Una serata particolare: il talk di MANINTOWN sul futuro del cinema

«Si risorge ogni giorno dal sonno della notte, ci si reincarna ogni giorno in una maschera diversa, per istinto di sopravvivenza, per gioco o per lavoro». Le parole di Vinicio Marchioni e il suo timbro di voce risuonano nella piccola sala del nuovo hotel The Rome Edition, a due passi da piazza Barberini. Siamo nel cuore di Roma, alla presentazione del nuovo numero di MANINTOWN che vede proprio l’attore e regista romano spiccare sulla copertina immortalato dalle abilità artistico-fotografiche di Davide Musto.

Vinicio Marchioni, Brando Pacitto, Blu Yoshimi e Brando De Sica durante il talk con MANINTOWN
Vinicio Marchioni, Brando Pacitto, Blu Yoshimi e Brando De Sica durante il talk

La serata di presentazione del nuovo numero di MANINTOWN celebra i giovani attori con un talk

«In ognuno sopravvive il ricordo di una parte di noi che non è più». Così continua Vinicio. Di recente abbiamo visto l’attore nel film campione d’incassi C’è ancora domani, l’esordio alla regia di Paola Cortellesi, e nella nuova serie tv Disney+ I leoni di Sicilia. Qui Vinicio è Paolo Florio, il capostipite di quella famiglia narrata nei libri best seller di Stefania Auci. Un uomo tosto (è il caso di dirlo) che prende la decisione di lasciare la Calabria e di traferirsi con tutta la sua famiglia a Palermo.

«C’è un’eco di morte del giorno precedente – aggiunge lui durante il talk organizzato per celebrare la “new cinema generation” – di qualcosa o qualcuno che non c’è più. Una cicatrice in cui ci siamo rifugiati, una ruga, un’ombra in uno sguardo, proiettati in un futuro sconosciuto e da creare che c’è sempre. E ci aspetta e si aspetta qualcosa da noi. Hai voglia a cercare di razionalizzare per paura dell’incognito e della follia dei tempi correnti. Per un attore è sempre carnevale, sempre Halloween, sempre Pasqua, Epifania e notte di San Giovanni. Con mille pensieri, ricerche, dinamiche, paure e incognite che rimarranno sconosciuti ai più, lasciando una foto ben fatta a sintetizzare il mistero del suo lavoro. Compiti da fare: non sottovalutare le conseguenze dell’odio».

Vinicio Marchioni e Brando Pacitto durante il talk con MANINTOWN
Vinicio Marchioni e Brando Pacitto durante il talk

Da Blu Yoshimi a Brando Se Sica: i protagonisti del talk di MANINTOWN

Pendono dalle sue labbra, e sono d’accordo con lui, gli altri ospiti del talk: la bellissima e bravissima Blu Yoshimi – star di Piuma e di un film piccolo ma grandissimo nei suoi contenuti, Arianna di Carlo Lavagna – Brando Pacitto – di recente protagonista di The Cage, opera prima di Massimiliano Zanin e di Troppo Azzurro, con Filippo Barbagallo – e Brando De Sica – regista di Mimì, il principe delle tenebre, presentato con grande successo Fuori Concorso al Festival di Locarno e a quello di Sitges. Sono loro tra i protagonisti della nuova generazione del cinema italiano, una generazione di entusiasti e abili professionisti a cui MANINTOWN dedica diverse cover con giovani attori e attrici di cui sentiremo parlare sempre di più.

Vinicio Marchioni celebra il genio teatrale di Čechov

«Quando il diluvio ci minaccia, non bisogna temere di bagnarsi i piedi». La serata è uggiosa, ma quella frase di Čechov, tanto amato da Marchioni (lo ha fatto conoscere ai più, portando a teatro per diversi anni lo spettacolo Zio Vanja), è più attuale che mai.

«Čechov – precisa – è il più grande genio teatrale contemporaneo anche se contemporaneo non lo è. Come Shakespeare, ha avuto lo stesso effetto dirompente sulla storia del teatro e su quello che ha fatto l’essere umano dopo di lui. L’uomo non sapeva molte cose di sé stesso prima che lui le scrivesse. Penso che frequentare un attore di questo genere ti faccia diventare un essere umano migliore. Ti insegna la misericordia, il non giudizio, la compassione, non in maniera cristiano- cattolica, ma mettendo l’essere umano al centro di tutto». Čechov è stato il protagonista del corso di alta formazione per attrici e attori che ha tenuto al Teatro della Pergola di Firenze; il prossimo anno continuerà con Caligola di Camus.

Gli attori sono testimoni e interpreti di uno sguardo mai unico, ma molteplice

I tre giovani attori ascoltano la lezione improvvisata con noi sul palco da Vinicio; anche tra il pubblico c’è un silenzio assordante. «Anche Caligola, ricorda Amleto, è una pietra filosofale. Ha dentro tutto e il suo contrario, produce contemporaneamente fascino e orrore. Stimola verso ciò che ti riguarda ma che allo stesso tempo non vuoi né vedere né sentire. Sono due personaggi che hanno attorno quella solitudine fin dall’inizio e lì finiranno, in un vuoto cosmico che li circonda». «Che è poi quella di noi attori», aggiunge De Sica, «testimoni e interpreti di una cultura che ci forma e che ci cambia aprendoci al mondo secondo un orizzonte in cui ognuno può trovare il proprio sguardo, mai unico ma molteplice».

Un segreto? Glielo diamo noi a tutti loro, citando proprio Camus: «Sii realista, ma chiedi l’impossibile».

FacebookLinkedInTwitterPinterest

© Riproduzione riservata