gIANMARIA, un Mostro di bravura

Lo abbiamo conosciuto meglio a Sanremo 2023, lui e il suo Mostro: si intitola così, infatti, il brano che gIANMARIA ha portato alla 73esima edizione del Festival della canzone italiana, dove ha gareggiato tra i big dopo la vittoria nella finale di Sanremo Giovani (con la canzone La città che odi).
Classe 2002 e originario di Vicenza, Gianmaria Volpato (questo il nome completo dell’artista) è stato uno dei più giovani cantanti in gara sul palco dell’Ariston, anche se si è fatto conoscere un paio di anni fa con la sua partecipazione a X Factor 2021, grazie all’inedito I suicidi.

Gianmaria disco
Total look Valentino

Noi lo abbiamo incontrato proprio alla vigilia del Festival, ripercorrendo insieme tutti i suoi passi fino ad oggi, indagando un po’ anche il suo futuro che vedrà per prima cosa una nuova serie di live, sulla scia del successo del precedente tour estivo del cantautore veneto.

Come inizia il tuo percorso?

Ho iniziato a scrivere testi in prosa e poesie da piccolo, poi a quattordici anni ho registrato per scherzo a casa di un amico e mi sono innamorato del canto.

Ricordi la prima volta che ti sei esibito?

Il mio primo concerto è stato surreale, davanti a venti persone nel cortile di una polpetteria. Ho cantato per cinque minuti.

“A Sanremo Giovani ero andato in confusione con le prove e non mi sentivo molto sicuro, poi sul palco mi sono lasciato andare ed è finita bene”

Cosa puoi raccontarci dell’esperienza di Sanremo Giovani?

Non pensavo di vincere, ero andato in confusione con le prove e non mi sentivo molto sicuro. Poi, quando sono salito sul palco, mi sono lasciato andare ed è finita bene!

Come ti senti oggi rispetto al periodo di X Factor?

Ho più chiare le dinamiche della tv e soprattutto la cosa più importante, essere me stesso. Ciò che traspare più di tutto è proprio il tuo modo di essere. L’ansia da prestazione non cambia, sarà sempre come la prima volta.

Cosa ti aspetti dal Festival invece?

Mi aspetto di svolgere questo percorso al meglio delle mie possibilità, di divertirmi e di mettere giù una base importante per la mia carriera. La canzone che presento l’ho scritta io; molto intima e meno vicina al mood sanremese, ma con un bel potenziale.

La canzone vincitrice di Sanremo Giovani parlava di dipendenza affettiva…

Ho vissuto questo tipo di dipendenza in prima persona, l’esperienza è stata tosta ma ne parlo in modo risoluto perché sono riuscito ad uscirne, seppur con difficoltà. Il ritornello è proprio un grido all’indipendenza.

Come si riconosce questa dipendenza?

Non esiste una regola. Io me ne sono accorto perché non riuscivo a staccarmi da questa persona.

Il testo a cui sei più affezionato?

Fallirò, che ha dato il titolo al mio primo progetto. 

Se non avessi intrapreso questo percorso dove saresti oggi?

Forse lavorerei con i miei, nella ristorazione. Oppure farei qualcosa sempre in ambito artistico.

“Il talento è avere dei contenuti e saperli interpretare”

Che musica ascolti nel quotidiano?

Da due anni a questa parte solo rock, David Bowie, The National, in generale il rock americano. Tra gli italiani gli Afterhours o i Verdena. La mia playlist musicale va molto a periodi.

Come hai gestito il successo sui social?

Ho un rapporto molto stretto con i fan, quasi di amicizia. Sento le mie fan base, abbiamo gruppi su Telegram in cui parliamo attivamente. Mi sento come loro. La sfera della popolarità mi interessa meno, però fa parte della cosa. Più gente mi ferma per strada, più significa che sto lavorando bene.
Il talento è avere dei contenuti e saperli interpretare. Una persona che ha contenuti ha un talento.

Come gestisci le critiche?

Non mi sono mai sentito ferito da una critica, è giusto che ci siano.

Che progetti hai per i prossimi mesi?

Ho tutto in testa, dopo Sanremo partirà un tour molto lungo e non vedo l’ora. Poi altri progetti extra-musica, posso solo dire che sono a metà tra cinema ed arte. Nel lungo periodo, invece, vedo un futuro solo in campo musicale e voglio lavorarci tanto, affinché duri il più a lungo possibile.

gIANMARIA for MANINTOWN: backstage + videointervista

Credits

Talent gIANMARIA

Editor in Chief Federico Poletti

Text Massimiliano Benetazzo

Photographer Ragazzi Nei Paraggi – William Frank & Guido Pancotti

Stylist Silvia Ortombina | Tiny Idols

Wardrobe Coordinator Fabiana Vardaro

Assistants Ana María Najarro, Mattia Boccato, Rachele Bonazzo

Production Alessia Caliendo

Alessia Caliendo’s assistants Sara Passaretti, Clementina Anzivino

Videomaker Vincenzo Traettino

Grooming Leon Gorman @Blend Management 

Set assistant Irene Barcarolo

Catering Il Piccolo Lab Milano

Special thanks to Nilufar Gallery e Finemateria

Nell’immagine in apertura, gIANMARIA indossa total look Valentino

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