La ricetta a base di design, arte e moda di Longchamp e studio högl borowski per la Milano Design Week

La Milano Design Week è stata il palcoscenico esclusivo per la collaborazione tra Longchamp e studio högl borowski. Nel cuore della città meneghina, presso il flagship store di via della Spiga, la Maison francese ha presentato al pubblico un’esposizione di lavori del duo di designer viennesi. «Per Longchamp è un’opportunità per mostrare come sia davvero impegnata nella moda, nel design e nell’arte, in modo completo», dichiara Sophie Delafontaine, Direttrice Creativa di Longchamp e terza generazione della famiglia Cassegrain, fondatrice dell’azienda. Occasione per questo progetto artistico è stata la riapertura del punto vendita di via della Spiga, trasformato sapientemente in una concept boutique che rimanda a un appartamento parigino; un ambiente caldo e accogliente, un luogo intimo in cui si respira creatività e spirito cosmopolita. 

Longchamp e studio högl borowski
Per la Milano Design Week, la collaborazione tra Longchamp e studio högl borowski

Longchamp e studio högl borowski tra artigianato, colore, storytelling e ispirazione culinaria

Presso lo store Longchamp del Quadrilatero dunque, ancora per qualche giorno, sarà possibile apprezzare le opere di Stefanie Högl e Matthias Borowski, due giovani designer con una forte impronta concettuale. La selezione rappresenta uno spaccato della loro estetica, che unisce da un lato l’attrazione di Matthias per la tecnologia, l’artigianato, le forme e le proporzioni; dall’altro il fascino di Stefanie per lo spazio, il colore, la materialità e lo storytelling. Tutti questi ingredienti (proprio come in una ricetta di cucina), si mescolano dando vita a pezzi unici, nei quali la relazione tra materialità e qualità sensoriali gioca un ruolo fondamentale. «Cominciamo con il materiale, facciamo molte prove, combinazioni, e chiediamo al materiale cosa voglia essere, che forma voglia assumere, che tipo di oggetto voglia diventare. Questo è il concept che ci ha permesso di creare la serie che vedete qui», dice Stefanie.

Principale fonte di ispirazione per i due è il cibo, con particolare attenzione al mondo dei dolci: «Ci ispiriamo alla cucina e al cibo, a tutti i tipi di materiali, perché vogliamo davvero lavorare con la materia. Per esempio, il bonbon (uno degli oggetti in mostra, ndr) ha una forma semplice, perché vogliamo che l’attenzione si concentri sul materiale stesso, in modo che possa parlare da solo. E questo è anche l’obiettivo che vogliamo raggiungere: che si guardi davvero il materiale e non lo si trascuri a causa della forma». Così spiega Matthias, e prosegue: «Per esempio, per lo specchio a ciambella (un altro dei pezzi esposti, ndr) abbiamo usato il poliuretano, un materiale molto comune che si usa anche nelle finestre, che se si mescola e si cuoce, cresce. Come in cucina, cresce come il pane, una torta o una ciambella, ed è questo che ci incuriosisce.» 

«Ci sono due modi per iniziare un progetto. Il primo consiste nel trovare il materiale che vorremmo scoprire ed esplorarne le caratteristiche e potenzialità; il secondo è quello di partire da un tipo di dolce, una torta che per noi è interessante, e poi cercare di tradurla trovando i materiali adatti per imitarla», aggiunge Högl.

Sophie Delafontaine e l’importanza di dialogare con l’arte

Appassionata d’arte, Sophie Delafontaine accoglie da sempre con entusiasmo le collaborazioni regolari del marchio con artisti contemporanei – così come già la sua famiglia aveva fatto prima di lei. «La collaborazione con artisti o designer è qualcosa che viene dal passato. Mia nonna iniziò nel 1970 quando chiese a un pittore di lavorare con la pelle. Fu la prima collaborazione tra la famiglia Cassegrain e gli artisti, quando ancora le Maison non collaboravano con il mondo dell’arte. Per me è il punto di partenza, la parte migliore del mio lavoro sta nell’ incontro con gli artisti», racconta la Direttrice Creativa.

E continua: «Cerchiamo di trovare molti modi diversi per collaborare con i creativi o i designer. Ovviamente, a volte collaboriamo nella creazione di prodotti, come ad esempio l’anno scorso quando abbiamo collaborato con Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari, ma mi piace anche presentare le opere d’arte. Lavorare con gli artisti è veramente una passione, è anche un modo per riflettere e ampliare le nostre conoscenze.»

Interni del flagship store Longchamp
Interni del flagship store Longchamp

Al flagship store Longchamp, un’esperienza immersiva tra arte e design

Grazie allo spirito curioso di Sophie Delafontaine e alla sua capacità di esplorare, sotto la sua direzione, Longchamp si è trasformata in una vera e propria Casa di Moda e sono nate le linee di prêt-à-porter, calzature e occhiali. Parlando della partnership artistica con studio högl borowski, presentata durante il re-opening della boutique del quadrilatero milanese, commenta: «Non siamo qui solo per fare prodotti ma siamo qui per creare emozioni». 

«Sono felice anche del fatto che abbiamo appena rinnovato il nostro negozio: per me deve essere un progetto unico. Siamo in un mondo molto globalizzato e molto spesso quando si va da New York a Parigi a Milano a Tokyo si trova esattamente la stessa architettura con lo stesso format. Per me è molto importante che ogni esperienza sia unica e usare l’arte e il design per creare qualcosa che non sia solo un’avventura commerciale, ma anche culturale e di ispirazione. E sono felice di dimostrarlo qui stasera», conclude Sophie Delafontaine. 

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