Jonathan Anderson – Il valore dell’artigianalità

Forse non tutti sanno che, nel 1988 Enrique Loewe Lynch, membro di quarta generazione della famiglia LOEWE, ha fondato la fondazione omonima, per promuovere prima di tutto l’arte, ma anche programmi educativi, poesia, danza, design, artigianato, fotografia e architettura. Oggi, sotto la direzione della figlia Sheila Loewe, la fondazione ancora lavora nella stessa direzione. Nel 2015 la fondazione partecipa per la prima volta ad Art Basel Miami con Chance Encounters, un progetto curato dal direttore creativo di LOEWE, Jonathan Anderson nel negozio situato nel Miami Design District. La mostra ha abbracciato la bellezza dirompente dell’incontro casuale, la creazione di conversazioni inaspettate tra il lavoro di quattro importanti artisti britannici storici e contemporanei: Anthea Hamilton, Paul Nash, Lucie Rie e Rose Wylie. Mentre durante PHotoEspaña 2016, la fondazione ha organizzato anche una mostra sul lavoro di Lucia Moholy, una delle pioniere della fotografia modernista. Nel 2016 la Fondazione lancia il LOEWE Craft Prize, un premio internazionale per l’eccellenza nei mestieri che mostrano ambizione artistica e innovazione. Il premio si propone di dare un riconoscimento internazionale a coloro che saranno in grado di produrre opere eccezionali che resteranno nella memoria. Finalmente una casa di moda ha deciso di spostare l’attenzione della sua ricerca culturale sulle esplorazioni artigianali, lasciando un territorio non sempre confacente come l’arte contemporanea. Abbiamo incontrato il direttore creativo Jonathan Anderson per farci raccontare più approfonditamente il perché di questa decisione.

Perché hai scelto l’artigianato come focus di questo nuovo premio?
Come casa di lusso, anche noi siamo artigiani nel senso più puro del termine. Quindi ha senso che Loewe riconosca i migliori artigiani nei loro campi. L’artigianalità è l’essenza della Loewe.

Qual è la correlazione tra questa scelta e il corso che Loewe sta prendendo?
Vedo Loewe come una realtà con un paesaggio culturale più ampio rispetto a un semplice marchio di moda. Non è solo l’abbigliamento, è arte, artigianato e collaborazione con diversi artisti. Loewe ha gli artigiani più sorprendenti e un patrimonio meraviglioso. Senza di loro, non avremmo mai potuto realizzare le borse stupefacenti che stiamo producendo.

Ora parliamo di futuro, in che direzione sta andando il design?
La moda è sempre un punto di riferimento per la cultura, credo che non si tratti solo di questo però, si tratta di come vive la gente al giorno d’oggi. Per me, si parla di vendere una esperienza alle persone, penso che vogliano sentirsi coinvolti nel processo, devono imparare o vedere qualcosa.

Come si fa a gestire l’innovazione e la tradizione allo stesso tempo nell’artigianato?
L’artigianato è immensamente importante per me come fonte di ispirazione. Ho voluto creare una piattaforma per mettere in evidenza quei manufatti che sono progettati e realizzati a mano, da parte di persone che lavorano in silenzio e spesso sottovalutate. In realtà, non c’è niente di più difficile che trovare un modo per rendere un oggetto che ha una formula propria e parla però la lingua del produttore, creando così un dialogo che prima non esisteva.

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