Attrice ventenne di origine moldava, Anastasia Doaga decide prestissimo di trasferirsi in Italia e laurearsi in giurisprudenza, portando avanti gli studi di recitazione presso l’Accademia nazionale di arte drammatica Silvio D’Amico. Era nel cast della serie rivelazione The Bad Guy, disponibile su Amazon Prime Video, e in quello di Assassin Club, uscito nei cinema lo scorso febbraio, in un ruolo importante per cui ha recitato in inglese accanto a Noomi Rapace, Sam Neill ed Henry Golding. Il 2023 si apre con il botto per lei, grazie a un film da protagonista presentato alla Festa del Cinema di Roma, un road movie introspettivo sull’amore e l’amicizia, per la regia di Andrea Zuliani.


Com’è nata la passione per la recitazione?
Non so bene quando e come sia nata, non ricordo un preciso momento. Da piccola ho iniziato a guardare film, tanti film, e ricordo che andavo in camera, in segreto, e cercavo di riprodurre le espressioni degli attori. Non ricordo neanche i titoli, ero tanto piccola e concentrata sui visi, quasi fosse uno studio su ciò che vedevo. Mi chiedevo, “ci riuscirei o no? Potrei fare queste espressioni?”. È nata come una sfida, insomma.

Raccontaci dell’esperienza nella serie targata Amazon Prime Video The Bad Guy.
È stata un’esperienza bellissima, quel set era speciale, sembrava che tutto andasse sempre bene e questo è raro. È stato stimolante imparare a fare l’accento russo in italiano, essendo moldava mi risultava abbastanza difficile. Ho ascoltato diverse interviste di attrici e conduttrici russe, arrivate da poco in Italia, cercando di imitarle e rendere il tutto più naturale. Molto divertente, davvero.


Passi dal cinema al teatro, sei giovane ma allo stesso tempo eclettica e poliedrica, dove ti senti più a tuo agio?
Sono due esperienze diverse, effettivamente; ho fatto un po’ di teatro perché studiare alla Silvio d’Amico significa proprio questo. Non saprei dire, però, dove mi senta più a mio agio, forse ad oggi, se dovessi scegliere, opterei per il cinema, per un’indagine interiore, una ricerca personale. Ma non rinuncerei mai al palcoscenico, è parte di me.

Com’è stata la tua formazione all’Accademia Silvio d’Amico?
La formazione è stata difficile, quando sono stata ammessa parlavo abbastanza l’italiano, ma avevo un forte accento straniero. Per me la formazione andava in parallelo col “pulire” l’accento, è stato un lavoro tostissimo, la frequenza poi era di sei giorni a settimana, per nove ore al giorno, insomma è stata tosta. Ho sentito tanto il peso del cercare di affinare la parlata, la sfida più grande è stata sicuramente questa.


Qual è il tuo sogno nel cassetto, con chi ti piacerebbe lavorare in futuro?
Non posso rivelare il mio sogno nel cassetto perché è assai articolato, non si può esprimere a parole. In generale, mi piacerebbe lavorare con registi giovani, con un’idea, e in particolare per il cinema d’autore, che guardo spessissimo e mi attira sotto tanti punti di vista, lo sento molto vicino e, in futuro, vorrei tuffarmici, è quella la direzione dove vorrei andare.

Credits
Talent Anastasia Doaga
Text Federico Giacoia
Photographer Roberto Autuori
Stylist Cosmo Muccino Amatulli
Make-up & hair Isabella Avenali
Ph. assistant Lavinia Mochi
Stylist assistants Lavinia Lodoli, Arianna Compagnone
MUA & hair assistant Michela Masciovecchio
Press office Lorella di Carlo
Nell’immagine in apertura, Anastasia Doaga indossa total look Tod’s
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