Linificio e Canapificio Nazionale, 150 anni di amore per le fibre naturali (e sostenibili)

Quest’anno il Linificio e Canapificio Nazionale, leader mondiale nella produzione – tra le più sostenibili in assoluto – dei filati di lino e canapa, festeggia un traguardo di grande rilievo. In occasione del suo 150esimo anniversario, infatti, l’azienda di Villa d’Almè, nel Bergamasco, apre le porte ai visitatori, invitandoli ad assistere alla mostra De Filo, che include opere inedite, diverse delle quali site specific, di importanti personalità dell’arte tessile e contemporanea.
L’inaugurazione, avvenuta lo scorso 20 maggio, ha dato la possibilità ai presenti di visitare anche gli spazi produttivi della prestigiosa realtà lombarda, fiore all’occhiello di quell’eccellenza tessile di cui può fregiarsi solo il Belpaese.  

La rassegna costituisce un’occasione unica per scoprire – o approfondire – la cultura del lino e le straordinarie peculiarità dell’industria tessile locale, proprio nell’anno in cui la città di Bergamo, insieme a quella di Brescia, è Capitale italiana della cultura.

mostra De Filo Bergamo
Locandina della mostra De Filo

Linificio e Canapificio Nazionale
L’allestimento dell’esposizione, negli spazi del Linificio e Canapificio Nazionale di Villa d’Almè

Storia e filosofia dell’azienda bergamasca

Dal 1873, il Linificio e Canapificio Nazionale, ormai un riferimento a livello internazionale nel settore tessile, porta avanti una storia di amore incondizionato per le fibre naturali, espresso attraverso un profondo rispetto per la tradizione che, tuttavia, va di pari passo con la spinta all’innovazione e la spiccata sensibilità culturale e ambientale dell’impresa. Da esattamente un secolo e mezzo, infatti, l’azienda mantiene viva – e più rilevante che mai – la sua produzione, esaltando un know-how unico in un’industria che pure può vantare eccellenze note in tutto il mondo. A distinguerla dai competitor è la volontà, perseguita negli anni, di continuare a promuovere la cultura del lino e il ritorno alla coltivazione di questa fibra sul territorio nostrano, sperimentandone in parallelo applicazioni green all’avanguardia, in ambiti non strettamente legati al tessile.

De Filo mostra
Spettro, Matteo Berra

De Filo Bergamo
Thūmós 4.0, Daniela Frongia

Sono diversi, in effetti, i progetti di tutela ambientale che hanno caratterizzato nel tempo la storia del Linificio e Canapificio Nazionale, dall’utilizzo di reti naturali per il packaging alimentare (il progetto – brevettato – L!NCREDIBLE®) alle azioni per la salvaguardia dei fondali marini, in collaborazione con Marevivo, dalle collaborazioni con l’industria automobilistica alle iniziative di compensazione per tutelare la biodiversità, senza contare le numerose attività culturali, educative e di valorizzazione del territorio.

La mostra celebrativa dei 150 anni di storia dell’impresa

Nel 2023, quest’eccellenza manifatturiera tricolore vive un’annata irripetibile, intensa, ricca di novità ed eventi dedicati all’azienda, ai suoi protagonisti, al territorio in cui opera fin dagli inizi.
Prima fra tutti, ovviamente, l’exhibition De Filo, allestita all’interno della sede di Villa d’Almè, in provincia di Bergamo. L’esposizione si configura come un omaggio all’industria tessile italiana e alle possibili declinazioni “eco” della stessa, indagate attraverso molteplici interpretazioni artsy, per stimolare inedite riflessioni su umanità, relazioni, natura e industria.
Negli ampi locali dello stabilimento sono raccolti i lavori di oltre venti artisti, nomi di spicco della scena artistica nazionale (e non solo): si spazia, in questo senso, dalle opere site specific di Kaori Miyayama, Matteo Berra e dello street artist Moneyless, pensate e realizzate appositamente per gli ambienti industriali del Linificio, agli artwork di nomi del calibro di Matthew Attard, Daniela Frongia, Eva e Franco Mattes, Federica Patera e Andrea Sbra Perego, Mimmo Totaro.

Le tante declinazioni artistiche del concetto di “filato”

Il nome della rassegna si fa così portatore di molteplici significati e contrasti esperienziali, che giocano con la nozione di “de-filarsi”, per nascondersi o, al contrario, distinguersi virtuosamente; e con quella di “filare”, nel senso di stringersi o espandersi, tessere per proteggere o connettere qualcosa.
De filo, dunque, è da intendere nell’accezione della preposizione latina, “in merito al” ma anche “sul” filo. L’obiettivo della mostra, in definitiva, è trasmettere messaggi legati al Linificio, alla sua storia, ai suoi luoghi, ai suoi prodotti senza pari, frutto di un sapiente mix di tecnologia, evoluzioni pioneristiche e innovazione nel segno della sostenibilità; per farlo, si affida alla visione sui generis degli artisti, ossia coloro che, storicamente, hanno dimostrato di saper leggere meglio – e prima – di altri l’esprit du temps, restituendolo in forme tanto inconsuete quanto gravide di significato.

De Filo mostre
Filare tra le nuvole, Kaori Miyayama

Nell’immagine in apertura, l’opera Thūmós 4.0, realizzata da Daniela Frongia per la mostra De Filo

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