La vita sopra e sotto le coperte (senza tabù) nella serie tv Zorras

Zorras è la nuova serie televisiva spagnola del genere fiction scritta da Estíbaliz Burgaleta e Flora González Villanueva. Diretta da Aritz Moreno e Ana Vázque, la serie è stata prodotta da Morena Films ed è basata sulla fortunata trilogia di romanzi Zorras, Malas e Libres di Noemí Casquet.

La serie tv spagnola Zorras si ispira ai romanzi di Noemi Casquet

La battaglia sex positive di Noemí Casquet

Noemí Casquet è una giornalista e scrittrice spagnola da sempre impegnata nella promozione di una visione positiva e sana del sesso. È specializzata in tematiche che comprendono il sesso, l’antropologia sessuale, il femminismo, le relazioni affettive, la comunità LGBTQI+ e la lotta sociale. Casquet è attualmente direttrice di Santa Mandanga. Si tratta della prima piattaforma digitale di educazione sessuale e affettiva per maggiorenni.

La questione della sessualità è stata storicamente (e rimane) un tema problematico in molte società, compresa la nostra. Questo problema persiste soprattutto nel contesto dell’istruzione e in particolar modo in quello italiano. È infatti in corso un lungo dibattito pubblico sull’assenza dai programmi scolastici di un corso che educhi i giovani all’affettività e alla sessualità. Recentemente si è iniziata a manifestare una maggiore sensibilità su questo tema, certo, ma nei fatti la questione della sessualità rimane in secondo piano rispetto all’approccio educativo predominante. Ed è proprio con questa consapevolezza di fondo che entra in scena la serie tv Zorras.

Meet il “club de las Zorras”

Il primo capitolo della trilogia ha debuttato su Atresplayer il 16 luglio 2023. Atresplayer è il canale streaming della più importante società televisiva, cinematografica, radiofonica e di Internet della Spagna, Atresmedia. Atresplayer fornisce oggi un servizio competitivo rispetto a piattaforme come Netflix, Prime e YouTube.

Gli otto episodi da trenta minuti ciascuno seguono le vite di tre giovani donne: Alicia, Diana ed Emily. Interpretate da Andrea Ros, Tai Fati e Mirela Balić, le tre protagoniste non hanno apparentemente nulla in comune. Ognuna di loro proviene infatti da un contesto sociale diverso, con esperienze e personalità quasi opposte. Qualcosa in comune però ce l’hanno: lo stesso desiderio di divertirsi, di correre dei rischi, di liberarsi, di potenziare se stesse e di provare tutto. Per farlo, fondano el club de las zorras, con un obiettivo chiaro: soddisfare tutte le loro fantasie sessuali.

Insieme alle protagoniste, fanno parte del cast della fiction anche Pilar Castro, Nico Romero, Iacopo Ricciotti, Laura Galán, Chelís Quinzá, Aida de la Cruz, Juan Vinuesa, Jesús Rubio, Marta Pons, Berner Maynés, Vicenta Ndongo e Miguel Canalejo. E Noemi Casquet, l’autrice della trilogia letteraria di successo.

Una scena della serie tv Zorras
Iacopo Ricciotti, Andrea Ros e Nico Romero in una scena della serie

Non è solo sesso: cosa ci insegna la serie tv Zorras

Zorras in spagnolo significa letteralmente “tr*ie”, probabilmente l’insulto più utilizzato oggi per denigrare una persona che si identifica con il genere femminile. L’utilizzo del termine rientra in particolare nella pratica dello slut shaming, spesso indirizzato a colei che si sente libera di esplorare il proprio piacere e più in generale i diversi campi dell’eros e della sessualità. Istituendo “il club delle tr*ie”, le protagoniste si riappropriano dello slur per liberarlo dall’accezione negativa che trascina con sé. Contemporaneamente, dichiarano che sì, sono donne e vogliono (e possono!) esplorare la sfera sessuale in tutte le sue pratiche e sfumature.

Esiste un risvolto importante, per lo più taciuto o sconosciuto, dell’essere una “zorra”. Attraverso la scoperta dei propri desideri nascosti e l’esplorazione di pratiche alternative, si sviluppa infatti anche un nuovo rapporto con se stessi. Raggiungere un livello di accettazione e amore per la propria persona è un viaggio che rende più semplice entrare in intimità anche con qualcun’altro. Non si tratta solo di sperimentare o di essere “eccentrici”. Si tratta di imparare a conoscersi.

Una scena della serie tv spagnola Zorras
Mirela Balic nei panni di Emily in una scena della serie

Più serie femminili e femministe per tuttə

La serie si inserisce in un filone di intrattenimento televisivo “femminile e femminista“, dove i focus primari sono il sesso e la normalizzazione della rappresentazione del piacere femminile. Questo tipo di contenuti è fondamentale oggi, in quanto contribuisce a liberarci dai tabù di stampo patriarcale e dal punto di vista maschilista dominante.

Altri esempi di contenuti che si sono mossi in questa direzione sono la serie spagnola Valeria, tratta dai romanzi di Elísabet Benavent e prodotta da Netflix. La serie polacca Sexify e la statunitense The Bold Type, originariamente lanciata su Freeform. Tornando un po’ più indietro nel tempo, pioniere in questo campo e game-changer culturali in Occidente sono state Desperate Housewives e Sex and the City.

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