magnus. accidental artist

A quale progetto stai lavorando al momento?
Attualmente ho in via di definizione una personale a Bergen, per la fine dell’anno e anche a un’opera per Fleming Publications in relazione a un nuovo romanzo di James Bond, che uscirà l’anno prossimo.

Come vedi il futuro dell’arte nella moda?
L’arte e la moda hanno sempre avuto punti d’incontro. Penso che ciò sia visibile soprattutto quando i grandi marchi s’impegnano nella promozione dell’arte, come nel caso della Fondazione Prada, concetto che si estende anche nella cinematografica, come per Bar Luce, di Wes Anderson, oppure come nel caso della Fondazione Louis Vuitton. La correlazione è sempre stata forte, il mondo della moda ha una relazione d’amore con il mondo dell’arte e viceversa e questo legame si sta evolvendo in una direzione più distintiva. Ogni stagione vediamo che i progettisti rendono omaggio e/o affrontano le proprie visioni attraverso l’arte. Successivamente, sia la moda, sia le arti devono comunicare le proprie visioni agli intelletti dei loro pubblici. Credo che le arti miste e i mezzi misti creino una visione chiara del futuro comune dell’arte e della moda.

Che ruolo hanno i Social nella tua vita quotidiana? Come li usi?
Penso che siano molto importanti per far arrivare l’arte e i brand alle persone. A volte ne traggo anche le ispirazioni che stanno dietro le mie opere.

Dove lavori regolarmente?
Di solito nel mio studio di East London.

Com’è il tuo percorso creativo? Come comincia e come si sviluppa?
Di solito inizia con un viaggio in Italia. Ora che vivo a tempo pieno a Londra, ci vado per qualche mese in estate, esplorando e visitando ogni angolo e tutte le chiese che incontro per ispirarmi. Non solo l’Italia naturalmente, ma immagazzino anche suggestioni da mostre e musei in cui vado quando torno a Londra. Sono tutti stampati in un enorme mood board. Da lì inizia il percorso per ideare nuovi pezzi, dal bozzetto iniziale fino all’oggetto finito. Rifletto molto sui modelli digitali, anche se il pezzo finale è un oggetto o una pittura 3D, ho bisogno di vedere come funziona sullo schermo, prima che sia realizzato. Nel caso dei quadri più vecchi, spesso hanno bisogno di un restauro digitale, dove si desidera mantenere qualcosa di originale, tuttavia, rimuovere i danni causati dall’acqua e dai graffi può richiedere da 3 settimane a 3 anni per finire un pezzo. A volte, la cosa migliore è lasciar andare la fantasia fino a quando non trovi la giusta ispirazione su come completarla ed eseguirla.

®Riproduzione Riservata

 

FacebookLinkedInTwitterPinterest

© Riproduzione riservata