“A KIND OF BEAUTY” di Gabriele Micalizzi: una mostra sull’estetica del conflitto

Dal 4 aprile al 28 giugno 2024, alla 29 ARTS IN PROGRESS gallery di Milano sarà possibile ammirare A KIND OF BEAUTY di Gabriele Micalizzi. La personale raccoglie per la prima volta alcuni tra gli scatti più significativi dell’archivio del fotoreporter. Curata da Tiziana Castelluzzo, la mostra fotografica è un’antologia dei diversi scenari di guerra sperimentati e immortalati da Micalizzi in bianco e nero, ai sali d’argento e a colore.

A KIND OF BEAUTY Gabriele Micalizzi
© Gabriele Micalizzi The Slow Power of the People, Cairo, Egypt, 2011, Courtesy of 29 ARTS IN PROGRESS gallery

Gabriele Micalizzi e il reportage di guerra: nascita ed evoluzione di una vocazione

Gabriele Micalizzi è un fotoreporter di guerra nato a Milano nel 1984. Si occupa di fotografia da quando viene a contatto con la camera oscura presso l’Istituto d’Arte della Villa Reale di Monza. La sua carriera, invece, comincia nel 2004 all’agenzia fotogiornalistica NewPress. Durante questi anni si occupa di eventi di cronaca, politica e sport, e le sue foto appaiono su testate del calibro del Corriere della Sera, La Repubblica, Il Giorno.

La sua formazione fotografica prosegue con un corso di reportage presso l’Accademia di fotografia John Kaverdash. Nel 2007 entra nello studio dell’agenzia Magnum di Alex Majoli e nel 2008, sotto la direzione creativa di quest’ultimo, fonda il collettivo CESURA. Insieme a lui ci sono Andy Ricchelli, Arianna Arcara, Luca Baioni, Alessandro Sala e Luca Santese.

Si avvicina alla fotografia di guerra per la prima volta nel 2009, quando affianca l’esercito italiano e francese in Afghanistan. L’esperienza gli permette di scoprire quella che si può definire una vocazione personale: l’abilità di cogliere scene tragiche e restituirne una composizione estetica precisa e perturbante. Gli scatti di Micalizzi non romanticizzano l’orrore dei conflitti; ne catturano la complessità sia dal punto di vista concettuale che visivo.

A KIND OF BEAUTY Gabriele Micalizzi
© Gabriele Micalizzi L’Umarell, March of Return, Gaza, 2018, Courtesy of 29 ARTS IN PROGRESS gallery

«Gabriele ha una straordinaria capacità di sintesi», spiega la curatrice Tiziana Castelluzzo, «riesce a coniugare in un unico scatto poesia, potenza e bellezza. Le sue fotografie, anche quelle più esplicite, sono espressione metaforica di una realtà più ampia, più complessa che induce lo spettatore a porsi interrogativi sugli eventi, sull’uomo e sulla natura dei conflitti. Gabriele non solo ritrae la guerra ma la vive in prima persona mettendosi accanto ai combattenti, al centro della scena, correndo i loro stessi rischi. I suoi scatti portano con sé non solo ciò che raccontano ma anche tutto il suo bagaglio emotivo. Lo sguardo di Gabriele però non è mai giudicante ma libero e aperto; sembra guidato da una necessità di chiarezza e di comprensione degli aspetti più intimi e più umani dei fatti della storia».

A KIND OF BEAUTY Gabriele Micalizzi
© Gabriele Micalizzi Broken Dreams – 22, Donbas, Ukraine, 2022, Courtesy of 29 ARTS IN PROGRESS gallery

La guerra è un teatro

La guerra secondo Gabriele è come un teatro. Questo termine viene usato nell’ambiente militare per definire la zona di conflitto, dal momento che al suo interno ognuno svolge un ruolo preciso, in una determinata scena e in una limitata porzione temporale. Il compito del fotoreporter è quello di raccontare e narrare attraverso una sola arma: la macchina fotografica. Unico mezzo disponibile, essa diventa strumento d’azione per riuscire a condividere quel palco dove le emozioni accelerano, si espandono e si enfatizzano; dove le amicizie si sedimentano e rinforzano e la solidarietà diventa bisogno primario e indissolubile.

A KIND OF BEAUTY Gabriele Micalizzi
© Gabriele Micalizzi Bright Darkness, Sirte, Libya, 2016, Courtesy of 29 ARTS IN PROGRESS gallery

Micalizzi è presente in tutti i principali scenari di guerra che hanno segnato l’ultimo ventennio. Parliamo delle rivoluzioni arabe, dei conflitti mediorientali contro il califfato, delle guerre in corso in Ucraina e Palestina. Il suo sguardo ci permette di essere testimoni senza rischi di quegli eventi così tragici e apparentemente sempre lontani. Il suo obiettivo racconta vicissitudini precise e contemporanee, ma le cui fotografie danno vita a spunti di riflessioni senza tempo.

«Sono sopravvissuto a 4 attentati, ho oltre 100 punti sul mio corpo, ma niente mi fermerà dal raccontare la storia e dare voce a chi non ne ha» afferma Gabriele Micalizzi.

A KIND OF BEAUTY Gabriele Micalizzi
© Gabriele Micalizzi Beyond, Cairo, Egypt, 2011, Courtesy of 29 ARTS IN PROGRESS gallery

Una selezione delle sue opere sarà presentata al MIA Photo Fair durante la Milan Art Week.

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