Tra timidezza e successo, il racconto di Clotilde Esposito

Clotilde Esposito

Timidezza: dal verbo latino timère, avere paura.

Timidezza e paura, dove quest’ultima è spesso la causa della prima; la paura di qualcosa che non si conosce, di non sapere cosa fare o di entrambe le cose insieme. Timidezza da non confondere con la riservatezza, perché se una persona riservata non ama raccontare le cose che la riguardano in giro, probabilmente una persona timida potrebbe volerlo fare, ma ha paura di uscirsene con una brutta figura.

Conosce bene quella condizione dell’anima Clotilde Esposito, giovanissima attrice campana, tra le più amate della fiction Mare Fuori, grande successo Rai che si può riguardare in ogni momento su RaiPlay. Nata a Castellamare di Stabia nel 1997, «sono stata una figlia unica timidissima e introversa senza avere mai il sogno di fare l’attrice», ci racconta. «Da bambina, però, partecipavo, come tutti i bambini di quell’età, alle recite scolastiche e mi piaceva farlo, tanto che mia madre, quando avevo 12 anni, decise di iscrivermi a un corso di teatro per farmi interagire con tutti gli altri. Anno dopo anno, mentre continuavo a studiare – avevo nel frattempo finito il liceo – mi innamorai di quella professione e alternavo lo studio ai provini per la tv».

Clotilde Esposito e il teatro: «Una scuola di vita che ha forgiato la mia personalità»

Un “gioco” nel vero senso italiano del termine, a differenza dei rispettivi inglese (play) e francese (jouer) che oltre “giocare”, significano “recitare”.

Che è poi quello che iniziò a fare Clotilde, principalmente a teatro «una scuola di vita che ha forgiato la mia personalità. Resto introversa, questo è vero, ma tutto ciò che è timidezza è andato via. In quel periodo, mi ero iscritta a Giurisprudenza, senza mai abbandonare i set che frequentavo in maniera costante».

Il cinema stava diventando così, a tutti gli effetti, un lavoro e da ragazza “inquadrata e razionale” – come si definisce lei – non poteva di certo non terminare gli studi. Ecco, quindi, il conseguimento della laurea nel 2022 fino al provino – “quel provino” – che le ha cambiato per sempre la vita. «Conoscevo la casting director Marita Delia che mi parlava da tempo di un progetto che avrebbe avuto come protagonisti un gruppo di attori nei panni di giovani detenuti in un carcere napoletano. Non sapevo ancora si sarebbe chiamato Mare Fuori, come non sapevo nulla del progetto in generale, al di là di queste pochissime informazioni. Decisi di tentare il provino e da marzo di quell’anno non ne seppi più nulla. All’improvviso, a giugno, mi chiamarono per dirmi che mi avevano presa. Iniziai a fare dei salti di gioia perché non ci credevo».

Clotilde Esposito a proposito del suo personaggio in Mare Fuori: «Mi sono molto affezionata a Silvia che è così diversa da me. Vorrei consigliarle di costruirsi un futuro su basi solide e non soltanto su sogni impossibili da realizzare»

Da allora, di Mare Fuori sono state mandate in onda ben quattro stagioni, seguitissime da milioni di telespettatori, e la quinta hanno iniziata a girarla da pochissimo. «È stato ed è un progetto incredibile che mi ha insegnato e dato tantissimo. Con tutti gli altri colleghi, alcuni dei quali sono diventati degli amici, abbiamo fatto, e continuiamo a fare, un grande lavoro di squadra. Secondo me questa è una delle regole per far riuscire bene una cosa, un progetto – in questo caso una fiction».

Clotilde interpreta Silvia, «una ragazza poco furba, ingenua e sfortunata, nata in una famiglia che non le ha dato gli insegnamenti giusti. Il padre è stato sempre assente nella sua vita e la madre, da sola, ha dovuto portare avanti una famiglia, o comunque, quello che restava, tra mille sacrifici e rinunce. Mi sono molto affezionata a lei che è così diversa da me. Vorrei consigliarle di svegliarsi, di costruirsi un futuro su basi solide e non soltanto su sogni impossibili da realizzare».

Il successo, arrivato da giovanissima, le ha cambiato la vita ma non gliel’ha stravolta. Si è spostata a vivere a Napoli in una zona top secret, per non avere i fan sotto la finestra. In tanti sono rimasti colpiti dalla sua bellezza, oltre che dalla sua bravura; in tantissimi la amano, soprattutto professionalmente, ma lei non si è montata la testa. «Ci vuole forza mentale per restare con i piedi per terra – dice – gestire la popolarità è un processo che ha richiesto del tempo per accettarlo e metabolizzarlo». La bellezza ha aiutato, «ma di certo non basta. Ho sempre avuto un brutto rapporto con la mia estetica e il mio corpo, poi però le cose sono cambiate crescendo. Oggi mi curo il giusto, vado in palestra e seguo una alimentazione adatta al mio fisico».

Dress Patrizia Pepe
Dress Patrizia Pepe

«Grazie al mio lavoro posso dare il buon esempio e far capire alle persone quanto sia importante rispettare l’ambiente e prendersene cura»

Mangiare significa consumare e produrre, pertanto, rifiuti.

«Negli ultimi anni sento molto vicina poi la cura e il rispetto per l’ambiente. Sebbene una come me sia un puntino minuscolo nell’universo, e mi senta impotente in tal senso, penso sempre che si possa fare qualcosa. Per questo, nel mio quotidiano utilizzo ma non spreco; dal dentifricio all’acqua quando mi lavo i denti fino alla plastica, che cerco di evitare ogni volta che è possibile. Grazie al mio lavoro – aggiunge – posso dare il buon esempio e far capire alle persone quanto sia importante rispettare l’ambiente e prendersene cura».

Oggi Clotilde è richiestissima – «Ci vuole una grande forza mentale per restare con i piedi per terra e bisogna saper accettare anche i “no” quando arrivano, perché ti fortificano e ti fanno crescere» – ma resta una straordinaria ragazza della porta accanto. Se la timidezza è una condizione della sua anima, la stessa è una dimensione che si apre a volte alla solitudine «con cui – tiene a precisare – ho un rapporto stupendo. Sono sempre in mezzo alla gente, ma nel mio privato mi piace ritagliarmi uno spazio tutto per me dove ricaricarmi e ricominciare, ed è bellissimo».

Credits

Photographer: Erica Fava

Stylist: Stefania Sciortino

Make-up: Revlon

Hair: Revlon Professional

Post production: Angela Arena

Photographer assistants: Carolina Smolec, Sara Meconi

Stylist assistants: Chiara Carrubba, Aurora Mauti

Location: The Rome Edition

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