Fashion Police in… Sanremo 2023, day 2

La verità è che, in questa edizione di Sanremo, il compito della polizia della moda è molto difficile. Gli stylist sono stati bravi, e ci sono pochi concorrenti o ospiti da soccorrere. Tuttavia gli interventi, anche nella seconda puntata, sono stati pochi ma mirati.

Shari

Quando doveva scegliere l’outfit devono averle chiesto se pitonato, tigrato, leopardato e lei ha detto solo “SÌ!”, sennò non si spiega. Lode di demerito per come con quell’abito, ovviamente, non sia riuscita a scendere le scale. Probabilmente non si ricordava, dopo solo 72 edizioni, che Sanremo ha una scalinata difficile.

Articolo 31

Alla polizia piange il cuore, ma la rappresentazione degli anni ‘90 è cambiata e gli outfit, per fortuna, con essa, eppure in questo caso i look sembravano un po’ gelataio.

Giorgia

Soporifera la canzone e anche la mise. Seppure sia firmata Dior, l’effetto su di lei è noia. La polizia della moda non è intervenuta perché si è addormentata.

Modà

Stanno ancora seduti sulle nuvole, il loro è un flashback del 2011, anche con gli stessi vestiti, solo che son sempre brutti. E loro stessi risultano un po’ obsoleti. Per capire come rispolverarsi, avrebbero dovuto dare un occhio all’esibizione – e alla canzone – di Paola & Chiara.

Menzione d’onore per…

Amadeus. Non si può non notare come vesta ancora Gai Mattiolo. Proprio come all’inizio, quando nessuno ti vuole vestire mentre ora certo, magari hai la fila, ma sei fedele. Decisione apprezzata, e si iniziano ad apprezzare le giacche perché sono scelte e volute, trash forse, ma diventano chic per il carattere dell’indossatore.

Nell’immagine in apertura, Paola & Chiara sul palco dell’Ariston (ph. by Lapresse)

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