MUSICA COME ARTE E ARTE COME RICERCA: ANASTASIO SI RACCONTA

Classe 1997, origini sorrentine e una grande passione per l’hip hop e il freestyle. Anastasio, all’anagrafe Marco Anastasio, scrive per il desiderio di esprimersi; per dare sfogo a un vortice di sensazioni che solo la musica può pienamente restituire. In costante bilico tra sound melodico ed elettronico, nel corso degli anni l’artista cresce con i suoi pezzi. Dalla dodicesima edizione di X Factor, che lo ha visto vincitore, al palco dell’Ariston nel 69esimo Festival di Sanremo, Anastasio evolve inseguendo però un unico grande obiettivo, lo stesso a cui dall’età di 14 anni ha sempre aspirato: ricercare la bellezza tramite la musica proponendo un qualcosa di originale.

Dopo il suo ultimo singolo, A-profitto, uscito a giugno 2023, l’artista guarda al futuro con un grande sogno nel cassetto, un progetto tanto desiderato fin da quando era ragazzino. Questo e molto altro ci viene svelato dallo stesso Anastasio, una personalità, come da lui stesso affermato, «musicalmente alternativa».

Anastasio
Jumpsuit Stella McCartney x Adidas , shirt Harmont & Blaine

«È sempre un po’ complicato rispondere alla domanda “Da dove nasce la tua passione per la musica?”; ad un certo punto mi sono semplicemente reso conto di essere portato per la scrittura e di come questa mi aiutasse nell’esprimermi»

Da dove nasce la tua passione per la musica e come ti sei avvicinato al mondo del rap e dell’hip hop?

La mia passione per la musica nasce proprio dal rap. Da ragazzino ho cominciato ad ascoltare Eminem grazie all’influenza di un mio cugino più grande. All’inizio nemmeno mi convinceva molto. La musica è un qualcosa in cui le persone si rispecchiano, quindi secondo me bisogna sviluppare prima di tutto la propria personalità per poi proiettare la stessa sulla musica. A dir la verità è sempre un po’ complicato rispondere alla domanda “Da dove nasce la tua passione per la musica?”; ad un certo punto mi sono semplicemente reso conto di essere portato per la scrittura e di come questa mi aiutasse nell’esprimermi. 

Nel momento del suo esordio musicale hai adottato il nome d’arte Nasta. Perché hai poi deciso di cambiarlo in Anastasio?

Ci sono vari motivi. In primis mi infastidiva il fatto che esistessero già diversi Nasta. Banalmente, digitando “Nasta” su YouTube, si trovavano molti rapper nel mondo con questo nome. Questo però non è il motivo scatenante che mi ha portato poi ad optare per Anastasio. Il mio obiettivo principale era quello di annientare ogni forma di personaggio, per questo mi sono chiamato con il mio vero nome. Riassumendo direi di aver compiuto questa scelta per essere una persona e non un personaggio. Tra l’altro Anastasio ha anche un significato interessante, vuol dire “resurrezione”.

Anastasio
Total look John Richmond

«In generale per scrivere ho bisogno di un input. Ogni mio testo deriva da un insieme di sensazioni che devo poi rielaborare»

Quali sono le tue principali fonti di ispirazione quando scrivi un pezzo? Hai dei modelli di riferimento?

Non saprei, ogni mio pezzo deriva sempre da un qualcosa di diverso. In generale per scrivere ho bisogno di un input; magari mi viene in mente un argomento nello specifico, oppure l’ispirazione arriva dopo aver letto un libro che mi ha colpito. Ogni mio testo deriva da un insieme di sensazioni che devo poi rielaborare. Ci sono periodi in cui per esempio mi fisso con la musica elettronica che mi porta a scrivere determinate cose; altre volte prevale il mio lato melodico, quindi mi oriento su giri di piano o di chitarra. Non penso di avere un metodo nello scrivere i miei pezzi, se lo avessi sarei milionario (ride ndr). Fondamentalmente io sto sotto l’albero aspettando che la mela cada, che l’ispirazione arrivi.

Uso preciso e diretto delle parole e storytelling sono due elementi sempre molto presenti nei tuoi pezzi. Ci sono delle tematiche nello specifico che ti stanno particolarmente a cuore quando scrivi?

A me piacciono gli umani, o meglio quel qualcosa che ci rende umani. Mi piace catturare un dettaglio, una sensazione, un’emozione. Quando scrivo non ho una tematica in particolare, altrimenti diventerei monotematico. Diciamo però che tutti gli argomenti di cui ho trattato finora si ricollegano alla ricerca di quella scintilla che ci rende tutti umani e ci fa sentire parte di un’unica cosa.

Anastasio
Jacket and trousers Pierre-Louis Mascia, sweater Cruciani

Anastasio: «Il mio sogno più grande è quello di realizzare un concept album degno di questo nome»

Nel 2018 ti sei aggiudicato il primo posto nella dodicesima edizione di X Factor. Nel 2020 hai partecipato al 69esimo Festival di Sanremo. Sei cambiato professionalmente in questi anni? E attualmente come ti descriveresti musicalmente?

Sicuramente sono cambiato – come c’era da augurarsi, non si può rimanere in eterno fermi nello stesso punto – però la mia missione come artista è rimasta la stessa. Da sempre infatti ho un obiettivo principale: inseguire la bellezza e cercare un’originalità nei testi. Il mio sogno più grande è quello di realizzare un concept album degno di questo nome. A dir la verità questo concept l’ho finalmente trovato e ci sto lavorando notte e giorno. Credo che anche il me ragazzino di 14 anni in qualche maniera sia la stessa persona che adesso sta scrivendo questo album.

Se oggi dovessi definirmi musicalmente ti direi di essere un rapper alternativo, esiliato. In quanto artista al momento mi trovo su un’isola deserta; la mia ricerca si svolge totalmente in solitudine. Praticamente sono tra i pochissimi rapper che non fanno feat. Ovviamente io collaboro con molte persone quindi non sono davvero solo; d’altra parte però penso che prima di tutto l’arte sia ricerca e in questa ricerca io mi sento completamente solo – non che mi dispiaccia (ride ndr). Posso dire di trovarmi in una situazione di esilio artistico.

Il tuo ultimo singolo, uscito a giugno 2023, si intitola A-profitto. In questo brano tu racconti come di fatto ogni aspetto della vita sia diventato una prestazione lavorativa; in un certo senso siamo intrappolati in un loop sempre in prospettiva di un guadagno. Potresti raccontarmi un po’ meglio questa tematica? E soprattutto perché hai scelto di trattare proprio questo argomento?

Ho scelto questa tematica perché l’ho semplicemente sentita su me stesso; era un qualcosa che avevo bisogno di dire. L’uomo, soprattutto nella società moderna, è diventato una funzione produttiva, un oggetto; non esiste quasi più differenza tra persona e macchina. A un certo punto mi sono reso conto di star vivendo solo in prospettiva lavorativa. È una sorta di gabbia, come se il lavoro ti avesse talmente mangiato il cervello da essere costantemente, e spesso inconsciamente, una macchina che sta lavorando. Non riesci mai a staccarti dall’idea di lavoro. La mia missione in quanto artista è produrre arte ma non come una macchina produce un oggetto. Vorrei realizzare qualcosa di vivo.

Anastasio
Total look Carlo Pignatelli 

Anastasio e i progetti futuri

Al momento hai detto di trovarti in una situazione di esilio. Semmai questa condizione solitaria dovesse finire, c’è qualche artista o produttore con cui ti piacerebbe collaborare?

Non so cosa succederà in futuro, ma sicuramente non farò mai un feat. con un artista solo per una questione di prestigio. Per ora lavorativamente parlando posso dirti di trovarmi bene con le persone che mi stanno vicine. Io e i miei produttori ci siamo trovati prima di tutto da un punto di vista umano, poi anche musicalmente.

Secondo me il produttore è un po’ come lo psicologo: bisogna individuare quello giusto, quello che ti capisce umanamente seguendo il giusto metodo di lavoro. Ognuno ha un diverso approccio: c’è il produttore che riesce a valorizzare l’artista, altri invece pensano prima a loro che all’artista; ci sono persone con cui poter costruire un percorso, altre si rendono disponibili solo per prestazioni occasionali. La cosa fondamentale, secondo me, è che si venga a creare un rapporto di confidenza tra produttore e artista: il produttore deve sapere cosa l’artista vuole e l’artista, dal canto suo, deve cercare di agevolare il lavoro del produttore. Quando si condivide una visione comune allora il tutto diventa un piacere.

Puoi svelarci qualcosa in merito a prossime uscite o progetti futuri?

Sto lavorando all’album che ho sempre sognato di fare: un concept album complesso e organico che racconti una storia; non voglio realizzare un semplice album tematico. Non so di preciso quando uscirà però esiste. Questo è il piccolo spoiler che ti posso svelare.

Total look John Richmond
Total look John Richmond


Credits

Photographer Luigi Angelico

Stylist Antonio Votta

Make Up Artist Paola Valerini

Press Office Astarte Agency

Management Humble

Location: A’Riccione Terrazza 12 – Brian & Barry Building

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