ALICE NELLA CITTÀ PRESENTA CLOROFILLA: UNA STORIA DI METAMORFOSI E ACCETTAZIONE  

Metamorfosi, libro I, vv. 490-559. La splendida ninfa Dafne fugge senza sosta da Apollo, innamorato di lei e pronto a rincorrerla in eterno pur di averla. La giovane, dopo esser stata quasi catturata dal dio, implora il padre Peneo affinché possa venire in suo soccorso. La richiesta d’aiuto viene ascoltata e la bella ninfa si trasforma immediatamente in una pianta di alloro, salvandosi così dal bramoso Apollo.

Il mito con protagonista Dafne è solo uno tra i molti raccolti nelle Metamorfosi, il capolavoro per eccellenza di Ovidio. L’opera unisce racconti con personaggi differenti, ma avvicinati da un punto in comune: il fatto di andare incontro a una trasformazione, a una metamorfosi appunto, assumendo una natura diversa rispetto alle sembianze originali. E proprio questo mito, celebrato in letteratura e scolpito nel marmo da Antonio Canova, è la fonte di ispirazione che ha portato Ivana Gloria alla realizzazione di un film: Clorofilla.

Il film Clorofilla è in concorso nella sezione Panorama Italia

Alice nella Città è la sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma dedicata ai giovani. Presentata a Roma nella sezione Panorama Italia – Concorso, l’opera prima della regista è stata prodotta da Albedo Production di Cinzia Salvioli e da DO Consulting &Production di Daniele Orazi. Marco Borromei, sceneggiatore del film, reincarna il personaggio ovidiano di Dafne nella giovane protagonista Maia (Sarah Short) che, a seguito di un incidente nel bosco all’età di 12 anni, va incontro a una misteriosa metamorfosi. I suoi capelli si tingono di verde, tra le ciocche iniziano a sbocciare fiori e, aspetto più importante, il sangue nelle sue vene si trasforma in clorofilla.

Il film di Ivana Gloria, interamente ambientato in Sardegna, mostra la metamorfosi della protagonista, destinata a diventare lei stessa parte della natura. I riflettori sono puntati sul cammino di crescita della giovane, segnato da ineluttabili difficoltà, alla ricerca continua della felicità. Altra tematica forte rappresentata in Clorofilla è l’accettazione di sé. Nel caso di Maia, infatti, la ragazza deve via via accettare il distacco dalla sua originale crisalide umana per abbandonarsi a un abbraccio totalizzante con la natura (di cui alla fine lei stessa diventerà parte).  

I ruoli opposti di Teo e Arturo nel film

Maia vive un intenso conflitto interiore, divisa tra due mondi: quello umano, a cui è sempre appartenuta, e quello vegetale, verso cui si sente insistentemente attirata tanto da diventarne poi parte integrante. La protagonista riuscirà ad affrontare questo momento di crescita, complesso e singolare, grazie all’amicizia con un ragazzo: Teo (Michele Ragno). Poco più grande di Maia, il giovane vive da solo in un casale, prendendosi cura di piante e fiori con cui realizza profumi insoliti.

Altro personaggio degno di nota è Arturo (Domenico De Meo), fratello di Teo. I due ragazzi, pur essendo estremamente diversi, sono legati da un profondo affetto. Arturo, giovane forte e affabile, in un primo momento è molto affascinato dalla bellezza misteriosa e delicata di Maia. Tuttavia, dopo aver scoperto la natura ibrida della ragazza, sarà costretto a mettere da parte il suo interesse per lei, sopraffatto dalla situazione.

La protagonista Maia.
Maia è protagonista di un viaggio verso l’accettazione di sé

Il messaggio del film Clorofilla

«Spero di aver dato vita a un racconto dallo sguardo femminile che pone l’attenzione su Maia, una ragazza che rifugge sé stessa, inconsapevole ma forte. Maia dovrà imparare a scavare dentro di sé per accettare la verità da cui si nasconde. Per consentire al pubblico di stringere un rapporto più vero con i personaggi e dare più credibilità alla storia, li ho immaginati immersi in una realtà simile a quella in cui viviamo tutti i giorni». Così ha affermato la regista Ivana Gloria riguardo la sua opera prima.

Il film Clorofilla, seppur con un approccio quasi fantasy, mette in scena tematiche di fondamentale importanza, soprattutto per ragazzi ancora giovani, alla continua ricerca della propria strada e identità. Maia, infatti, vive un momento di spaesamento, sentendosi diversa, una mosca bianca rispetto ai suoi coetanei che la circondano. E questa sensazione è la medesima sperimentata da molti ragazzi in fase di crescita, non ancora in grado di individuare il loro posto nel mondo.

Il tema dell’accettazione è sicuramente un altro punto focale della narrazione. Apprezzarsi per quello che si è e capirsi fino in fondo è un cammino lungo, tortuoso in alcuni casi. Il film vuole dimostrare come, nonostante i numerosi ostacoli che si potranno incontrare durante il tragitto, varrà sempre la pena tagliare il traguardo finale. Un traguardo fatto di felicità e soddisfazione, indispensabili per vivere meglio con gli altri, ma soprattutto con sé stessi.

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