Il trend delle mascherine: l’emergenza stimola la creatività

Che il coronavirus rappresenti un cambiamento permanente delle abitudini è una domanda al centro di molte polemiche, in cui ogni teoria sembra meno probabile dell’altra.

I periodi di crisi, nazionale o globale, portano inevitabilmente al ridimensionamento delle necessità, accompagnato dalla nascita talvolta di bisogni totalmente nuovi. È proprio in periodi del genere che le aziende e le attività produttive si trovano a rispondere al cambiamento, rispettando la nuova domanda del consumatore. Il settore moda è particolarmente allenato in questo ambito, abituato da decenni, in particolare dall’insorgenza del fenomeno del fast-fashion, a rispondere tempestivamente agli ultimi trend stagionali o a delinearne di nuovi. Una delle ultime “tendenze”, se così può essere definita, è certamente rappresentata dalla mascherina personalizzata: sono molte le aziende produttrici di mascherine con stampe a fantasia, in grado di soddisfare la necessità di proteggersi pur mantenendo un tocco casual e personale.


Fra le ultime idee ispirate dall’emergenza spicca la camicia “Rotta Di Collo”, frutto della creatività della sartoria Parafioriti Confezioni & Co. di Lorena Fantozzi, con base a Gambettola in Emilia-Romagna. L’azienda, specializzata in produzione di abbigliamento donna conto terzi, vanta un’esperienza ventennale nel settore fashion, collaborando con alcune tra le maggiori case di moda italiane. In seguito all’emergenza CoVid19 il sistema produttivo ha subito un cambiamento ed è stato concentrato sulla produzione di mascherine di protezione. La nuova mission aziendale è quella di unire la qualità della sartoria Made in Italy alla necessità della mascherina come mezzo di protezione. Il motto del progetto, che è stato brevettato circa 3 mesi fa, è “Proteggersi con stile ai tempi del Covid19” – un pelo fatalista se vogliamo, ma è innegabile la contemporaneità dell’idea e del capo in sé. La camicia presenta infatti una mascherina nascosta sotto al colletto che può facilmente essere sganciata, aperta e indossata. La mascherina presenta la stessa fantasia della camicia alla quale è abbinata, oltre che essere interamente fatta di cotone biologico. Il capo presenta una serie di vantaggi, primo fra i quali spicca il fattore estetico. La comodità è sicuramente un altro dei punti di forza del progetto, in quanto i bottoni del collo della camicia fungono da gancio per il mezzo di protezione, evitando così di metterlo in borsa o intorno al braccio, dove spesso e volentieri viene dimenticato.


Vale sicuramente la menzione il caso di “Vattinn’”, la prima cravatta che si trasforma facilmente in mascherina. La safety tie nata dall’ingegno dell’azienda napoletana Ulturale presenta in corrispondenza del codino una mascherina che può rapidamente essere aperta e indossata. Ciò che contraddistingue Vattinn è anche la metodica di lavorazione: la cravatta ha infatti subito un procedimento antibatterico agli ioni d’argento, il che garantisce un tessuto “100% incontaminato”. L’accessorio è ora disponibile in tre diverse varianti cromatiche e in vendita sul sito internet aziendale.


Un’altra realtà che ha contribuito allo status di mascherina come accessorio è lo storico negozio genovese Ghiglino 1893, il quale ha creato una linea di cover 100% seta per mascherine. Si tratta sostanzialmente di copri mascherine a fantasia realizzate con le sete delle cravatte Ghiglino 1893. Le cover presentano nel retro un’apertura nella quale è possibile inserire la mascherina chirurgica, al fine di garantire la massima sicurezza al cliente. Per i veri fan dell’eleganza classica la mascherina può essere inoltre abbinata al fazzoletto da taschino.

FacebookLinkedInTwitterPinterest

© Riproduzione riservata