In cover FABIO GIAMPIETRO, Metamorphosis – The Eye
Stiamo assistendo nel concreto agli effetti di una vera transizione digitale che si riflette in maniera rapida e decisiva su tutti i settori del nostro universo, a cui attribuiamo un valore, dal mondo dell’arte ai beni di lusso. Metaverso e NFT sono i temi che hanno monopolizzato il dibattito culturale dell’era post pandemica o inter-pandemica – visto che ci siamo ancora dentro – rivoluzionando definitivamente gli equilibri del collezionismo e del rapporto tra gli stakeholder del mondo dell’arte, complice la vendita della casa d’aste Christie’s di un’opera di Beeple “Everydays: the first 5000 days” per 69,3 milioni di dollari nel Marzo 2021, stabilendo un record assoluto per un’opera d’arte digitale e rendendo Mike Winkelmann (vero nome di Beeple) il terzo artista vivente più costoso mai andato all’asta.
Siamo nell’era dell’arte NFT – non fungible token – che certifica proprietà e autenticità di un’opera scritta su Blockchain.
La prima esposizione di arte collettiva NFT in Italia viene ospitata dal Museo della Permanente di Milano (aperta al pubblico fino al 6 febbraio 2022), da sempre adibito all’arte tradizionale, grazie all’ambizioso progetto curato da DART (Dynamic Art Museum) ideato da Piergiulio Lanza e realizzato insieme all’Arch. Riccardo Manfrin che hanno permesso la creazione del primo catalogo di criptoarte al mondo, facendola entrare nel circuito ufficiale della storia dell’arte.
Alotta Money – MarieAntoniette Billelis – You inspired me
La mostra 2121
La mostra, intitolata “2121” è stata creata grazie alla collaborazione di WRONG THEORY e di Alessandro Brunello (Co-Founder & Co-CEO dell’ExchangeBibipom.com), Alan Tonetti (Founder & CEO di TaoDust) e Serena Tabacchi, curatrice della collezione «Dystopian Vision» e direttrice del MoCDA, Museum of Contemporary Digital Art. .
L’esposizione prende vita in un percorso espositivo basato sull’interazione tra essere umano e opera digitale che in alcuni casi si tratta di una digitalizzazione dell’opera fisica. La mostra vede i principali esponenti del movimento Blue Chip (artisti già affermati nel settore degli NFT) e OG (acronimo per Old Guy, utilizzato per identificare i pionieri del campo degli NFT).
Una Tratto importante della Crypto Art, è che spesso gli artisti stessi si dedicano al collezionismo di opere NFT.
Una corrente che vede gli artisti connessi a livello globale alla continua ricerca di nuove sperimentazioni creative da condividere e collezionare.
Gli artisti in esposizione presso la mostra 2121 curata da DART
Tra gli artisti italiani Federico Clapis, Alessandro Bavari, Alessio De Vecchi, Andrea Chiampo, Mattia Giordano; Fabio Giampietro, Giovanni Motta, Davide Petraroli, Annibale Siconolfi, Andrea Bonaceto. E ancora tra i più acclamati e conosciuti artisti a livello mondiale: Aeforia, Lucas Aguirre, Alotta Money; Alpha Centauri Kid, Alessandro Bavari, Bakaarts, Billelis, Bored Ape Yacht Club, Gary Cartlidge, Coldie, Crypto Punks, Etienne Crauss, Mattia Cuttini, Dangiuz; Diewiththemostlikes, Donnoh, Dotpigeon, Jesse Draxler, Jan Hakon Erichsen, Eskalator, Frenetik Void Giant Swan, Mattia Giordano, Gmunk, Raf Grasseetti; Grebenshyo, Hackatao, Nate Hill, Janne, Jarvin, Trevor Jones; Matt Kane, Raphael Lacoste, Lushsux, Tim Maxwell, Neurocolor, Rare Pepe, Oveck Reyes, Robness, Sinclair, Six N. Five, Skygolpe, Fabiano Speziari, Thomas Strokes Iii, Toomuchlag; Pindar Van Arman, Vexx, Jonathan Wolfe, Xcopy, Xsullo, Ondrej Zunka, Sarah Zucke.
Fabio Giampietro – Kolomna Federico Clapis – Babydrone in space
Piattaforme NFT e smart contract
I market place più noti dove è possibile introdursi nel mercato d’arte degli NFT e sono SuperRare, OpenSea, CryptoPunks, Nonfingible. Il valore delle opere acquistate sale molto più rapidamente rispetto al mercato tradizionale e – udite udite – per la prima volta gli artisti, all’interno di queste piattaforme, concludono le loro vendite ai collezionisti attraverso smart contract che vanno a stipulare in maniera assolutamente autonoma, andando a sostituire l’intermediario: una vera rivoluzione dal punto di vista dell’indipendenza dell’artista. Inoltre, a ogni suo passaggio di mano dopo la prima vendita, l’artista continua a percepire una percentuale, un diritto d’autore che vale per l’eternità.
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