L’uomo nuovo di Zegna

Ho ricombinato l’artigianato di lusso e ridefinito costruzioni che liberano l’uomo pur mantenendo il carattere distintivo del marchio, con modelli tanto facili da indossare quanto originali e creativi. La chiave di tutto è la funzione“, afferma Alessandro Sartori, Direttore artistico di Zegna per raccontare la nuova visione della spring summer 2022.

In una collezione in cui nulla è come sembra, Alessandro Sartori ha dato ad ogni capo una o più vite possibili. Una camicia modulabile riesce a ridursi fino a due taglie, mentre i capi intercambiabili creano infinite possibilità di look.
Linee definite e forme impeccabili non sono sinonimo di rigidità, ma si traducono in un’assoluta libertà di movimento grazie a tagli studiati ad hoc e tessuti impalpabili, imbottiture ultralight dall’effetto visivo impercettibile e morbide pelli.
Una sorta di uniforme costituita da capi dalle forme simili e modulabili, con sfumature studiate per funzionare insieme.

I tessuti sono grandi protagonisti all’interno di questa collezione, forte d’importanti acquisizioni delle migliori aziende tessili del Made In Italy che ha consentito alla Maison di costituire un laboratorio d’eccellenza di filati di lusso, utilizzati su tagli e forme rivoluzionati, fino alla work jacket, reinventata nella sua essenza. Materiali morbidi accompagnano il corpo nei suoi movimenti, assecondando la sua struttura naturale: l’eleganza del capo, prezioso nei suoi tagli e ricercato nei tessuti, viene permeata da una connotazione comfort chic.
Un inno al pragmatismo del workwear estratto dallo streetwear anni 40, tanto caro ad Alessandro Sartori, a cui attinge per reinterpretare il cambiamento progressivo.
Il fitting è maschile ma queste forme sono state create per essere indossate anche dal corpo di una donna che può “scegliere” di comprarlo per sé, invece di rubarlo al guardaroba di lui.

Tagli vivo su sete imbottite, le stesse utilizzate per pantaloni, camicie e t-shirt: è lo sviluppo di un concept molto più grande che passa attraverso la costruzione dei capi di un guardaroba, ma si radica in una scelta di gusto, di uno stile di vita più etico, in cui lusso e manifattura di pregio coincidono nella creazione di pezzi importanti e no gender, destinati a durare nel tempo. L’evoluzione di un processo creativo già iniziato nelle stagioni precedenti, il cui fascino consiste proprio nell’assistere a questa trasformazione estetica e concettuale che Alessandro Sartori fotografa per la SS22 come (New)Set: un codice nuovo e fluido, per un uomo che ha messo in discussione certezze, abitudini, e che riprende contatto col mondo, ma in un a maniera completamente rinnovata, dinamica e libera.

Un non luogo per rappresentare la contaminazione di asfalto cittadino del mondo artificiale e il verde di un paesaggio naturale che l’uomo evoluto riesce a far convivere attraverso il progresso, che passa necessariamente da una nuova visione stilistica.
L’alta sartorialità affonda le sue radici in una nuova ricerca di materiali e costruzioni, per dar vita a degli outfit che si muovono dal formalwear al leisurewear, dall’indoor all’outdoor, in accordo con le nuove esigenze di oggi, seguendo un imprescindibile criterio di artigianalità concepito con estrema attenzione su ogni pezzo della collezione, accessori compresi.

Ogni capo ha un’anima che prende forma a seconda di chi li abita, frutto di uno studio approfondito, volto a liberarlo da definizioni o vincoli di utilizzo. Come il rivoluzionario coat in lana liquida (cinzata) creato in una sola taglia, capace di cadere a fisicità diverse allo stesso modo.
Tessuti innovativi concorrono a dare unicità ad ogni singolo pezzo, scelta mirata di uomo che compra poco e bene, capace di distinguersi per il suo stile inedito fatto di dettagli artigianali. Dall’effetto paper presente nelle camicie e nelle borse, alle sete imbottite, tecnica ripresa persino nelle scarpe imbottite di pelle sottilissima, canapa e twill di lino sovratinti, un leggerissimo, e irresistibile al tatto, misto lana Bielmonte che prende il suo nome dal primo paese dell’Oasi Zegna.




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