FashRev_Mrkt, a Milano il mercato urbano dedicato alla moda sostenibile

La rilevanza, nella scena della moda contemporanea, di concetti quali ricicloupcycling, tracciabilità, circolarità delle materie prime e altre pratiche legate alla sostenibilità, è – per fortuna – un dato di fatto incontrovertibile, al centro dei discorsi di aziende, istituzioni, addetti ai lavori e consumatori. Affinché tali precetti non restino però intenzioni lodevoli o poco più, utili ai fini dei famigerato greenwashing ma ben poco funzionali a un reale cambiamento dello status quo che, nei decenni, ha reso il fashion uno degli ambiti più inquinanti in assoluto, è fondamentale che proprio il pubblico abbia la possibilità di conoscere in maniera approfondita determinate tematiche, di tastarne con mano processi, obiettivi, risultati.

Va esattamente in questa direzione FashRev_Mrkt, mercato urbano promosso da Fashion Revolution Italia che riunisce, in un unico spazio, quei brand che, attraverso le loro collezioni, si fanno portavoce dei valori e dei principi, etici e produttivi, perseguiti dalla ONG fondata da Orsola de Castro e Carry Sommers nel 2013, dopo la tragedia di Rana Plaza, in Bangladesh, nella quale morirono 1138 persone, tutte impiegate – o, per meglio dire, sfruttate – nel settore tessile.
A ospitarlo saranno gli spazi della Fondazione Sozzani, in via Tazzoli 3 (Milano), pronta ad accogliere i visitatori dalle 11 alle 19.30 di venerdì 21 e sabato 22 aprile.

Commentando l’iniziativa, la country coordinator e presidente di Fashion Revolution Italia, Marina Spadafora, sottolinea come la Fashion Revolution Week che si appresta a cominciare sia «speciale per noi, ricorre infatti nel decimo anniversario del crollo del Rana Plaza. A distanza di dieci anni ci siamo chiesti cosa è cambiato e, per trovare una risposta, con FashRev_Mrkt abbiamo voluto dare spazio a marchi positivi ed etici, nati per evitare che tragedie come quella possano ripetersi».

Marina Spadafora
Un ritratto di Marina Spadafora

I brand presenti e il programma del mercato urban di Fashion Revolution Italia

Il mercato sui generis organizzato dalla ONG rappresenta, dunque, la cornice ideale per il lavoro di una serie eterogenea di designer e label, selezionate col contributo della piattaforma Must Had e accomunate dalla consapevolezza del fatto che, nella moda odierna, non debba esserci spazio per ingiustize sociali, sprechi, uso di materiali o tecniche inquinanti e altre procedure che, oltre ad essere moralmente riprovevoli, attentano alla salute (sempre più compromessa) della Terra; tra di loro, EndeleaFarma 282, Cantoprimo, TMMT, W. Camice, Kechic, PECORANERA, SALAD, Sunvitale Studio, TOOLS, Vuschichè e Close the Loop, solo per fare qualche nome.

Fashion Revolution Italia
Fashion Revolution Italia

Durante la serata inaugurale della kermesse, giovedì 20 aprile, è prevista – alle 19 – la proiezione di un episodio di Junk, docuserie co-prodotta da Will e Sky Italia che racconta l’impatto (devastante) della cosiddetta fast fashion su ambiente e persone, concentrandosi proprio sulle storie e immagini di chi, quotidianamente, ne subisce gli effetti deleteri. A seguire, Marina Spadafora ricapitolerà i passi avanti compiuti dall’organizzazione che presiede negli ultimi due lustri e presenterà la campagna Good Clothes Fair Pay, un’iniziativa lanciata a livello comunitario nel 2022, per chiedere al Parlamento Europeo una legge a tutela del pagamento di stipendi dignitosi per tutti i lavoratori dell’industria dell’abbigliamento; perché, oggi più che mai, la salute del Pianeta passa anche e soprattutto da quella delle persone che lo abitano.

Fashion Revolution Italia

Nell’immagine in apertura, foto di una campagna promossa da Fashion Revolution Italia

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