adidas Originals by Alexander Wang

Sovvertendo i con ni tra moda e streetwear, adidas Originals by Alexander Wang è una collezione di abbigliamento e calzature, ispirata dall’idea di ribaltare le regole del sistema. Cambiando le convenzioni, l’iconico trifoglio e il logo sono capovolti, diventando un nuovo gra ante simbolo. Juergen Teller ha interpretato gli scatti della campagna, che ritrae Rocco Ritchie, ovvero il sedicenne glio di Madonna e Guy Ritchie, insieme a volti più noti, che fanno parte della gang di Wang, come le modelle Hanne Gaby Odiele, Binx Walton e Lexi Boling, che fanno il verso alla cultura dei rivenditori. Alexander Wang è famoso proprio per il suo tipo di design, sempre permeato dalla cultura street e questa collaborazione ne è un match naturale.

Uno sguardo attento alla collezione rivela che il logo “Originals” è all’incontrario. Hai deciso di farlo con l’idea di distinguere ciò che è autentico dal falso?
Tutto ciò che riguarda la collezione, dal design, alle strategie di comunicazione, nasce dall’idea di capovolgere le convenzioni del brand. Ho ritenuto che l’approccio più interessante e dirompente della collaborazione, fosse quello di incorporare l’eredità di un marchio iconico come adidas, rovesciandone regole e tradizioni, comunemente accettate, di iconogra a e branding. Nella cultura attuale, fatta di abbreviazioni e immediatezza, segni e simboli sono più potenti che mai. Con questa collezione, l’idea è di esaltare il logo iconico di adidas Originals, che pervade l’intera linea e, contemporaneamente, di giocarci, mettendolo letteralmente a testa in giù.

La cultura dei fake, sta cambiando il nostro modo di guardare i prodotti?
Sono davvero intrigato dalla cultura del reselling, dai valori delle giovani culture e dalla percezione di cosa è autentico e cosa è falso. Questo è il motivo per cui ho incorporato una sorta di accordo di riservatezza e di non divulgazione nel design relativo alle stampe su T-shirt e felpe delle prime poche quantità della collezione. Questo allude anche al modo in cui il prodotto è stato distribuito a settembre, nel retro di camion pop up store a Manhattan, Brooklyn, Londra e Tokyo.

Che significato hanno i simboli oggi? Qual è la tua percezione dei loghi?
Nella cultura attuale, fatta di abbreviazioni e immediatezza, segni e simboli sono più potenti che mai. Con questa collezione, la mia voglia è stata esaltare il logo iconico di adidas Originals, che pervade l’intera collezione, e, contemporaneamente, gio- carci capovolgendolo a testa in giù.

La collezione di abbigliamento e calzature da 84 pezzi è unisex. La moda gen- derless ha cambiato commercio?
Non penso che la moda sia cambiata, così come la mentalità delle persone. C’è sicuramente una direzione verso la uidità di genere e il fatto che questa collezione sia unisex è semplicemente una ri essione su questo.

Perché hai scelto di vendere la tua collezione attraverso camion e con sacchetti della spazzatura durante la New York Fashion Week a settembre?
Presentare la collezione e venderla nei retro di grossi camion, è stata una ricostruzione fedele della cultura dei rivenditori, proprio come avveniva una volta. Farlo a Canal Street, dove numerose bancarelle vendono prodotti di dubbia provenienza, è stata una vera provocazione. È il nostro modo di divertirci con l’idea di originale contro il falso, lusso contro mass market. In un mercato ormai ampiamente saturo nulla è origi- nale, niente genera emozione. Rompere gli schemi diventa necessario per emergere. Io amo avere idee e concetti che s dano la convenzione, ma con integrità.

Essendo tu un ragazzo americano nel momento in cui streetwear, sportswear e skatewear diventavano cultura, cosa ha signi cato per te il marchio adidas?
Sono stato un fan di Adidas, da quando riesco a ricordare. Per me, non c’è brand con una storia più interessante. Ho anche sempre pensato che nessun altro marchio sia così forte, sia nell’abbigliamento che nelle calzature. Le label tendono a emergere di più in una categoria rispetto all’altra. Questo è stato un motivo importante per cui ho sempre voluto lavorare con questo colosso dello sportswear.

Quali capi di adidas ti piaceva indossare allora e ti piace indossare oggi?
Durante tutta la scuola superiore ho portato le adidas Superstars. In collegio dovevo indossare un’uniforme, quindi la calzatura era davvero l’unica opportunità per esprimere la mia personalità. Tutti quelli che indossavano le Superstars le personalizzavano a modo loro, incluso me. Ho trascorso ore a scuola a inventare modi per renderle più mie. Vorrei averne tenuto un paio per i posteri!

www.adidas.com/alexander_wang
Photos by Iurgen Teller

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