coproduzione Rai Fiction – Banijay Studios Italy. Il primo episodio, originariamente previsto per il 16 novembre, è stato posticipato in seguito a un cambio di programmazione dell’emittente.

Alessandro Gassmann torna così a vestire i panni di Dante, il docente di filosofia che tutti avremmo voluto avere. Dante e suo figlio Simone convivono nella loro villa con Anita (Claudia Pandolfi) e Manuel (Damiano Gavino). Ben presto il loro equilibrio avrà uno scossone: tornerà a casa Floriana (Christiane Filangieri), la mamma di Simone (Nicolas Maupas), Nicola (Thomas Trabacchi) apparirà dal passato di Anita e al liceo Leonardo Da Vinci arriveranno nuovi alunni, Mimmo (Domenico Cuomo), Nina (Margherita Aresti), Viola (Alice Lupparelli) e Rayan (Khadim Faye).

Alla conferenza stampa di presentazione abbiamo incontrato alcuni dei protagonisti.

Il cast di Un Professore 2 (foto Ufficio Stampa RAI)
Il cast di Un Professore 2 (foto: courtesy of Ufficio Stampa RAI)

«Una tv finanziata dallo Stato, come la Rai, ha la funzione di informare e intrattenere tutti. Credo che Un Professore 2 sia una serie che si avvicina a tutti e, in questo senso, sia utile e necessaria»

In una Rai sotto fuoco incrociato, le serie prodotte riscuotono invece un notevole successo. Serie come Un Professore 2 rispecchiano maggiormente uno dei ruoli fondamentali della Rai?

Alessandro Gassmann: Credo che questa serie sia giusta per questo momento storico. Una serie edificante, non superficiale, che tratta la filosofia in maniera intelligente e che avvicina le famiglie. Questo è quello che, in teoria, una televisione pubblica dovrebbe sempre fare. Una televisione finanziata dallo Stato, come la Rai, ha la funzione di informare e intrattenere tutti, a prescindere dal credo politico o religioso. E credo che Un Professore sia una serie che si avvicina a tutti e, in questo senso, sia una serie utile e necessaria.

Un Professore è anche una serie che scommette su nuove leve…

Alessandro Gassmann: Abbiamo attori bravissimi che hanno ottenuto i ruoli perché hanno fatto i provini migliori e che dimostrano la loro bravura anche nella seconda serie, dove crescono anche professionalmente. Auguro loro una carriera lunga almeno quanto la mia.

Alessandro Gassmann in Un Professore 2 (foto Anna Camerlingo/Ufficio Stampa RAI)
Alessandro Gassmann in Un Professore 2 (foto di Anna Camerlingo/Ufficio Stampa RAI)

Nel cast anche Nicolas Maupas e Damiano Gavino.

Parliamo di rapporti al di fuori del set: siete quelli che speriamo diventino gli attori di riferimento del futuro che a loro volta apriranno la strada ad altri giovani

Nicolas Maupas: Ho avuto la fortuna di lavorare con colleghi estremamente disponibili e molto simili a me… che non sono una persona particolarmente complicata. A partire da Mare Fuori ho lavorato con persone bellissime, con le quali trascorrere anche momenti privati fuori dal set. Spero che questo gruppo continui a essere unito, perché sarebbe bello vedere, un domani, quali possibilità si apriranno nelle nostre carriere, decidere cosa fare nel nostro settore, nel nostro cinema italiano. Farlo insieme sarebbe stupendo, perché vorrebbe anche dire arrivare con un bagaglio di esperienza conoscitiva l’uno dell’altro, saper lavorare come una squadra.

«Una tv pubblica che fa dei buoni prodotti, soprattutto per un pubblico giovane in formazione, è sicuramente una bella eredità da costruire».

Le serialità Rai sono un prodotto di qualità che sta avendo molto successo. Siete attori giovani che stanno riportando i giovani a vedere la Rai. Vi sentite coinvolti in questo processo di rinnovamento della tv pubblica?

Effettivamente che anche io ho iniziato a guardare la Rai. Quando ho iniziato, a 18 anni, non avevo idea di un meccanismo che potesse riportare un nuovo pubblico sulla tv pubblica. Riuscire a farlo avendo successo, vuol dire che, a prescindere dalla piattaforma, il progetto sta funzionando e il nostro è un lavoro di qualità. Le mosche in genere vanno sul miele, quindi vuol dire che stiamo creando un buon miele. Spero che la Rai continui su questa strada e che questa progettualità possa svilupparsi nel migliore dei modi. Una tv pubblica che fa dei buoni prodotti, soprattutto per un pubblico giovane che è in formazione, e che sarà quello che andrà a creare contenuti nel futuro, è sicuramente una bella eredità da costruire.

Una scena di Un Professore 2 (foto di Anna Camerlingo/Ufficio Stampa RAI)
Una scena di Un Professore 2 (foto di Anna Camerlingo/Ufficio Stampa RAI)

Domenico Cuomo è Mimmo in Un Professore 2

Al centro di produzione Rai, anche una delle new entry di Un professore 2 Domenico Cuomo, che interpreta il ruolo di Mimmo: «Ringrazio i miei amici del cast che mi hanno permesso di entrare in questo gruppo facendomi sentire subito a casa. È stato bello portare in scena un rapporto che è più quello con un padre che con un professore. Mimmo, il mio personaggio, ha carenze affettive, familiari, di istruzione, tipiche di un ragazzo che viene da un istituto di detenzione. Quello che mi ha motivato sul set è stato il poter portare in scena lo spirito di redenzione che può avere un ragazzino che vive in una condizione di semilibertà.

Quello che può regalare la semilibertà è poter accarezzare una nuova vita. La possibilità di tornare a relazionarsi con coetanei al di fuori di un ambiente che non è quello del regime penitenziario, ma è una scuola. Un rapporto che non è sicuramente il semplice rapporto alunno professore, ma un rapporto tra persone, tra esseri umani. È questo il grande concetto che, credo, il professor Dante porta a questi ragazzi, scendendo dalla cattedra e aiutandoli. Spesso quello che manca all’interno dei rapporti è l’umanità. Quella non dovrebbe mai mancare. Spero che il messaggio del mio personaggio arrivi a tutti i ragazzi che nella vita reale hanno questo problema di redenzione: a loro auguro di riprendersi la propria vita e di riprendere quel filo di umanità che lega tutti noi».

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