IRAQ: UNA FERITA APERTA

CASA EMERGENCY e La Triennale di Milano, ospitano la mostra, Iraq: una ferita aperta, il racconto dell’orrore di Mosul, documentato da Giles Duley, la prima fino al 23 novembre; la seconda, con un estratto, fino al 12/11.

Il fotografo inglese, nel febbraio 2017, ha visitato l’ospedale di EMERGENCY a Erbil, per mostrare al mondo la più grande battaglia urbana dopo la Seconda Guerra Mondiale. L’occupazione della città da parte dell’ISIS e la controffensiva irachena hanno generato una violenza inaudita, che ha visto soccombere 40mila esseri umani e costretto più di 700mila persone a evacuare. Questo l’orrore che Duley ha raccontato con il suo obbiettivo. Una guerra vista da vicino, con gli occhi di chi la vive e attraverso quelli di chi la documenta. Dopo aver lavorato per anni come fotografo di moda e musica, Giles Duley ha iniziato a viaggiare per documentare le storie delle vittime di guerra in tutto il mondo arrivando, nel 2011, a perdere entrambe le gambe e il braccio sinistro in un’esplosione in Afghanistan. Nonostante ciò, ha sempre cercato di trovare un barlume di speranza da immortalare, come una risata o l’amore di una famiglia. Qualcosa a cui valesse ancora la pena restare aggrappati, per mantenere viva la speranza. A Mosul, però, questo barlume è stato impossibile da trovare. Bambini mutilati, famiglie distrutte, un ragazzo paralizzato da un proiettile di un cecchino. Perché mostrare tanto dolore? «Credo che la fotografia richieda una grande responsabilità. Nel momento in cui prendo tra le mani la fotocamera, per raccontare la storia di una persona, mi chiedo: Perché lo sto facendo?» spiega Duley. La risposta arriva dalla madre di un bambino di 12 anni, ricoverato nell’ospedale di EMERGENCY, che ha perso entrambe le gambe e gran parte della mano destra. «Quando un bambino è così tragicamente ferito, il mondo intero deve vederlo». Duley non si limita a suggerire l’idea di guerra, ma la documenta, nella consapevolezza di quanto sia necessario vedere per comprendere. «La fotografia perde di significato se non faccio tutto il possibile, affinché il mondo veda quello che i miei occhi hanno visto. Questo è il mio dovere». L’immagine scattata come testimonianza, nel mostrare e nel trasmettere un senso di dovere, perché le cose, senza alcun compromesso possibile, devono cambiare.

 

CASA EMERGENCY                                                                                              Triennale di Milano
Via Santa Croce 19, Milano                                                                                      Via Alemagna 6, Milano
28/10 -6/11 | 14/11 – 23/11                                                                                        24/10 – 12/11
Lunedì – Domenica 10:00 – 19:00                                                                         Martedì – Domenica 10:30 – 20:30

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