Addio Alber Elbaz, lo stilista che aveva capito le donne

Amato da tutto il mondo della moda, Alber Elbaz ci ha sorpreso ancora un’ultima volta, lasciando la sua ultima creatura AZ Factory (gruppo Richemont) in corso d’opera, un progetto nato per andare incontro alle esigenze delle donne, facendole sentire uniche e speciali, indipendentemente dalla loro taglia o età.
Il presidente di Richemont, Johann Rupert ha dichiarato: «È stato con shock ed enorme tristezza che ho appreso dell’improvvisa scomparsa di Alber. Aveva una reputazione ampiamente meritata come una delle figure più brillanti e amate del settore. Mi ha sempre colpito per la sua intelligenza, sensibilità, generosità e creatività sfrenata. Il suo senso della bellezza e l’empatia hanno lasciato un’impronta indelebile».

Lo stilista israeliano è venuto a mancare, a soli 59 anni, nella sua amata Parigi, per le conseguenze del covid19.
Gli inizi in Guy Laroche, la nomina di direttore creativo in Yves Saint Laurent è il sogno che si avvera, fino all’approdo in Gucci, dove presto viene sostituito da Tom Ford. Una breve collaborazione con la Signora Mandelli che gli apre le porte della sua casa di moda e l’impresa per cui è ricordato dai più: aver riacceso i riflettori della maison Lanvin in un’ottica fresca e rinnovata. Quel periodo della sua direzione creativa che va dal 2001 al 2005, viene ricordato da chi ha lavorato con lui, come un’esperienza fuori dal comune, in cui Elbaz riporta tutto su una dimensione basata sul valore umano, con un’altissima considerazione di ogni individuo, qualsiasi fosse il suo ruolo all’interno dell’azienda.
Con occhiali spessi e vistosi ruban in seta, si presentava al pubblico per dichiarare una visione fatta di volumi e ruches strutturate, vita sempre in evidenza, in un vero atto di esaltazione femminile ben riuscita.

Yves Saint Laurent e Alber Elbaz

Da sempre contraddistinto da una profondità d’animo e una visione autentica della bellezza, che trovano adito nel suo costante lavoro sulla consapevolezza del corpo. “Everyone wants to be young and skinny. This is awful. Curves are marvelous. Wrinkles are hypnotizing. Why not just be happy with who you are?
Non a caso fu molto amato dalle donne più ricercate di Hollywood, che hanno scelto i suoi abiti per varcare il red carpet, come l’indimenticabile Meryl Streep che con un suo Lanvin ritirò l’Oscar per la sua interpretazione in The Iron Lady.
Dopo la chiusura con Lanvin, lasciata per incomprensioni con l’azienda, fu Tod’s a chiamarlo per firmare una capsule dal nome “Happy Moments by Alber Elbaz”.

Meryl Streep alla cerimonia degli Oscar in Lanvin


FacebookLinkedInTwitterPinterest

© Riproduzione riservata