‘Gol-gotha // and other bad things’, la mostra di Francesco Buonfino invita al pensiero individuale

Il Golgotha, meglio conosciuto come Calvario, è il luogo dove, secondo la narrazione dei vangeli, salì Gesù per esservi crocifisso. Per l’artista Francesco Buonfino, artefice della mostra on show alla galleria Colla Super dal titolo Gol-gotha // and other bad things, rappresenta il sacrificio del ragionamento critico in favore della conformità a dogmi e riti. 

L’essere umano è da sempre legato alla fede, ed è così che secondo lui chiesa e stadio diventano il palcoscenico di uno spettacolo di credenze, l’espressione di una passione radicata che alimenta i cuori dei seguaci plasmandoli in dedizione e lealtà incontrollata. La metafora sottolinea l’arduo e straziante calvario patito da coloro che osano mettere in discussione le norme stabilite, che sfidano lo status quo e cercano una comprensione più profonda di ciò che li circonda. L’esposizione milanese è dunque un invito ad abbracciare il pensiero indipendente e un apprezzamento più sfumato del mondo, alleggerito dai confini della distrazione di massa. Oltre a 14 stampe, saranno presentati degli NFT d’impatto e “fastidiosi”, da cui la dicitura “And other bad things”.

Nato a Benevento nel 1989, Buonfino è un illustratore freelance, pittore e co-founder di Colla Super. Un artista versatile, che spazia dalla pittura acrilica alla customizzazione di oggetti e capi di abbigliamento, fino ad arrivare alla digital art.
MANINTOWN l’ha intervistato proprio alla vigilia del vernissage, che si terrà presso lo spazio Colla Super di Via Pietro Crespi 13, a Milano.

“È quasi come una sfida all’essere umano ‘vuoto’, che ha bisogno di essere riempito da passioni e credenze”

Cosa dobbiamo aspettarci dalla mostra?

Vorrei che, all’interno della galleria Colla Super, le persone possano entrare in questa rappresentazione del campo da gioco, percorrendo le tappe della Via Crucis. Ci saranno 14 tavole, al centro del campo vi sarà una scultura in cemento che rappresenta una palla da calcio. Sul muro in fondo, vedremo Gesù vestito da portiere, come se parasse i colpi che riceviamo nella vita, un invito al pensiero individuale, al di fuori dei dogmi canonici. Un’immagine che va dunque a rappresentare i colpi che pariamo quando cerchiamo di uscire dai binari, il mio progetto in questo senso ne è un esempio.

Il tuo progetto mira a mettere in discussione i dogmi prestabiliti, appunto, quali sono secondo te?

Per dogmi prestabiliti intendo ovviamente un pensiero a cui noi tutti ci siamo magari approcciati, quindi un’educazione cattolico-cristiana, della quale comunque siamo per paradosso figli. Siamo nel 2023, ma dobbiamo ancora accettare tante cose, come ad esempio l’omosessualità; ci si deve porre il problema e operare per sensibilizzare gli altri su questioni deo genere, bisogna ancora fare tanta fatica.

“L’invito è quello di non farsi manipolare e avere un proprio punto di vista su ciò che ci circonda, ragionando da soli, non con la testa degli altri”

Chiesa e stadio, entrambi palcoscenico di credenze, com’è nato questo binomio?

Questo binomio nasce innanzitutto guardandomi intorno, notando ad esempio il mio portinaio, un tifoso ultrà cattolico. Andando a scavare nella cultura media, si evince come oggi ci si interessi al calcio e a tutto ciò che crea una fede. Mio nonno era una persona di chiesa, mi ha sempre detto che l’uomo ha bisogno di credere. Ed è quasi come una sfida all’essere umano “vuoto”, che ha bisogno di essere riempito da passioni e credenze, che non si informa e si fa coinvolgere e plasmare da tali realtà.
Ho cercato di mettere tutto insieme e il binomio, ovviamente, nasce dal gioco di parole gol-gotha. La traduzione letterale di Golgotha, in italiano, è calvario, perché la Via Crucis non è altro che questo, quindi il riferimento è al calvario che tutti noi attraversiamo andando oltre le regole, un uomo “comune” non si pone simili problemi.

Come dicevi prima, l’uomo ha bisogno di credere in qualcosa, pensi che ciò possa essere sinonimo di debolezza o di mancanza di profondità?

Penso sia sinonimo di entrambe le cose, anche se in realtà si tratta forse più di un fenomeno di disinformazione, i canali di informativi vengono manipolati e ci arriveranno sempre notizie poco veritiere. Siamo abbastanza condizionati nel nostro modo di pensare, perciò l’invito è proprio quello di non farsi manipolare da queste fedi e avere un proprio punto di vista su ciò che ci circonda, ragionando da soli, non con la testa degli altri.

Nell’immagine in apertura, la locandina della mostra di Francesco Buonfino Gol-gotha // and other bad things

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